“Per andare alla radice delle ingiustizie ambientali e climatiche, dobbiamo
guardare a più di quattro secoli di imperialismo coloniale, all’oppressione
ininterrotta del patriarcato e della supremazia bianca e all’attuale espansione
del capitalismo industriale, neoliberista e globalizzato”.
Inizia così l’introduzione del materiale di formazione popolare intitolato
“Hoodwinked in the HotHouse“, “Ingannati nella Serra”, elaborato da un
ampio gruppo di organizzazioni di base indigene, sociali, rurali, urbane e
ambientali del Nord America, tra cui l’Indigenous Environmental Network,
il Global Project of
Ecological Justice, il Network for Energy Justice, l’Alliance
for a Just Transition e altri.
Più di un decennio fa, quelle organizzazioni si proposero di spiegare con
un linguaggio semplice le ingiustizie ambientali e climatiche, svelando le
manovre attuate da aziende e governi con le cosiddette “false soluzioni”:
proposte tecnologiche e di manipolazione della natura e finanziaria che di
“soluzione” non hanno assolutamente nulla ma sono progettate per fare il
contrario: evitare di esporre, e tanto meno cambiare, le cause reali
dell’ingiustizia ambientale e inventare nuovi business attraverso strumenti
fraudolenti.
Il collettivo delle organizzazioni promotrici presenta ora la terza
edizione di un materiale rivisto e ampliato, che è particolarmente
utile in vista del prossimo incontro delle Nazioni Unite a Glasgow (Climate COP
26), per il quale saremo presto inondati da titoli dei media catastrofici e
fuorvianti.
Le linee di fondo del lavoro vanno molto al di là della reazione alle
proposte del capitalismo sul clima. Come si dice dall’inizio, mirano a
criticare il colonialismo, il patriarcato e il razzismo implicito. In quanto
parte dell’informazione di cui abbiamo bisogno per comprendere e resistere alle
numerose insidie del capitalismo, questo materiale collettivo si concentra
sulla revisione di un ampio elenco di false “soluzioni” climatiche. Dalle
proposte che vanno avanti da anni fino a quelle più recenti, il libro presenta
brevemente il contenuto e il significato di ogni proposta o tecnologia, gli
impatti che ha e spiega perché dobbiamo resisterle. Prende in esame problemi
come la definizione dei prezzi del carbonio, le cosiddette “soluzioni
basate sulla natura”, la bioenergia, l’estrazione e la combustione del gas
naturale e il fracking, la produzione di energia derivata
dall’idrogeno, le discariche, l’incenerimento dei rifiuti, l’energia nucleare,
quella idroelettrica, le tecniche di geoingegneria, la cattura del carbonio e
anche i problemi connessi alle energie rinnovabili. In quest’ultimo
caso, naturalmente, quando esse sono gestite da aziende – e non intese come
risorsa per comunità e popoli – alle proprie condizioni e con le conoscenze che
hanno dell’ambiente.
È un materiale molto utile, persi come siamo nel vortice di questioni in
cui ci troviamo tutti, perché è sintetico ma costituito da informazioni solide,
quindi in grado di guidarci con mano solidale nell’oscurità che il teatro delle
false “soluzioni” climatiche ha generato. Soprattutto nel momento in
cui la discussione sul clima continua a crescere e ci sono sempre più termini
che sono progettati in modo da non farci capire cosa sta realmente accadendo
oppure per farci credere che con le loro proposte ad alto rischio il problema
del riscaldamento globale possa essere risolto.
Come spiega il collettivo editoriale, questo libro è un po’ come un aiuto a
entrare nel vaso di Pandora delle finte proposte di soluzione sul clima,
progettate invece per trarre profitto dalle crisi, proprio per comprenderle e
resistervi.
Gli autori riflettono anche sugli anni trascorsi dalla pubblicazione della
prima edizione. “Stiamo assistendo a una tendenza allarmante verso una
‘politica della disperazione’, anche all’interno di alcuni movimenti, dove il
capitalismo del disastro – insieme alla cecità del riduzionismo del carbonio
[si riduce tutto alla misurazione del carbonio, piuttosto che vedere le
molteplici cris] alla finanziarizzazione della natura e a un crescente utopismo
tecnologico – ha favorito la proliferazione di falsi schemi che traggono
benefici dal deterioramento climatico. Perfino il simbolico Accordo di
Parigi, firmato alle Nazioni Unite nel 2015, ha fatto molto per consentire e
promuovere una serie di truffe tecnologiche aziendali, meccanismi del mercato
del carbonio e tasse sul carbonio ”.
Poi gli autori aggiungono che “oggi più che mai il baricentro dei
movimenti per il clima si è spostato verso una prospettiva basata sulla
giustizia climatica, in cui non distinguiamo tra la guerra globale contro la
biodiversità condotta dall’avidità delle multinazionali e le guerre contro le
culture, le visioni del mondo, le comunità e i corpi delle persone oppresse in
tutto il mondo”.
Quando il problema viene inquadrato sotto la premessa della giustizia
climatica, la crisi climatica non si riduce più al semplice fatto di
contabilizzare il carbonio. “I movimenti di base guidati dalle comunità di
tutto il mondo propongono una visione trasversale sull’economia – lo
sfruttamento della terra, del lavoro e dei sistemi di vita, l’erosione dei
semi, del suolo, della storia e dello spirito – e cercano di promuovere
soluzioni veritiere tutto intorno a noi, ogni giorno, attingendo a diverse
fonti: dai saperi tradizionali indigeni alla sovranità alimentare, alla
de-mercificazione della terra, delle abitazioni e delle cure mediche, fino
all’abolizione del complesso militare-industriale che pretende di estrarre ogni
goccia di combustibile fossile dalla Madre Terra. Lo fanno anche per quanto
riguarda una transizione giusta e una vera democrazia energetica, cercando di
promuovere energie democratizzate, decentralizzate, non tossiche e
decarbonizzate per alimentare le nostre vite, e con la giustizia trasformativa,
con la quale rispondiamo a traumi e violenze”.
Il libro e i video sull’argomento sono scaricabili dal sito https://climatefalsesolutions.org/ , al quale
verranno aggiunti altri materiali.
Fonte: Desinformémonos
Traduzione per Comune-info: marco calabria
https://comune-info.net/per-uscire-dalle-trappole-sul-clima/
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