Piccola, ma bella notizia dalle coste galluresi.
All’Isola
(in realtà, una penisoletta) di Coluccia, ritornerà la
mandria di bovini allo stato brado che da decenni avevano reso caratteristico
quel tratto della costa di S. Teresa di Gallura (SS).
Così come
lungo la baia di Piscinnì (Domus de Maria, SU), oggetto
di sogni cementizi per troppi anni.
Gli eredi della
mandria di ziu
Angiuleddu Sanna, allora proprietario dell’area, che conservò
gelosamente, rifiutando compensi miliardari (in lire) dall’Aga Khan, Donà delle
Rose e Ranieri di Monaco.
Morto a 94
anni nel 1996, le vacche di ziu Agnuleddu cercano di mantenere
la libertà, ma vengono quasi tutte uccise a
pallettoni, perché ritenute pericolose (2015).
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Nel 2017
acquista Coluccia Marco Boglione, proprietario di importanti marchi di moda,
con l’intento di tutelarla e di riportarla
allo stato originario, coltivazioni e vacche comprese.
E ora, con
la collaborazione del Comune di S. Teresa di Gallura e del Servizio veterinario
competente, ritornano anche i bovini allo stato brado.
Un pezzo di
paesaggio agrario costiero gallurese che rinasce.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
bovini in spiaggia
da La
Nuova Sardegna, 1 ottobre 2020
Il Grig: «È
un bene che le mucche di Coluccia ritornino a casa». (Walkiria
Bandinelli)
SANTA
TERESA. Gli ambientalisti appoggiano la decisione del Comune e dell’azienda
agricola proprietaria da tre anni dell’isola di Coluccia di adottare le mucche
di zio Agnuleddu. Con un’ordinanza del sindaco Stefano Pisciottu è partito
l’iter per la cattura dei bovini cresciuti allo stato brado da 25 anni, che
girovagano nella frazione di Porto Pozzo e lungo la statale che attraversa il
borgo. Una proposta condivisa con il servizio veterinario della Assl di Olbia
che prevede una profilassi per la quindicina di capi, tra cui cinque vitelli e
due tori. E la successiva disposizione dell’ente locale, terminata la fase
sanitaria, di donare gli animali alla Biru srl, la società agricola
proprietaria di Coluccia. «È una scelta positiva – afferma il presidente del
Gruppo di intervento giuridico, Stefano Deliperi –. Far tornare la mandria che
discende da quella storica di ziu Agnuleddu sull’isola di Coluccia è positivo
per l’ambiente, il benessere di residenti, visitatori e turisti. Con questo
provvedimento sindacale i bovini inselvatichiti torneranno nella “loro terra”.
Essi stessi torneranno a essere una caratteristica di Coluccia. Un plauso al
nuovo proprietario e all’amministrazione per la scelta alternativa a quella
dell’abbattimento». Dopo 25 anni la mandria torna quindi sull’isola super
tutelata. Le operazioni si svolgeranno alla presenza del personale dell’azienda
sanitaria e della polizia locale. La presenza dei bovini è un pericolo continuo
per gli automobilisti.
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