venerdì 26 giugno 2020

Le cose da non dimenticare più - Alberto Castagnola




Un virus che ci ha colti impreparati e un sistema sanitario depauperato ci hanno costretto a fare a caro prezzo delle scoperte importanti, di forte impatto sui nostri comportamenti e sulle relazioni con gli altri. Non dobbiamo dimenticare nessuna di queste esperienze imposte che ci hanno però offerto molte opportunità preziose. Non perdiamone nessuna e la qualità delle nostre vite può cambiare radicalmente. Questo promemoria è solo uno strumento, aggiungetevi le vostre scoperte e le vostre scelte personali.
1.      I vicini di casa sono delle persone, alcuni anche divertenti, non solo dei membri ostili di un caseggiato.
2.      Essere disponibili per gli sconosciuti è sempre possibile, come pure essere gentili anche senza virus in giro.
3.      Uscire sui balconi o affacciarsi dalle finestre, per battere le mani o fare musica insieme può assumere cento significati diversi, non stanchiamoci di cercarli.
4.      Avere un balcone o un terrazzo con tante piante è un modo essenziale di sentirsi nella natura.
5.      Ho molte piante in casa, una in particolare nata da sei noccioli di nespola e un ficus che non si stanca di crescere, curarle e ammirarle ha riempito le mie giornate recluse.
6.       I bambini sono molto curiosi delle cose nuove inventate da loro o per loro.
7.      I bambini possono saper fare molte più cose di quelle che immaginiamo.
8.      Per i bambini la scuola è anche fonte di esperienze e di relazioni.
9.      Per i bambini possono esserci anche molte altre fonti che spesso trascuriamo, come la natura e i loro coetanei.
10.  Mio nipote fa il percussionista da quando aveva tre anni, forse hanno più capacità di quanto siamo abituati a pensare.
11.  Mio nipote a Natale, a quattro anni, ha chiesto un trapano e a cinque una sega elettrica, forse il suo mondo è più ricco e complesso di quanto immaginassi.
12.  La spesa sospesa deve diventare una abitudine almeno in tutti i supermercati, ma la dovremo richiedere e sorvegliare noi.
13.   Portare la spesa ad un anziano è una forma semplice di relazione, non soltanto una forma spinta di volontariato e deve diventare una solidarietà abituale di prossimità allargata cioè deve valere anche negli uffici e nelle fabbriche, non solo nei condomini.
14.  Gli acquisti di cibo direttamente dai produttori, specie se biologici o prodotti con metodologie alternative come la permacultura  o la bioenergetica, devono diventare un’abitudine in rapida crescita.
15.  Prendiamo l’abitudine di fare regali solo in forma di cibi alternativi o di oggetti fatti da noi.
16.   Fare ogni giorno una passeggiata è un diritto, non un dovere faticoso, e proviamo a organizzarla con persone care.
17.   Possiamo insegnare qualunque cosa via web, non rinunciamoci.
18.  Sentire ogni mattina per telefono un amico non è un obbligo ma arricchisce la giornata.
19.   Possiamo essere più attenti alle esigenze di chi abita nella nostra stessa casa.
20.   Quante cose utili si possono fare via web, oltre a chattare o inviare messaggi insulsi.
21.   La medicina di territorio (sistemica integrata) che molti affermano essere l’unica difesa seria dai prossimi virus, sarà una ricchezza da conquistare.
22.   Il riconoscimento diffuso del ruolo svolto dalle donne contro la pandemia deve essere trasformato in una cultura diversa, ancora tutta da costruire (in particolare da parte degli uomini).
23.   La mia compagna ha riscoperto l’uncinetto e ha prodotto tante piccole opere d’arte piene di colori che regala alle sue amiche impegnate nel sociale.
24.   Quanti anziani abbiamo scoperto essere attivi anche negli anni successivi agli ottanta, forse dovrebbero avere un peso ben diverso nei valori sociali. Chi prenderà l’iniziativa?
25.   Forse l’aver capito che la nascita di un virus può essere dovuta ad un grave danno ambientale arrecato al pianeta ci costringerà a difendere la Terra negli ultimi anni che ci sono rimasti.

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