La paura è la reazione corporea e/o psicologica a un pensiero che nasce nel cervello, derivante da esperienze passate o immaginarie, di fronte alla proiezione del verificarsi di un evento non desiderato. È una reazione flessibile per sopravvivere nel lungo percorso evolutivo.
Nel XXI secolo, le necessità fondamentali per la sopravvivenza vengono
soddisfatte, ma nonostante ciò la paura continua a essere un’emozione molto
frequente nella società. I nostri antenati conoscevano i pericoli ai quali
erano esposti e la loro vita si adattava a questa realtà. Oggi la paura, come
base dell’istinto di sopravvivenza, viene sostituita dalla sfiducia e dal
timore del cambiamento. Il paradosso è che col passare del tempo diventiamo
sempre più dipendenti da altre persone e che nella società di oggi il
cambiamento è l’unica certezza che abbiamo.
Nella maggior parte dei casi, la paura genera angoscia e paralizza non solo
il corpo, ma anche la mente. D’altra parte, chi riesce ad affrontare le proprie
paure allarga i confini dell’immaginazione e dell’azione. In questo modo si
avanza nel percorso della libertà.
Affrontare le paure significa addentrarsi nell’ambito della ragione,
significa osare mettere in discussione ciò in cui crediamo, ciò che siamo e che
ci circonda, non allo scopo di confermare i nostri timori, ma per aprirci alla
scoperta delle nostre origini e dei nuovi mondi a cui siamo esposti ogni
giorno. A questo proposito, le reti sociali e i loro algoritmi sono progettati
per confermare le nostre paure, più che per abbattere confini autoimposti.
Le bambine e i bambini nascono liberi dalle paure. Imparano a camminare, a
cadere e a parlare senza paure. Cosa più importante, le loro vite cominciano
senza la paura per l’ignoto e senza mettere in discussione ciò che li circonda.
Ed è proprio questo pensiero critico che permette loro di imparare a una
velocità impressionante. Purtroppo questa capacità si perde man mano che ci
addentriamo nel mondo adulto e dove il sistema di istruzione formale svolge un
ruolo determinante nel limitare la capacità di sorprenderci, curiosare e
creare. Le metodologie di insegnamento/apprendimento sono incentrate sulle
materie cognitive e lasciano decisamente in secondo piano lo sviluppo delle
abilità socio-emotive necessarie per affrontare i cambiamenti che sono ormai
una costante delle nostre vite.
La sfida per l’istruzione è quella di sviluppare le abilità che consentano
a bambine, bambini e giovani di sostituire la paura con la fiducia. Per fare
ciò, chi opera nel campo dell’istruzione deve essere un modello di empatia e
partecipazione, quest’ultima intesa come la nuova convivenza dei giorni nostri,
ricevendo sempre sostegno da un sistema di incentivi che possa equilibrare
tutti gli ambiti contemplati nei programmi del Ministero dell’Istruzione.
Passare a un’istruzione di qualità è il più grande atto di trasformazione
sociale e il contributo principale per raggiungerla è mettere ogni bambina,
bambino e giovane nelle condizioni di poter analizzare a fondo i legami basati
sulla fiducia. Possedere le capacità per affrontare le paure spalanca le porte
a una libertà maggiore: la libertà di vivere, creare, innovare e condividere.
Traduzione dallo spagnolo di Cinzia Simona Minniti
Revisione di Anna Polo
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