La NASA ha pubblicato su
Nature uno studio incredibile. Tramite osservazione satellitare, si sono
accorti che il pianeta Terra è più verde di venti anni fa. Se ne sono accorti
dopo un po’ dall’inizio del monitoraggio appunto venti anni fa, ed avevano
pensato che questa ripresa del verde planetario fosse un prodotto inaspettato
dell’esubero di CO2, una sorta di effetto benefico collaterale all’effetto
ritenuto malefico dell’eccesso di emissioni, una applicazione della logica
Zichichi, un maitre à penser che ultimamente ha molto seguito qui da noi.
Col tempo però, comparando le rilevazioni su mappe, hanno scoperto che tutto il rinverdimento planetario era concentrato in due zone di questo strano altro pianeta, le zone dette “Cina” ed “India”. Caramba, che sorpresa! Hanno poi scoperto che gli abitanti di questo strano altro mondo, i cinesi, usano quello che chiamano “Esercito Popolare” per piantare alberi che contrastino l’avanzata dei deserti interni ed anzi, pare che questi strani esseri si siano messi in testa di rubare spazio al deserto stesso, piantando alberi a ripetizione. Un esercito di vangatori, che buffa idea, no? Mettete dei fiori nei vostri cannoni, diceva una antica canzone … . Si sono anche detti sorpresi del fatto che, alla stessa NASA, avevano letto i giornali che mostravano quanto pazzi fossero questi cinesi che si auto-soffocavano con l’emissione di CO2 a causa della dissennata idea di far avanzare il loro sviluppo. Ma allora non erano così pazzi se il satellite dotato addirittura di un Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer, o Modis (un po’ di auto-pubblicità su gli effetti meravigliosi degli investimenti in tecnologia ci vuole sempre, no?), mostrava questa massiccia avanzata del bosco cinese.
Quanto a quegli altri alieni degli indiani, alla NASA hanno scoperto che a furia di fare figli che chiedevano di mangiare, si sono messi a coltivare sempre più spazio con culture multiple.
Insomma, i bizzarri indiani continuando pervicacemente a volersi nutrire
con i vegetali, con l’agricoltura invece che le manipolazioni molecolari driven
by biotecnologie di società quotate in borsa (creazione di valore dogma
centrale della nostra forma di civiltà avanzata), piantano cose che poi
crescono aumentando il verde. Che buffo, no?
Certo, che i cinesi siano strani visto che si ostinano a definirsi
addirittura "comunisti", si sa, ma gli indiani sarebbero pure
"democratici". Cose dell'altro mondo...
E dire che invece, qui nel nostro pianeta, il nostro campione del nuovo Sud
America liberato dalla presa dell’illiberismo chavista-lulista, Bolsonaro, il
verde lo sta eliminando. Mah, comunque in quell’altro strano pianeta del quale
non avremmo notizie senza l’occhio vigile della NASA, anche gli etiopi stanno
piantando alberelli, 350 milioni per la precisione in meno di dodici ore, giusto
ieri. Su quell'altro pianeta sottosviluppato, deve esserci una strana epidemia
di ragion pratica ...
Mano umana (nome della strana specie che abita questo altro pianeta di
esseri strani), non mano invisibile. La mano invisibile il verde lo distrugge
per creare valore salvo poi mandare ragazzine con l’aria truce in giro per le
grandi assemblee dei potenti a far da coscienza infelice che ammonisce. Qui da
noi, allora, si scrivono corposi libri sull’Antropocene, usando carta che è
presa dagli alberi che Bolsonaro sta buttando giù. Lì invece nell’altro
pianeta, non scrivono libri ma prendono zappe e vanghe e piantano semi.
Chissà, magari invece che lo scontro delle civiltà e la guerra dei mondi,
ci converrebbe copiare questi alieni animati da una ragione strumentale così
diversa dalla nostra? Chissà, forse è una fake news della sezione orientalista
della NASA …
["Richiede una mente davvero insolita intraprendere l'analisi dell'ovvio" A. N. Whitehead]
*tratto da Facebook e da https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-notizie_da_un_altro_pianeta_il_rimboschimento_di_cina_e_india/82_2979
Nessun commento:
Posta un commento