Questo nostro sito ha ospitato più volte interventi sulla grave situazione per la libertà di stampa che si vive in Italia per colpa di querele temerarie o di giudici che su particolari vicende farebbero bene ad astenersi. Ora la questione viene affrontata formalmente dalla parlamentare Francesca Ghirra di AVS in un’interrogazione rivolta al ministro della Giustizia Nordio.
Lo fa non con considerazioni generiche, ma partendo da un caso reale che
riguarda il giornalista Mario Guerrini, per decenni inviato speciale Rai ed ora
titolare di un suo blog. Occupandosi di una vicenda di rimborso spese legali
per 8.350 euro concesso dal sindaco di Capoterra – esponente di Fratelli
d’Italia – al suo alleato Franco Magi, presidente del consiglio comunale, Mario
Guerrini era stato querelato. La causa venne affidata ad un giudice onorario
che nel suo profilo Linkedin proclama un unico interesse, quello per la
presidente del Consiglio Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia. “Il
giudice onorario – scrive l’onorevole Ghirra – pur essendo in una posizione di
evidente vicinanza politica al querelante, non ha ritenuto di doversi astenere,
né il giornalista ha potuto tempestivamente ricusare il giudicante perché
all’oscuro della prossimità di quest’ultimo con l’ambiente politico cui
appartiene il suo querelante”. Questo, dice ancora la Ghirra, nonostante quanto
stabilito con chiarezza dall’articolo 36 del codice di procedura penale.
Entrando poi direttamente nel merito della condanna inflitta a Guerrini,
l’on. Ghirra scrive: “La sentenza mette ancora una volta in luce il tema del
complesso rapporto tra la politica e la libertà di stampa, per cui la critica,
che deriva dall’esercizio del diritto di cronaca, inteso come diritto a
divulgare fatti di interesse pubblico, ma anche come libertà di manifestazione
del pensiero, ai sensi dell’articolo 21 della Costituzione, conduce a esosi
procedimenti giudiziari invece che risolversi nel diritto di replica”. E
poi prosegue: “La vicenda desta preoccupazione e induce a riflettere sulla
sempre più diffusa tendenza ad utilizzare le querele temerarie per mettere a
tacere chi utilizza lo strumenti della critica come forma necessaria di
confronto e controllo tra potere pubblico e comunità dei cittadini ai quali va
riconosciuto il diritto dovere di dubitare e verificare”.
“Per questo – conclude la deputata di AVS – chiedo quali iniziative di
competenza il Ministro interrogato intenda assumere per garantire che la
libertà di critica e di stampa siano tutelate a fronte della pratica sempre più
diffusa delle querele temerarie”.
Mario Guerrini, dal suo canto, ha già preannunciato che ricorrerà in
appello contro la sentenza che lo ha condannato ad una provvisionale di 5.000
euro, a 2.300 euro di spese legali, oltre al pagamenti delle spese processuali.
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