La conferma a
un’ipotesi sempre più ricorrente è giunta dalla recentissima Relazione circa
l’effetto dell’inquinamento da particolato atmosferico e la diffusione di virus
nella popolazione della Società italiana di medicina ambientale (S.I.M.A.) e
delle Università degli Studi di Bari e di Bologna.
In parole povere, “una
solida letteratura scientifica descrive il ruolo del particolato atmosferico quale
efficace carrier, ovvero vettore di
trasporto e diffusione per molti contaminanti chimici e
biologici, inclusi i virus. Il particolato atmosferico, oltre ad essere
un carrier, costituisce un substrato che può
permettere al virus di rimanere nell’aria in condizioni vitali per un certo
tempo, nell’ordine di ore o giorni”.
Maggiore è
l’inquinamento e maggiore è la possibilità per il virus di
permanere nell’aria.
Se non serve nemmeno
questo ad aprir gli occhi sugli effetti devastanti dell’inquinamento…
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