Tutta
l’Italia soffre pesantemente gli effetti della tragica e luttuosa pandemia
di coronavirus
COVID 19.
La regione
più colpita è la Lombardia e negli occhi tutti abbiamo la lunga
teorìa di camion militari che trasportano i morti bergamaschi nell’ultimo
viaggio, anche lontano dagli affetti più cari.
Eppure
l’Amministrazione regionale lombarda trova il tempo (e, soprattutto, la voglia)
di dar battaglia in udienza davanti al Consiglio di Stato per
difendere la possibilità di svolgere la caccia alla Volpe (Vulpes vulpes) nel
Lodigiano da autoveicoli, di notte, con i fari accesi per abbagliare
l’agognata preda.
Tecnica di
caccia comunque vietata dagli artt. 18, comma 7°, e 21, comma 1°, lettere e, i,
della legge n.
157/1992 e s.m.i., con sanzioni penali (art. 30, comma 1°, lettera i,
della legge n.
157/1992 e s.m.i.) e sanzioni amministrative (art. 31, comma 1°,
lettera g, della legge n.
157/1992 e s.m.i.).
Evidentemente
non c’è limite al peggio.
Il
Presidente della Sezione III del Consiglio di Stato, con il decreto
presidenziale Sez. III, 27 marzo 2020, n. 1528, fra l’altro, ha
respinto l’istanza cautelare con motivazioni particolarmente severe: “appare
del tutto risibile l’interpretazione giustificatrice (fornita dall’appellante)
della locuzione ‘sparo alla cerca con autoveicoli condotto nelle ore notturne’
nel senso che l’autoveicolo sarebbe il mero mezzo di trasporto e non vi sarebbe
‘sparo da autoveicolo con l’ausilio di fonti luminose artificiali’ (attività
del tutto vietata sia per la caccia che per l’abbattimento programmato). La
Regione appellante, in effetti, sembra sostenere che la sostanza della
censurata – e censurabile – prescrizione non sia, come invece è, lo sparo ad
una volpe paralizzata dalla luce dei fari di un’auto, che serve proprio per
abbagliare l’animale così da ucciderlo aprendo o meno lo sportello dell’auto, e
con l’ulteriore gravissimo pericolo di esplodere colpi di arma da fuoco su
strade percorribili da auto anche di notte e non necessariamente con l’intento
di abbattere animali”.
Le Volpi del
Lodigiano sono salve (per ora), la decenza della Regione Lombardia no.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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