venerdì 21 giugno 2019

Leggere ai bambini - Giovanna Mulas




Quanti di noi, ancora, leggono le favole ai bambini? Non si finisca di farlo, amici miei… di odorare la carta, di farci l’amore e riporre quel libro con cura, sapendo che crescerà con noi e ci attenderà tutte le volte che vorremo.
In tante di quelle favole, sovente sottovalutate, si nasconde il senso della vita, le difficoltà che fisiologicamente s’incontreranno lungo i cammini, il coraggio e la gioia di superarle o semplicemente accettarle, lasciare che scorrano, come acqua che le rocce non possono arginare. E anche qui sta l’autentico maturare: il comprendere che non si può combattere il tutto e sempre, che è sterile e controproducente il farlo; saggezza sta nel cercare di navigare l’oceano dell’esistere, e grande godimento interiore nel bramare a farlo con la maggiore dignità possibile.
Che ognuno possa scoprire l’incanto dell’infanzia, la magnificenza del chiaroscuro in tocchi sapienti, e i volti sorpresi, spaventati dei bambini, dinanzi all’imprevisto della narrazione. Cosa accadrà durante il prossimo capitolo? Cosa accadrà, nel domani della nostra vita?
A volte scriveremo noi stessi, ipotizzando già una fine degna di quel romanzo, a volte invece attenderemo, con ansia oppure no – e sarà giusto così – ciò che sarà giacché forse, forse, come dice qualcuno “È tutto già scritto”, o forse qualcosa più in alto dell’umana comprensione farà in modo che il capitolo scorra come deve, e soltanto il tempo lo renderà chiaro.

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