venerdì 21 giugno 2019

IL TURISMO: SUGGESTIONI PER UNA LETTURA DEL FENOMENO DA DUE ANGOLAZIONI - Emanuela Gasca



Il recente rapporto della European Travel Commission diventa qui lo spunto per riflettere sul turismo. La lettura del rapporto suggerisce alcuni elementi di discussione sia a livello puntuale relativi alla lettura dei dati statistici, sia di ampio respiro sull’analisi qualitativa del fenomeno: un approccio al quale siamo sollecitati sempre più spesso vista la complessità di fattori e processi che interagiscono nel mondo del turismo
 


Al termine di questo periodo estivo si propone una riflessione sul turismo che, stimolata da alcuni recenti documenti che invitano ad un’analisi del fenomeno, abbraccia processi che da sempre sollecitano sui territori interessanti percorsi economici e sociali.

In questo contesto si inserisce il rapporto della European Travel Commission - ETC, organizzazione no-profit responsabile della promozione dell'Europa come destinazione turistica nei mercati emergenti.
Secondo questo documento il 2016 ha dimostrato una lieve crescita rispetto all’anno passato (+2%) dimostrandosi resiliente alle turbolenze politiche e ai fenomeni che talvolta minano la sicurezza dei territori, siti turistici compresi.

In particolare ETC sottolinea come una buona parte delle destinazioni si sia messa in gioco per una crescita e un consolidamento del proprio mercato verso due sforzi principali: la riduzione della stagionalità ed una migliore connettività aerea.

In un quadro di analisi che ha riguardato nel complesso 34 destinazioni, 31 hanno dimostrato una crescita in relazione alle presenze, agli arrivi o a entrambe.

Quali sono i fattori preponderanti?
Giocano un ruolo strategico alcuni elementi chiave che vanno letti non tanto come principali leve del mercato turistico, ma come strumenti per valorizzare le eccellenze del territorio verso dinamiche di fruizione da parte di visitatori più o meno individuati in target specifici.
Sicuramente uno di questi è la promozione dei siti come aree sicure. Si fa riferimento a tal proposito alla Finlandia (+ 18%) e all'Estonia (+ 13%) che nel 2016 hanno goduto di una rapida crescita, beneficiando anche del fatto di essere considerati destinazioni sicure.
Altro elemento è la capacità di proporsi sul mercato con prodotti turistici specifici, come la Svizzera (+ 3%) e la Bulgaria (la cui crescita di arrivi si è attestata al + 16%) che hanno registrato un lieve aumento determinato anche dalla loro immagine di meta invernale consolidata nel primo caso ed in via di sviluppo nel secondo.

Il rapporto a tal proposito fa anche riferimento all’Islanda (+ 54%) che porta a una crescita che beneficia del continuo aumento della capacità aerea sulle rotte transatlantiche, mentre per quanto riguarda il potenziamento delle destinazioni come aree da vivere in numerosi periodi dell’anno si segnalano il Portogallo (+ 25%) e Malta (+ 23%) che hanno dimostrato il loro successo nella lotta alla stagionalità[1].
Questi dati statistici sono sicuramente fondamentali per inquadrare il fenomeno leggendone le peculiarità dei territori, ma come valorizzare queste caratteristiche in chiave propositiva e propulsiva per le aree di riferimento?
Il Direttore di ETC invita i leader europei a stimolare occasioni di collaborazione a livello nazionaleper formulare politiche e azioni adeguate volte a promuovere l'immagine dell'Europa come destinazione turistica unitaria ma allo stesso tempo come composta da variegate storie ed interessanti destinazioni in grado di soddisfare le esigenze delle diverse tipologie di turisti.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo – UNWTO - risponde a questa sfida proponendo una lettura del fenomeno condivisa a livello globale durante la VI Conferenza Internazionale delle Statistiche del Turismo che si è svolta prima dell’estate nelle Filippine[2].

I sette elementi proposti dall’UNWTO invitano ad uno studio a tutto tondo che sia fondato principalmente sulla ricerca, sull’interpretazione dei dati statistici, sull’analisi di casi studio, ma anche e soprattutto su un approccio che valorizza le caratteristiche delle aree analizzate intorno alle 5PPersonePianetaPaceProsperità e Partnership[3], devono essere secondo i rappresentanti tecnici ed istituzionali le linee guida per lavorare insieme su percorsi consolidati e allo stesso tempo per garantire approcci condivisi su più paesi e culture.

Obiettivi di lungo periodo dunque, ma anche visioni che possano guardare alle caratteristiche dei territori e allo stesso tempo ad una consapevolezza delle istituzioni nel comprendere e promuovere le vocazioni del territorio. Non a caso UNWTO segnala a questo proposito le 4A come sfida di contenuto e di processo verso una maggiore sensibilità (awareness) nell’interpretare il fenomeno come percorso che riguarda soggetti istituzionali, privati e una fitta rete di stakeholder di diversa natura; apprezzamento (appreciation) delle pratiche esistenti a livello globale e nazionale; sviluppo delle competenze delle amministrazioni (administrative empowerment) per l’osservazione, l’analisi e l’interpretazione dei dati; e azione (action), momento propositivo che dai progetti in essere porti nuova linfa a quelli futuri.

Nulla di più attuale quindi per analizzare, comprendere e valutare il turismo che necessita sempre di più di una lettura da due angolazioni differenti. Una micro che sappia individuare le particolarità dei territori e la loro vocazione in processi di creazione di consapevolezza che parta dai cittadini e raggiunga i soggetti istituzionali; ed una di largo raggio che guardi al turismo come qualcosa non di specifico per puntuali contesti e culture, ma come fenomeno globale da interpretare rispetto a fattori economici e sociali che partono da singole realtà – come la stagionalità, la sicurezza, l’accessibilità di cui si parlava prima - ma possano poi essere letti a livello più ampio.

Questa complessità contraddistingue da sempre il turismo come elemento trasversale ai settori scientifico disciplinari di studio e alle politiche, ma allo stesso tempo lo rende intrigante e permeabile ad accogliere diversi punti di vista verso l’obiettivo di creare destinazioni sempre più attente alle potenzialità dei contesti territoriali e alle esigenze di chi le abita e di chi in esse sarà ospitato.


[1] Non solo. Una riflessione viene anche dedicate qui ai flussi turistici provenienti da fuori Europa (inbound tourism), rispetto ai quali di nota una crescita delle percentuali di turisti provenienti da Cina e India contro una diminuzione di quelli che sono arrivati dal Giappone.
[2] UNWTO (2017), Measuring Sustainable Tourism: A Call for Action - Report of the 6th International Conference on Tourism Statistics, World Tourism Organization, Madrid.
[3] Traduzione libera da people, planet, peace, prosperity e partnership.


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