domenica 2 giugno 2019

Il gulag delle Orche e dei Beluga

Allucinante.

Folle.
Una decina di esemplari di Orca (Orcinus orca) e una novantina di Beluga (Delphinapterus leucas) sono stati catturati  illegalmente da quattro compagnie russe e sono tuttora detenuti illegalmente in anguste prigioni nella baia di Srednyaya, nell’Estremo Oriente russo.
L’intenzione delle compagnie di pesca sarebbe quella di venderle ai parchi di divertimento marini cinesi.
Dopo le denunce nazionali e internazionali, sono intervenute le autorità russe, ma finora non è servito nemmeno un intervento diretto del Presidente della Russia Vladimir Putin.
Il gulag delle Orche e dei Beluga esiste ancora.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus






da La Stampa27 maggio 2019
Liberare le 10 orche e gli 87 beluga ammassati nel sovraffollato «carcere delle balene» nella baia di Srednyaya, sulla costa russa dell’Estremo Oriente. E’ questo l’accordo firmato dalle autorità e animalisti a favore dei mammiferi catturati illegalmente la scorsa estate da quattro compagnie russe che avevano pianificato di venderle ai parchi marini cinesi. Peccato che uno dei proprietari della prigione non abbia alcuna intenzione di farlo.
Nonostante le mobilitazioni, la campagna mediatica e l’impegno anche del Cremlino, Alexei Reshetov, direttore generale di Afalina, una delle compagnie che ha catturato illegalmente i cetacei, ora ammassati in gabbie marine, ha riferito che gli animali sono di sua proprietà e non sarebbero stati liberati volontariamente: «Qualsiasi domanda riguardante la loro liberazione può essere posta solo dopo che sarò privato dei diritti di proprietà di quelle reti», ha detto, ribadendo che «quei mammiferi sono anche di mia proprietà. E non ho alcuna intenzione di liberarli».
A fine di febbraio, il presidente russo Vladimir Putin ha incaricato il Ministero per le risorse naturali e l’ambiente e il Ministero dell’agricoltura insieme alle organizzazioni scientifiche di trovare una soluzione ottimale per le balene. A metà maggio, le autorità avevano annunciato la firma di un accordo per un «tempestivo rilascio». 
Il Cremlino si è detto «sorpreso» nel sentire «le dichiarazioni rese dalla compagnia che ha effettuato la cattura», ha dichiarato il portavoce Dmitrij Peskov. «Intendiamo rinfrescare la memoria degli ordini impartiti dal presidente e che non c’è bisogno di dare altri ordini, dato che tutto è stato chiaramente formulato. Possiamo quindi affermare che se quegli ordini non verranno eseguiti, neanche parzialmente, studieremo quali azioni intraprendere».
Continua quindi la corsa contro il tempo per salvare 11 orche e 90 beluga, almeno queste erano le stime iniziali perché all’appello mancherebbero almeno quattro esemplari, che potrebbero essere morti o già venduti. Una balena può valere milioni di dollari, a seconda delle specie, e il loro destino è proprio quello di essere immesse nel mercato cinese.




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