sabato 8 gennaio 2022

Le fabbriche di neonati: l’orrore viaggia dal Kenya alla Nigeria

 

 

È una piaga sempre più diffusa in Africa quella delle fabbriche di neonati e dei rapimenti di bambini, l’ultimo caso in Nigeria, dove la polizia ha scoperto una clinica clandestina dove si trafficava in neonati.

 

Le fabbriche di neonati

Sono chiamate così, fabbriche di neonati, quei luoghi di pura disperazione sociale, dove giovani donne partoriscono in cambio di pochi denari per poi cedere immediatamente i loro bambini al mercato nero dei trafficanti.

Si tratta di un traffico molto redditizio che prolifera in molti Stati del continente africano in cui i corpi sono pura merce di scambio al pari di altre risorse. Spesso sono l’unica cosa che hanno da vendere, specialmente donne (e bambini), i più deboli come sempre, a chi ha la possibilità di comprare.

Una prima sconvolgente inchiesta risale al 2014, quando un’indagine congiunta portata a termine della polizia di Nigeria, Niger e Benin portò a diversi arresti per rapimenti e traffico di neonati. Tra gli arrestati ci furono una delle mogli di Hama Amadou, all’epoca presidente del parlamento ed ex-primo ministro del Niger, e la moglie del ministro all’agricoltura, Abdou Labo.

Purtroppo il processo ha poi lasciato cadere tutte le accuse e la Corte giudicante si è dichiarata incompetente per giudicare un caso del genere. L’impunità in paesi dove regna un altissimo grado di corruzione è imbarazzante.

 

Un altro caso è scoppiato grazie a un’inchiesta giornalistica della BBC che ha portato all’arresto di tre medici a Nairobi, in Kenya, coinvolti in nuovo traffico di neonati, rubati a madri vulnerabili, senza fissa dimora, che spesso vivevano per strada nella capitale keniota.

I bambini venivano portati via senza autorizzazione da cliniche clandestine e da un ospedale pubblico di Nairobi per essere poi vendute a coppie in Europa o Stati Uniti per soli 400 dollari.

Non esistono statistiche ufficiali sul traffico di bambini nel Paese, ma la ONG Missing Child Kenya parla di almeno almeno 600 bambini rapiti dai trafficanti nell’arco degli ultimi 3 anni.

 

Uno degli ultimi casi è avvenuto in Nigeria: la polizia dello stato dell’Ogun,  grazie alla segnalazione di una giovane donna riuscita a scappare dalla banda di criminali che la teneva segregata, ha smantellato l’ennesima rete di trafficanti.

In un edificio situato nell’area di Mowe, gli agenti hanno trovato una clinica ostetrica clandestina improvvisata, e liberato le dieci persone presenti: quattro neonati e sei donne, quattro delle quali in stato interessante.

Le giovani venivano messe incinte da un membro della banda, come pratica abituale nella clinica, e una volta nati i piccoli venivano venduti per poco meno di 550 euro se maschio, 430 se femmina.

È il mercato asimmetrico del nord del mondo con il sud: persone ricche che possono comprare quello che vogliono e persone senza nulla, il cui unico valore commerciale è la propria carne.

da qui

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