Duecento
carabinieri impegnati. Duecento. Diecimila tonnellate di rifiuti smaltiti
illegalmente. Diecimila. Sono i numeri dell'imponente operazione dei militari
del Noe, ma soprattutto sono i numeri di un Nord che nonostante gli sforzi
delle forze dell'ordine e della magistratura continua a credere che la Terra
dei Fuochi sia un problema campano o al massimo tutto meridionale, qualcosa che
devono sbrogliarsi loro, auspicando una sorta di secessione delle
responsabilità che sembra più una pilatesca lavata di mani che una reale presa
di coscienza delle responsabilità.
I rifiuti, vero business della
criminalità organizzata
Che
i rifiuti siano il vero grande business delle associazioni criminali (dopo la cocaina)
lo dicono da anni ormai i pentiti di qualsiasi tipo di mafia (che sia Cosa
Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta o Sacra Corona Unita) e che il nord sia il nuovo
Eldorado non solo per quanto riguarda i rapporti con gli imprenditori, ma anche
per gli sversamenti, è qualcosa che ormai dovrebbe essere noto a tutti.
Dovrebbe e invece no. Perché ci siamo dimenticati in fretta di ciò che successe
nel quartiere Santa Giulia a Milano (sversamenti su un terreno che avrebbe
dovuto ospitare un intero nuovo quartiere tra cui un asilo) e perché ci siamo
dimenticati che sulla questione cave in mano alla mafia calabrese già le ultime
operazioni hanno parlato chiaramente.
Sconcerta l'immobilismo di politica e
società civile
La
cosa che sconcerta di più però è l'immobilismo con cui la politica e una parte
della società civile accolgano queste maxi operazioni, incapaci di suscitare il
benché minimo segnale di sdegno, riempiendosi le parole di memoria passata e
poca memoria praticata. Ci sono, nelle ultime grandi opere lombarde, problemi
di rifiuti pericolosi interrati sotto le strade e questione di cemento
depotenziato (lo dicono i pochi, giornalisticamente inascoltati, pentiti di
‘Ndrangheta) che stanno segnando il passo in una regione che, vedrete, anche su
questo si sveglierà all'improvviso quando ormai sarà troppo tardi.
In Lombardia non ci sono solo reati
"puliti"
A
forza di parlare di colletti bianchi della mafia più di qualcuno (e di
molto importante) si è fatto l'idea che in Lombardia si consumino solo i
reati puliti, quelli che non si vedono, non si sentono, sparano poco, non
disturbano l'onore e la quiete regionale eppure la radicalizzazione della
‘Ndrangheta in primis (lo dice anche la Commissione Antimafia) ha già
evidenziato come tutto avvenga esattamente come al sud, forse con una maggiore
attenzione a creare reti consolidate che non si ritrovino a fare troppo casino
tra di loro (del resto è sempre la mamma Calabria che decide) ma con le stesse
modalità. Per questo la Terra dei Fuochi in realtà ce l'abbiamo tutti vicino
a casa, che sia roba di mafia, di cattiva imprenditoria o di tutte e due le
cose assieme. E sarebbe ora di accorgersene.
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