domenica 25 ottobre 2020

La decrescita felice contro la decrescita infelice - Gianni Lombardi

Se uno che ha due auto e uno scooter vende un’auto e lo scooter per avere meno spese e più tempo libero, poi smette di bere la Coca-Cola perché si è accorto che ci sono sei cucchiaini di zucchero per lattina, quindi cammina di più a piedi, va in bici invece che in auto, va in vacanza in treno invece che fare le code in autostrada, quella è decrescita felice. Vantaggi: salute migliore, meno stress, meno spese, meno consumi.

Se invece gli pignorano un’auto perché è indebitato, deve smettere di bere la Coca-Cola perché ha il diabete, deve fare fisioterapia perché ha problemi alle articolazioni a causa del sovrappeso, usa la seconda auto perché la prima gliel’hanno pignorata ma non paga l’assicurazione perché non ha soldi, va in vacanza in auto perché facendo le code si sente ‘più libero’ invece di osservare gli orari del treno, quella è decrescita infelice. vantaggi: piacere temporaneo. Svantaggi: stress, debiti, problemi di salute.

Il riscaldamento globale e la globalizzazione, che non sono mali in sé ma questioni di misura, porteranno grandi difficoltà e addirittura catastrofi per molti territori e ampie fasce di popolazione umana, per non contare gli effetti sulle altre specie animali e vegetali.

Siccome non è possibile pensare a un futuro in cui 10 miliardi di persone vivono nella villetta unifamiliare dei telefilm, consumano senza limiti cibo ipercalorico, e si muovono con un suv, un’auto sportiva e uno scooter per famiglia (ancorché elettrici) per andare a scuola e al lavoro nella città vicina, andando tutti gli anni in vacanza dall’altra parte del pianeta con voli low cost, occorre prendere dei provvedimenti globali per:

§  Limitare il consumo di suolo e invertire la tendenza

§  Ridurre i consumi energetici e molti consumi falsamente voluttuari (troppa carne, troppo zucchero, troppi viaggi, troppo turismo, troppe auto, troppo riscaldamento, troppo condizionamento, eccetera)

Possedere tre auto per avere l’auto grande per i viaggi, la decapottabile per i weekend e l’utilitaria elettrica per muoversi in città è dispendioso, poco razionale e, dal punto di vista ambientale, anche un comportamento sbagliato e pericoloso. Generalizzare questo genere di comportamenti e consumi è ancora più sbagliato e pericoloso.

Queste tesi sono indirettamente confermate anche dal gruppo assicurativo Zurich sulle pagine del Financial Time (quindi una grande compagna assocurativa svizzera sulle pagine del più importante quotidiano finanziario, non gli ‘ambientalisti estremi con la testa fra le nuvole’) Lo stesso Covid-19 che ci colpisce in questo momento è stato causato o almeno molto facilitato dalla fame di risorse naturali indotta dallo sviluppo economico incontrollato:

«La deforestazione – sottolinea la società svizzera – spinge gli animali selvatici fuori dai loro habitat naturali e più vicini alle popolazioni umane, creando una maggiore opportunità per la diffusione delle malattie zoonotiche nell’uomo».

La compagnia assicurativa svizzera concorda con ambientalisti e scienziati: clima e perdita di biodiversità favoriscono la diffusione dei virus di origine animale. Dall’ebola al Covid-19


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