lunedì 8 novembre 2021

Per uscire dalle trappole sul clima - Silvia Ribeiro

 

 

“Per andare alla radice delle ingiustizie ambientali e climatiche, dobbiamo guardare a più di quattro secoli di imperialismo coloniale, all’oppressione ininterrotta del patriarcato e della supremazia bianca e all’attuale espansione del capitalismo industriale, neoliberista e globalizzato”.

Inizia così l’introduzione del materiale di formazione popolare intitolato “Hoodwinked in the HotHouse“, “Ingannati nella Serra”, elaborato da un ampio gruppo di organizzazioni di base indigene, sociali, rurali, urbane e ambientali del Nord America, tra cui l’Indigenous Environmental Network, il Global Project of Ecological Justice, il Network for Energy Justice, l’Alliance for a Just Transition e altri.

Più di un decennio fa, quelle organizzazioni si proposero di spiegare con un linguaggio semplice le ingiustizie ambientali e climatiche, svelando le manovre attuate da aziende e governi con le cosiddette “false soluzioni”: proposte tecnologiche e di manipolazione della natura e finanziaria che di “soluzione” non hanno assolutamente nulla ma sono progettate per fare il contrario: evitare di esporre, e tanto meno cambiare, le cause reali dell’ingiustizia ambientale e inventare nuovi business attraverso strumenti fraudolenti.

Il collettivo delle organizzazioni promotrici presenta ora la terza edizione di un materiale rivisto e ampliato, che è particolarmente utile in vista del prossimo incontro delle Nazioni Unite a Glasgow (Climate COP 26), per il quale saremo presto inondati da titoli dei media catastrofici e fuorvianti.

Le linee di fondo del lavoro vanno molto al di là della reazione alle proposte del capitalismo sul clima. Come si dice dall’inizio, mirano a criticare il colonialismo, il patriarcato e il razzismo implicito. In quanto parte dell’informazione di cui abbiamo bisogno per comprendere e resistere alle numerose insidie ​​del capitalismo, questo materiale collettivo si concentra sulla revisione di un ampio elenco di false “soluzioni” climatiche. Dalle proposte che vanno avanti da anni fino a quelle più recenti, il libro presenta brevemente il contenuto e il significato di ogni proposta o tecnologia, gli impatti che ha e spiega perché dobbiamo resisterle. Prende in esame problemi come la definizione dei prezzi del carbonio, le cosiddette “soluzioni basate sulla natura”, la bioenergia, l’estrazione e la combustione del gas naturale e il fracking, la produzione di energia derivata dall’idrogeno, le discariche, l’incenerimento dei rifiuti, l’energia nucleare, quella idroelettrica, le tecniche di geoingegneria, la cattura del carbonio e anche i problemi connessi alle energie rinnovabili. In quest’ultimo caso, naturalmente, quando esse sono gestite da aziende – e non intese come risorsa per comunità e popoli – alle proprie condizioni e con le conoscenze che hanno dell’ambiente.

 

È un materiale molto utile, persi come siamo nel vortice di questioni in cui ci troviamo tutti, perché è sintetico ma costituito da informazioni solide, quindi in grado di guidarci con mano solidale nell’oscurità che il teatro delle false “soluzioni” climatiche ha generato. Soprattutto nel momento in cui la discussione sul clima continua a crescere e ci sono sempre più termini che sono progettati in modo da non farci capire cosa sta realmente accadendo oppure per farci credere che con le loro proposte ad alto rischio il problema del riscaldamento globale possa essere risolto.

Come spiega il collettivo editoriale, questo libro è un po’ come un aiuto a entrare nel vaso di Pandora delle finte proposte di soluzione sul clima, progettate invece per trarre profitto dalle crisi, proprio per comprenderle e resistervi.

Gli autori riflettono anche sugli anni trascorsi dalla pubblicazione della prima edizione. “Stiamo assistendo a una tendenza allarmante verso una ‘politica della disperazione’, anche all’interno di alcuni movimenti, dove il capitalismo del disastro – insieme alla cecità del riduzionismo del carbonio [si riduce tutto alla misurazione del carbonio, piuttosto che vedere le molteplici cris] alla finanziarizzazione della natura e a un crescente utopismo tecnologico – ha favorito la proliferazione di falsi schemi che traggono benefici dal deterioramento climatico. Perfino il simbolico Accordo di Parigi, firmato alle Nazioni Unite nel 2015, ha fatto molto per consentire e promuovere una serie di truffe tecnologiche aziendali, meccanismi del mercato del carbonio e tasse sul carbonio ”.

 

Poi gli autori aggiungono che “oggi più che mai il baricentro dei movimenti per il clima si è spostato verso una prospettiva basata sulla giustizia climatica, in cui non distinguiamo tra la guerra globale contro la biodiversità condotta dall’avidità delle multinazionali e le guerre contro le culture, le visioni del mondo, le comunità e i corpi delle persone oppresse in tutto il mondo”.

Quando il problema viene inquadrato sotto la premessa della giustizia climatica, la crisi climatica non si riduce più al semplice fatto di contabilizzare il carbonio. “I movimenti di base guidati dalle comunità di tutto il mondo propongono una visione trasversale sull’economia – lo sfruttamento della terra, del lavoro e dei sistemi di vita, l’erosione dei semi, del suolo, della storia e dello spirito – e cercano di promuovere soluzioni veritiere tutto intorno a noi, ogni giorno, attingendo a diverse fonti: dai saperi tradizionali indigeni alla sovranità alimentare, alla de-mercificazione della terra, delle abitazioni e delle cure mediche, fino all’abolizione del complesso militare-industriale che pretende di estrarre ogni goccia di combustibile fossile dalla Madre Terra. Lo fanno anche per quanto riguarda una transizione giusta e una vera democrazia energetica, cercando di promuovere energie democratizzate, decentralizzate, non tossiche e decarbonizzate per alimentare le nostre vite, e con la giustizia trasformativa, con la quale rispondiamo a traumi e violenze”.

Il libro e i video sull’argomento sono scaricabili dal sito https://climatefalsesolutions.org/ , al quale verranno aggiunti altri materiali.

Fonte: Desinformémonos

Traduzione per Comune-info: marco calabria

https://comune-info.net/per-uscire-dalle-trappole-sul-clima/

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