Salviamo
almeno i DODICENNI: il 7 agosto dovranno “LIMONARE” con uno sconosciuto per
ricevere un DRINK gratuito, al Poetto.
Non sono
preoccupato per quei pochi centimetri di lingue che si incontreranno ma per i
desideri che, ancora una volta, si smarriranno.
Al dubbio e alla mancanza, – di cui il desiderio si alimenta -, si sostituiscono le certezze e i pieni bulimici di oggetti, vestiti, alcool/droghe e talvolta relazioni affettive sessuali da consumare in una sera.
Al dubbio e alla mancanza, – di cui il desiderio si alimenta -, si sostituiscono le certezze e i pieni bulimici di oggetti, vestiti, alcool/droghe e talvolta relazioni affettive sessuali da consumare in una sera.
Mi immagino
allora la passione che caratterizzerà la serata in discoteca. Industrializzato
il desidero e imbalsamato nella catena di montaggio del “limonare”, si
muoveranno come automi, governati dal “copia e incolla”. Tutti dovranno infatti
farlo per ricevere il drink.
Qualcuno
percepirà la noia, altri (i più seguiti dai genitori) saranno rapiti dalla
sensazione di non farci niente in quel posto, molti saranno ancora una volta
derubati del bene più prezioso che avevano: la capacità di immaginare e quindi
di desiderare.
Purtroppo
non c’è molta differenza tra ciò che propongono gli organizzatori di un locale
cagliaritano e ciò che fanno molti genitori: in entrambi i casi la politica
diseducativa è quella del pieno incondizionato, dell’assenza di privazioni e di
frustrazioni.
Mandateli
allora alla serata e date sempre tutto quello che vogliono in modo tale che
perdano definitivamente la capacità di sognare, “I Have a dream” (Martin Luther
King, 1963), e di desiderare di cambiare in meglio il nostro mondo.
Dimenticavo
… ma cosa ci fanno i bambini dodicenni in discoteca?
Luca Pisano -
Osservatorio Cyber crime Sardegna
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