giovedì 4 novembre 2021

Senza la minima decenza - Stefano Deliperi


Ritorna, indegna, una congrua pensione per gli onorevoli sardi.

Retroattiva.

Adeguata agli indici ISTAT, per evitarne il deprezzamento.

Superate le relative deliberazioni consiliari (Deliberazione n. 31 del 18 dicembre 2014
Deliberazione n. 213 del 13 dicembre 2017).

In silenzio, nella notte.

Modalità degne.

Sono stati, infatti, approvati “per alzata di mano con esperimento della controprova” gli emendamenti n. 674 e n. 675 presentati dagli on.li Stefano Tunis (Sardegna 20Venti), Angelo Cocciu (Forza Italia), Giorgio Oppi (UDC), Francesco Mura (Fratelli d’Italia), Franco Mula (Psd’Az) appartenenti alla maggioranza consiliare di centro-destra, alla proposta di legge n. 284/A “Disposizioni di carattere istituzionale-finanziario e in materia di sviluppo economico e sociale.

Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, il reddito netto medio di una famiglia in Sardegna è pari a 27.835,00 euro annui a fronte di una media nazionale pari a 31.641,00 (dati ISTAT, 2018).

Oggi, dopo quasi due anni di pandemia di coronavirus Covid-19 e delle sue devastanti conseguenze economico-sociali la situazione è certamente peggiore.

Un consigliere regionale riceve mensilmente 10.450,00 euro di indennità e rimborsi forfettari, più di quanto riescano a guadagnare onestamente in un anno migliaia di sardi.

A questo importo possono sommarsi eventuali indennità di carica.

Al termine del mandato elettorale riceve l’assegno di fine mandato.

Attualmente “il Consiglio regionale eroga agli ex consiglieri che hanno maturato il diritto al percepimento (o ai legittimi beneficiari di reversibilità) n. 299 assegni vitalizi per un totale di euro 1.154.577 mensili”.

Con una tragica crisi economico-sociale, un pesante isolamento determinato da una inesistente politica dei trasporti, una drammatica situazione della sanità che vede la chiusura sistematica di reparti ospedalieri pubblici e i consueti finanziamenti alle strutture private, nel Consiglio regionale sardo non si è trovato di meglio da fare.

Che si sappia.

da qui

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