Folle.
Una decina di esemplari di Orca (Orcinus orca) e una
novantina di Beluga (Delphinapterus
leucas) sono stati catturati illegalmente da quattro
compagnie russe e sono tuttora detenuti illegalmente in anguste prigioni nella
baia di Srednyaya, nell’Estremo Oriente russo.
L’intenzione delle compagnie di pesca sarebbe
quella di venderle ai parchi di divertimento marini cinesi.
Dopo le denunce
nazionali e internazionali, sono intervenute le autorità russe, ma
finora non è servito nemmeno un intervento diretto del Presidente della Russia
Vladimir Putin.
Il gulag delle Orche e dei
Beluga esiste ancora.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da La Stampa, 27
maggio 2019
Orche e beluga
prigionieri in Russia: il proprietario delle reti sfida Putin e nega il
rilascio (Noemi Penna)
Liberare le 10 orche e gli 87 beluga ammassati nel sovraffollato «carcere
delle balene» nella baia di Srednyaya, sulla costa russa dell’Estremo Oriente.
E’ questo l’accordo firmato dalle autorità e animalisti a favore dei mammiferi
catturati illegalmente la scorsa estate da quattro compagnie russe che avevano
pianificato di venderle ai parchi marini cinesi. Peccato che uno dei
proprietari della prigione non abbia alcuna intenzione di farlo.
Nonostante le mobilitazioni, la campagna mediatica e l’impegno anche del
Cremlino, Alexei Reshetov, direttore generale di Afalina, una delle compagnie
che ha catturato illegalmente i cetacei, ora ammassati in gabbie marine, ha riferito che
gli animali sono di sua proprietà e non sarebbero stati liberati
volontariamente: «Qualsiasi domanda riguardante la loro liberazione può essere
posta solo dopo che sarò privato dei diritti di proprietà di quelle reti», ha
detto, ribadendo che «quei mammiferi sono anche di mia proprietà. E non ho
alcuna intenzione di liberarli».
A fine di febbraio, il presidente russo Vladimir Putin ha incaricato il
Ministero per le risorse naturali e l’ambiente e il Ministero dell’agricoltura
insieme alle organizzazioni scientifiche di trovare una soluzione ottimale per
le balene. A metà maggio, le autorità avevano annunciato la firma di un accordo
per un «tempestivo rilascio».
Il Cremlino si è detto «sorpreso» nel sentire «le dichiarazioni rese dalla
compagnia che ha effettuato la cattura», ha dichiarato il portavoce
Dmitrij Peskov. «Intendiamo rinfrescare la memoria degli ordini
impartiti dal presidente e che non c’è bisogno di dare altri ordini, dato che
tutto è stato chiaramente formulato. Possiamo quindi affermare che se quegli
ordini non verranno eseguiti, neanche parzialmente, studieremo quali azioni
intraprendere».
Continua quindi la corsa contro il tempo per salvare 11 orche e 90 beluga,
almeno queste erano le stime iniziali perché all’appello mancherebbero almeno
quattro esemplari, che potrebbero essere morti o già venduti. Una balena può
valere milioni di dollari, a seconda delle specie, e il loro destino è proprio
quello di essere immesse nel mercato cinese.
Nessun commento:
Posta un commento