La capitale
dell’Indonesia è una delle più grandi metropoli del sud-est
asiatico. Ufficialmente conta 10 milioni di abitanti, ma considerando
l’intera area metropolitana – meglio nota come “Jabodetabek” per le iniziali di
Jakarta, Bogot, Depok, Tangerang e Bekasi -, la cifra supera i 30
milioni.
Secondo
Euromonitor International, se il tasso di crescita della popolazione si
mantenesse costante, Giacarta arriverebbe ad essere la città più popolata del
mondo entro il 2030. Non è sorprendente, dunque, se questa megalopoli occupa un
posto di rilievo anche nella lista nera delle città più trafficate del globo.
Uno studio
condotto da Castrol e basato sui dati raccolti da migliaia di navigatori
satellitari in 78 città del mondo sostiene che Giacarta è il luogo dove
i veicoli partono e si fermano con più frequenza: oltre 33mila volte in un
anno.
Se un’altra
ricerca informa che gli autisti di Giacarta trascorrono mediamente 22 giorni
all’anno fermi nel traffico, occorre anche sottolineare che la maggior parte
della popolazione si muove su due ruote. Di fatti, per ogni veicolo si
contano tre ciclomotori: più di 13 milioni in totale.
Per queste
ragioni Giacarta detiene uno dei peggiori indici di qualità
dell’aria a livello globale, con concentrazioni di PM 2.5 superiori ai
50 microgrammi per metro cubo durante la maggior parte dell’anno. Secondo l’Air
Quality Life Index (AQLI), se tali concentrazioni di PM 2.5 dovessero mantenersi
costanti, la speranza di vita degli abitanti potrebbe ridursi
di oltre 2 anni.
Una recente
indagine scientifica, inoltre, ha dimostrato una evidente correlazione tra alte
concentrazioni di PM 2.5 e una maggiore incidenza di malattie
psichiatriche e neurologiche quali disordine bipolare,
depressione, schizofrenia, epilessia e Parkinson.
Il
riscaldamento globale, la speculazione edilizia, la rapida crescita della
popolazione e l’innalzamento del livello del mare stanno facendo sì che
la città sprofondi al ritmo di 17 centimetri all’anno.
Una ricerca dell’Istituto Tecnologico di Bandung (Giava) sostiene che, prima del 2050, il 90% della zona nord di Giacarta sarà sommersa dall’acqua.
Una ricerca dell’Istituto Tecnologico di Bandung (Giava) sostiene che, prima del 2050, il 90% della zona nord di Giacarta sarà sommersa dall’acqua.
Questo 16
agosto 2019 il presidente indonesiano Joko Widodo ha così ufficialmente
annunciato il trasferimento della capitale sulla vicina isola del Borneo,
generando non poche preoccupazioni e contestazioni tra gli ambientalisti, che
temono la rovina di un’area ancora prevalentemente incontaminata.
Nonostante
tali resistenze, tuttavia, il destino della capitale sembra segnato e
il suo cambio di sede è solo questione di tempo.
Paradossalmente, questo precedente può servire da ammonimento per tutti noi,
ricordandoci che lo stesso principio non potrà essere applicato su grande scala.
Come recita uno dei tanti slogan apparsi sui cartelli innalzati in tutto il
mondo dai manifestanti in lotta per l’ambiente: “There is no plan(et) B!”
da qui
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