Siamo alla
follìa, pure oltre.
Il traffico
di armi e di droga sono fra i traffici illeciti più
lucrosi. Così anche il traffico di Fenicotteri rosa (Phoenicopterus
roseus).
L’ha
denunciato un reportage dell’autorevole Guardian (‘Looking for a
flamingo?’: bird trafficking in Iraq, 1 marzo 2021).
Nella zona umida di Ahwar,
in Iraq, vengono catturati e venduti nel vicino mercato di Amara.
Mercato
illecito che rende moltissimo,
per soddisfare ricchi acquirenti arabi che vogliono impreziosire i propri
riservati giardini.
Una
vergogna.
E non è
detto che non giunga fino ai nostri lidi.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv
da La
Stampa, 8 marzo 2021
Fenicotteri,
un traffico che rende come armi e droga.
Un reportage
del Guardian fa luce sul contrabbando che avviene al confine con l’Iran:
durante la migrazione gli uccelli vengono catturati quando raggiungono le
paludi irachene e venduti – vivi e morti – a ricchi acquirenti.
Nelle paludi
irachene di Ahwar, sito Unesco un tempo roccaforte della resistenza al regime
di Saddam Hussein, il traffico dei fenicotteri rosa è redditizio quanto quello
delle armi e della droga. Quando nei mesi invernali gli iconici uccelli migrano
per raggiungere le paludi del Sud dell’Iraq, ad attenderli sono bracconieri e
ricchi acquirenti che ne vogliono alcuni esemplari per arredare i propri
giardini.
Un reportage
del Guardian ad Amara, nella provincia irachena di Maysan, a
circa 35 km dal confine con l’Iran, documenta le dinamiche del mercato dei
fenicotteri rosa, in una regione senza legge in cui sono considerati una merce
da vendere come tante altre. Un business che consente a molte famiglie di
sbarcare il lunario.
E’ durante i
mesi invernali da ottobre a febbraio che gli uccelli migrano verso le paludi
irachene meridionali, dove le temperature sono più miti e c’è abbondanza di
cibo. Quelli che vengono catturati vengono venduti per 30-40 mila dinari
iracheni, tra 17 e 23 euro. Eppure c’è un decreto locale che vieta il
contrabbando di fenicotteri, ma la polizia non procede ad alcun controllo.
Da 30
anni Mustafa Ahmed Ali vende uccelli in un piccolo negozio al
mercato di Amara, ma i fenicotteri rosa destinati a clienti esigenti li
custodisce direttamente in casa. Tra questi ci sono ricchi iracheni e stranieri
che vengono dai vicini stati del Golfo. “Viaggiano fin qui da Paesi come il
Kuwait, l’Arabia Saudita o persino il Qatar. Sono io a rifornire anche molti
acquirenti iracheni. Le persone vogliono i fenicotteri per decorare i loro
giardini o per collocarli in parchi zoologici privati”, ha raccontato.
Sul tetto di casa ha sistemato un’ampia gabbia piene di rumorosi fenicotteri
rosa, la cui esistenza è spesso sofferta. Il mercante di uccelli riconosce che
nei mesi più caldi non di rado muoiono in gabbia mentre il picco delle vendite
– da uno a dieci esemplari al giorno – cade nei mesi invernali. “Li vendo sia
vivi che morti, anche perché c’è gente che mangia la carne di fenicotteri” ha
sottolineato Ali.
Secondo Samir Aboud, capo del dipartimento per l’ambiente di
Maysan, non esiste una legislazione specifica che protegga i fenicotteri.
Tuttavia, diversi accordi internazionali, ratificati dall’Iraq, tutelano gli
uccelli migratori e vietano il bracconaggio nelle paludi, ma la loro attuazione
rimane limitata. “Poiché le aree di bracconaggio sono al confine tra Iran e
Iraq, ricade sotto la giurisdizione delle forze di protezione del confine,
rendendo difficile per il nostro dipartimento di polizia controllare l’area o
condurre operazioni di arresto”, ha denunciato Aboud.
“Ogni anno migliaia di uccelli vengono catturati nelle paludi. Conosco bene i
terreni di caccia, quindi a volte fornisco informazioni alla polizia per
aiutarla nelle operazioni. Non sarebbero in grado di condurle altrimenti”, ha
riferito Ahmed Saleh, noto come Dr. Hamoudi, attivista per
l’ambiente di Amara, ideatore di una campagna della società civile che ha
portato il governo provinciale a decretare il divieto di vendita dei
fenicotteri nei mercati. Hamoudi, che compra uccelli solo per liberarli, è
spesso minacciato di morte dai bracconieri ma lui porta comunque avanti la sua
battaglia per salvare i fenicotteri rosa.
Nessun commento:
Posta un commento