L’1 luglio 2020 presso il Consiglio regionale della
Sardegna inizia l’esame della proposta di legge regionale n. 153 del 28 maggio 2020,
con cui gli Onorevoli proponenti intendono giungere a una pretesa
interpretazione autentica che svuoti di contenuti la disciplina di tutela delle
coste contenuta nel piano paesaggistico regionale (P.P.R.).
Ben 28.060 (al 30 giugno 2020, ore 13.00) cittadini
hanno finora sottoscritto la petizione per il mantenimento dei vincoli di
inedificabilità costieri, i vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300
metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla
disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.).
Fra le decine di migliaia di cittadini, per
esempio, Anna Maria Bianchi, Maria Paola Morittu, Sandro Roggio, Ella
Baffoni, Mauro Baioni, Paolo Berdini, Paola Bonora, Massimo Bray, Carlo
Cellamare, Vezio De Lucia, Lidia Decandia, Vittorio Emiliani, Domenico Finiguerra,
Paolo Flores, Ebe Giacometti, Maria Pia Guermandi, Maria Cristina
Lattanzi, Paolo Maddalena, Anna Marson, Fausto Martino, Tomaso Montanari,
Giuseppe Morganti, Pancho Pardi, Rita Paris, Enzo Scandurra, Giancarlo
Storto, Walter Tocci, Mario Perantoni, Giancarlo Ghirra, Enrico
Pau, Fabio Balocco, Simonetta Angiolillo, Fabrizio
Carbone, Francesco Mezzatesta, Carlo Sechi, Francesco
Guillot, Graziano Bullegas, Carmelo Spada, Marco
Cadinu, Igino Panzino, Marco Zurru, Patrizia
Gentilini, Claudia Zuncheddu, Andrea Padalino Morichini, Piero
Mannironi, Pier Giorgio Pinna, Margherita Eichberg, Massimo
Dadea, Stefano Deliperi (primo firmatario).
E le associazioni Gruppo d’Intervento Giuridico
Onlus, Carteinregola, Associazione Bianchi Bandinelli, CILD (Centro
d’Iniziativa per la Legalità Democratica) Cittadinanzattiva onlus,
Cittadinanzattiva Sardegna onlus, Comitato per la Bellezza, Coordinamento
Nazionale Mare Libero, Eddyburg, Emergenza cultura, F.A.I. Sardegna,
Forum Salviamo il paesaggio, Italia Nostra onlus, Italia Nostra onlus Sardegna,
VAS (Verdi Ambiente Società), WWF Sardegna.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, associazione
ecologista promotrice, ha provveduto nei giorni scorsi a trasmettere la
petizione con le adesioni finora pervenute al Ministro per i Beni e Attività
Culturali e il Turismo Dario Franceschini, al Presidente della Regione autonoma
della Sardegna Christian Solinas, al Presidente del Consiglio regionale Michele
Pais e a tutti i Consiglieri regionali..
Già più di 28 mila cittadini italiani e stranieri,
persone che ritengono fondamentale tutelare quel patrimonio naturalistico,
ambientale, identitario rappresentato dai litorali isolani, prima risorsa anche
in chiave turistica.
Ora si avvia la discussione nell’Assemblea elettiva
regionale della proposta di legge regionale n. 153 del 28 maggio 2020,
finalizzata ad “interpretare autenticamente” il piano paesaggistico
regionale (P.P.R.)[1].
La motivazione dichiarata, legata al voler così
consentire il completamento della nuova strada statale n. 291 “Sassari –
Alghero”, non è minimamente condivisibile, perché esso è esplicitamente
previsto dall’art. 20, comma 1°, lettera b, delle norme tecniche di attuazione (N.T.A.)
del P.P.R.
Tale intendimento normativo si rivela ben al di fuori
degli stretti limiti nei quali la giurisprudenza costituzionale (vds. Corte cost. n. 78/2012; Corte cost. n. 308/2013 relativa
proprio a disposizioni del P.P.R.) e della Corte europea dei diritti dell’uomo
(sentenza 23 ottobre 1997, National & Provincial Building Society e altri
contro Regno Unito; sentenza 27 maggio 2004, Ogis-Institu Stanislas e altri
contro Francia) consente la c.d. interpretazione autentica di discipline
vigenti da tempo: qui non siamo in presenza di “situazioni di oggettiva
incertezza del dato normativo”, a causa di “un dibattito
giurisprudenziale irrisolto”, ovvero nella necessità di “ristabilire un’interpretazione
più aderente alla originaria volontà del legislatore … a tutela della certezza
del diritto e dell’eguaglianza dei cittadini, cioè di principi di preminente
interesse costituzionale”.
Migliaia e migliaia di cittadini chiedono a gran voce
una scelta di salvaguardia ambientale, una scelta per preservare il futuro, una
scelta di civiltà.
Altro cemento sulle coste non vuol dire turismo,
significa solo degrado ambientale e perdita di attrattiva.
Naturalmente le adesioni alla petizione continueranno
a giungere, in attesa del prossimo esame di un’altra proposta legislativa
foriera di fortissime preoccupazioni per la tutela efficace delle coste sarde,
il disegno di legge della Giunta Solinas (deliberazione Giunta regionale n. 52/40 del 23
dicembre 2019, relazione illustrativa, testo della proposta) per consentire
aumenti volumetrici anche a due passi dal mare.
Naturalmente sarà cura dell’associazione ecologista
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, promotrice della petizione, dar corpo alle
richieste di un così rilevante numero di cittadini in ogni sede necessaria per
la salvaguardia delle coste della Sardegna.
Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo
d’Intervento Giuridico onlus
[1] L’interpretazione autentica andrebbe a riguardare, secondo la
suddetta proposta di legge regionale:
“a) la fascia costiera di cui all’articolo 17,
comma 3, lettera a) delle NTA al PPR, come definita dall’articolo 19,
disciplinata dall’articolo 20;
1.
b) i beni identitari di cui all’articolo 2, comma 1, lettera e), delle NTA
al PPR, come definiti dall’articolo 6, comma 5, disciplinati dall’articolo 9;
2.
c) le zone agricole, l’edificato in zona agricola come definito
dall’articolo 79 delle NTA al PPR e l’edificato urbano diffuso come definito
dall’articolo 76 delle NTA al PPR”.
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