sabato 16 novembre 2019

accade in Sardegna

Gli appelli fantasma e il 110 dopo 23 anni all’università. Tutti i misteri sulla laurea (vera) di Solinas -  Pablo Sole

Quando il 12 dicembre scorso Christian Solinas varca la soglia dell’aula magna dell’Università di Sassari per discutere la tesi e fregiarsi del titolo di dottore in Legge, presenta alla commissione un cursus studiorum non proprio brillante. Mette piede per la prima volta in un’aula universitaria a Cagliari, nel 1995. Sostiene tredici esami e, il 2 aprile 2008, un mercoledì, inizia la sua vita da studente fuori sede: approda a Sassari e pochi mesi dopo, il 22 settembre, supera con profitto l’esame di Storia del diritto italiano II. Un bel trenta, raccontano le carte a disposizione del Risveglio. C’è però un piccolo problema: quel 22 settembre, un lunedì, non c’era alcun appello. E neppure nelle settimane precedenti: lo rivela il sito istituzionale dell’Università di Sassari.
È solo una delle anomalie che abbiamo potuto riscontrare ricostruendo il percorso accademico del candidato di centrodestra alla presidenza della Regione. Che evidentemente, già a partire dal 2006 – anno in cui volò a Bucarest per ritirare una laurea farlocca rilasciata dal fantomatico Leibniz Business Institute – con i titoli di studio ha un rapporto complesso: poche settimane dopo aver incassato la laurea rumena, Solinas ha firmato alcuni bandi dell’Ersu, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario di cui al tempo era presidente, con il titolo di “Dottor”.
Gli appelli fantasma
Scorrendo l’elenco degli esami sostenuti dal senatore Solinas a Sassari, si scopre che il caso appena citato del 22 settembre 2008, non è l’unico. Altri tre esami riportano una data in cui, sempre secondo il sito istituzionale dell’Università di Sassari, non era prevista alcuna sessione d’esame: il 17 luglio 2013 non c’era alcun appello di Diritto amministrativo II, il 24 novembre 2014  di Diritto del lavoro e il 2 dicembre 2014 di Diritto internazionale. È possibile che Solinas abbia concordato con i docenti di turno un “appello ad personam“, destinato per lo più ai fuori corso, che devono essere “fissati con un preavviso di almeno sette giorni”, dice il Regolamento didattico della facoltà di giurisprudenza. Parrebbe significare che le date debbano essere rese pubbliche. In tal caso sarebbero reperibili nel motore di ricerca degli appelli, ma non ce n’è traccia.
Un fuori corso da 110 (e quasi lode)
Tornando al 12 dicembre 2018, alla commissione d’esame si presenta uno studente iscritto all’università da 23 anni che ha appena tagliato il traguardo dei dieci anni fuori corso. La media voti è di 27.7, quindi per il giudizio finale si parte da 101. Difficile, con queste basi, sperare nell’ambito 110. E invece la commissione accorda ben nove punti e Solinas viene premiato col voto massimo. Sic stantibus rebus, possiamo solo immaginare il rapimento mistico dei docenti mentre ascoltano il laureando senatore illustrare la sua tesi sulla “Sardegna tra rivoluzione e restaurazione: crisi dell’ordinamento e moti antifeudali nell’esperienza autonomistica di Giovanni Maria Angioy”. Raccontano nei corridoi dell’ateneo sassarese che un docente si sia spinto ad invocare la lode. La proposta però, dice sempre Radio Ateneo, non fu accolta per la netta opposizione di un  componente della commissione che già era diventato paonazzo sul “110”.
All’esame senza aver pagato le tasse
Ancora: sul sito istituzionale dell’Università di Sassari, alla voce “Principi generali sulle tasse”, si legge che se uno studente non è in regola con i pagamenti, non può sostenere gli esami. Ma Solinas ha sostenuto l’esame di Diritto penale II il 27 febbraio 2017 e quello di Diritto civile II il 10 aprile 2017, pur avendo saldato le tasse relative agli anni accademici 2015/2016 e 2016/2017, tra il 16 e il 24 ottobre 2018. Su questo passaggio il Regolamento carriere studenti è chiaro, così come è chiaro sul fatto che le registrazioni agli esami avvengano online. Ma se non si pagano le tasse, lo studente non risulta iscritto. Come ha potuto Solinas sostenere le sue prove? Va detto che, che malgrado sul piano formale sia vietato, qualche eccezione viene fatta per gli studenti indigenti. Prassi della quale  probabilmente Solinas era informato in forza dei suoi trascorsi alla presidenza dell’Ersu. Rimane il fatto che gli esami in questione risultano verbalizzati solo il 30 novembre scorso, un anno e mezzo dopo che il senatore li aveva sostenuti. Eppure, il Regolamento per gli esami di profitto adottato dall’Università di Sassari specifica che “la firma del verbale deve avvenire contestualmente o immediatamente dopo l’inserimento degli esiti degli studenti iscritti all’appello, e comunque entro quindici giorni dalla data di fine appello”.
Un buco di dieci anni
Un’altra anomalia riguarda la verbalizzazione di una decina di esami sostenuti nel 2008 ma “registrati” solo dieci anni dopo, in quella fatidica data del 30 novembre 2018, quando finalmente Solinas si mette in regola con il pagamento delle tasse. Un’operazione che il candidato alla presidenza della Regione effettua in diciassette versamenti (totale: 8716,5 euro) tra il 16 ottobre 2018 – dieci giorni dopo l’investitura a candidato presidente arrivata informalmente da Salvini – e il 6 novembre 2018, un mese prima di laurearsi.



Sardegna, trombati alle urne e ripescati in Regione: i consulenti della giunta Solinas. Maestre al Turismo e grossisti ai Trasporti - Pablo Sole|
Se il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, è indagato per abuso d’ufficio dopo aver nominato come consulenti un geometra e un perito dalla qualifica non meglio specificata, va detto che i suoi assessori non sono stati certo a guardare. Perché a scorrere i curricula degli esperti che la legge pretende dotati “di alta e specifica professionalità”, al servizio della giunta sono spuntati grossisti del settore carni e birre, maestre elementari, guide turistiche, impiegati amministrativi e agenti assicurativi. Insomma, qualche perplessità pare lecita e non è certo legata alle professioni dei neo consulenti, quanto al fatto che la discrezionalità delle nomine finisce laddove inizia “l’alta e specifica professionalità”.
E su questo versante non aiuta un particolare quanto meno “sospetto”: ad accomunare la maggior parte dei neo consulenti c’è il fallimentare risultato alle urne, posto che otto su tredici sono stati trombati alle Regionali o alle Europee 2019. Bocciati, insomma, dagli stessi elettori che hanno incoronato Solinas alla guida della Regione con il 48% delle preferenze. Delusi dal voto e con le porte della Regione sbarrate, sono entrati dalla finestra per chiamata diretta e con un contratto da 100mila euro lordi l’anno.
A fare due conti, da qui al 2024 costeranno alle casse pubbliche 4,5 milioni di euro. Ed è una cifra parziale, visto che tre consulenti hanno firmato un contratto annuale da 100mila euro lordi, nove hanno ottenuto un quinquennale da circa 470mila euro lordi e di tre consulenti non si conoscono dati ufficiali. La cifra di 4,5 milioni è dunque destinata a salire, quando l’attuale esecutivo fornirà tutti i dati, come richiesto dalle norme sulla trasparenza sulla cui applicazione vigila l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. A distanza di mesi dall’insediamento dell’esecutivo, però, sulla pagina istituzionale non compaiono ancora gli staff di sei assessori su dodici (escluso il presidente) e, quando ci sono, molti curricula non risultano nella banca dati del ministero.
Fino ad allora ci si dovrà accontentare delle informazioni disponibili. Come quelle del ragioniere Massimiliano Piu, già grossista nel settore carni e oggi titolare di due società che si occupano di autotrasporto. Sarà per questo che oggi è consulente dell’assessore regionale dei Trasporti, il compagno di partito Giorgio Todde. Il contratto firmato con la Regione dice che Piu percepirà 492.675 euro lordi fino al 19 marzo 2024 per dare consigli all’assessore su temi come bandi da decine di milioni di euro sulla continuità aerea e marittima. Candidato non eletto alle Europee 2019, il neo consulente è stato il segretario della Lega in Ogliastra. Oggi quella carica è occupata dall’assessore Todde.
In fatto di consulenze, il titolare del Turismo Gianni Chessa ha invece optato per una maestra elementare, Roberta Loi, classe 1970, diplomata alle Magistrali ma “iscritta al terzo anno di Scienze della comunicazione istituzionale e d’impresa”, precisa nel curriculum. Istruttrice federale di ginnastica artistica e preparatrice atletica della scuola tennis di Pula dal 1987 al 2000, oggi la neo consulente è consigliere comunale in quota Partito sardo d’Azione a Domus De Maria ed è stata candidata, senza fortuna, alle ultime Regionali. In qualità di consulente incasserà 95mila euro lordi da qui al maggio 2020.
Qualche migliaio di euro in più – 100mila tondi tondi fino a giugno 2020 – percepirà invece Roberto Balistreri, consulente dell’assessore regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia, entrata nell’esecutivo sardoleghista di Christian Solinas dopo una militanza nel Pd. Diplomato in un non meglio specificato istituto superiore, Balistreri è un agente di commercio. L’esperienza più significativa l’ha maturata nella Maggioli, che si occupa di forniture per enti pubblici, dal vestiario della polizia municipale alla gestione del gettito tributario per piccoli paesi.
Agente di commercio, ma laureato in Scienze politiche, è anche Salvatore Sulas, chiamato in Regione dall’assessore alla Pubblica istruzione Andrea Biancareddu (Udc) con un contratto di 444.321 euro lordi fino al 2024. Già assessore alla Programmazione a Nuoro nel 2010, quando il sindaco era l’esponente del Pd, Alessandro Bianchi, Salvatore Sulas ha seguito un vorticoso percorso politico: segretario a Nuoro dell’Italia dei Valori nel 2012, tre anni dopo passa al Partito democratico, quindi due anni fa si sposta più a sinistra e approda in Articolo Uno-Mdp. Alle ultime Regionali si è presentato con l’Udc ma non è stato eletto. A Cagliari però ci arriva ugualmente, chiamato come consulente dal compagno di partito Andrea Biancareddu. Una curiosità: per un mese, a titolo gratuito, il Capo di gabinetto dell’assessore è stato Francesco Baule, sempre in quota Udc, già noto alle cronache regionali perché da amministratore pubblico era stato condannato a versare nelle casse regionali 100mila euro, poi diventati 22mila in appello, per danno erariale.
Solange Pes, avvocatessa di fede sardista, già assessore alla Cultura del comune di Elmas e attuale consigliere comunale, firma il contratto di consulenza il 23 luglio 2019 e prende servizio nell’assessorato dell’Industria, guidato da Anita Pili. Ci rimarrà, dicono le carte, fino al 19 marzo 2024 dietro un compenso complessivo lordo di 460.778 euro. Candidata alle ultime regionale con i Quattro mori, non è stata eletta. Tra le capacità e competenze elencate nel cv: “Notevole abilità nella stesura di discorsi politici” e “viaggi frequenti” per impegni professionali e consulenze “presso le città di Roma e Milano”. Evidentemente senza oltrepassare la cintura urbana.
Curiose anche le “capacità e competenze” di Antonella Zedda, consulente dell’assessore all’Ambiente Gianni Lampis (Fratelli d’Italia): “Attitudine ad accettare la gerarchia”, scrive la 43enne originaria di Isili, dove lavora come responsabile amministrativa e contabile nell’azienda vitivinicola di famiglia. Mansioni principali: gestione amministrativa e del personale, consulenze tecniche su gestione rifiuti, sicurezza e ambiente. Candidata alle ultime europee con il partito di Giorgia Meloni, diplomata (non è indicato l’istituto), iscritta dal 1996 alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, è anche agente assicurativo. Tra le esperienze più significative, dal 1998 al 2010 l’attività di “consulente” per l’organizzazione di eventi dell’associazione Caravella di Cagliari, storica sigla di Alleanza nazionale prima e Fratelli d’Italia poi, palestra giovanile per la maggior parte degli esponenti di destra della politica sarda. Per Zedda, un contratto di 469mila euro lordi fino a marzo 2024.
Anche il vicesegretario del Partito sardo d’azione e attuale assessore all’Urbanistica Quirico Sanna ha giocato in casa, designando come consulente il responsabile organizzativo del Psa Stefano Esu, giornalista pubblicista dal 2012, guida turistica dal 2013, laureato nel 2005 in Beni archeologici con un lungo elenco di incarichi nelle Acli. Dal 2016, è assessore comunale nel comune sulcitano di Perdaxius. Il compenso: 469mila euro lordi fino al 2024.
Consulente dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Frongia è invece un’impiegata amministrativa dell’Azienda sanitaria locale di Cagliari, Lucia Tidu. Laureata in Scienze politiche, nome importante nelle gerarchie del partito dell’assessore Frongia (Riformatori sardi), è stata candidata senza successo alle elezioni comunali a Cagliari nel 2016. Ignoto il compenso, posto che non sono stati pubblicati né il curriculum, né i dati relativi al contratto di consulenza.
Nessuna informazione nemmeno sul compenso di Alessandro Serra, già portavoce dell’allora presidente della Regione Ugo Cappellacci e oggi consulente per il forzista Giuseppe Fasolino, assessore al Bilancio e alla programmazione, balzato alle cronache nazionali, pochi giorni dopo la nomina nell’esecutivo Solinas, per un debito con Equitalia di circa 425mila euro.
Impossibile sapere qualcosa in più su Paola Coiana, consulente dell’assessore agli Affari generali Valeria Satta. L’unico dato disponibile è il compenso: 469mila euro lordi fino a marzo 2024.
Dati noti e nome ancor di più, al contrario, quelli di Marco Tedde, avvocato, già sindaco forzista di Alghero e consigliere regionale, candidato alle ultime consultazioni ma non eletto. Oggi è consulente dell’assessore al Lavoro in quota Forza Italia, Alessandra Zedda, per 460.778 euro lordi in cinque anni. Curriculum oggettivamente solido, quello di Tedde, che all’attività professionale ha sempre affiancato quella politica. Uno dei pochi nomi, insomma, che sembrano soddisfare i requisiti di legge.
Infine, è spuntato ufficialmente il terzo consulente nominato dal presidente Solinas al fianco del geometra Franco Magi (vicepresidente della Commissione di garanzia del Psa, 492.675 euro lordi dal 9 aprile 2019 al 19 marzo 2024) e del perito Christian Stevelli (commissario provinciale a Cagliari del Psa e componente del Consiglio nazionale, 492.675 euro lordi dal 4 aprile 2019 al 19 marzo 2024). Si tratta dell’ex capogruppo del Psa in Consiglio regionale nella scorsa legislatura, Gaetano Ledda, che ha firmato un contratto annuale da 98.738 euro lordi fino al 31 maggio del prossimo anno. Nota curiosa: nella “Dichiarazione di assenza di conflitto di interessi”, obbligatoria per poter firmare il contratto da consulente, alla voce “incarichi ricoperti” Ledda dimentica di riportare i cinque anni trascorsi in consiglio regionale, dal 2014 al 2019.
Diplomato al liceo classico di Ozieri, alla voce “professioni esercitate” il curriculum riporta un laconico “lavoratore autonomo, imprenditore”. Tradotto: agente di commercio nel settore bibite, in particolare birre. Qualche informazione in più arriva dal paragrafo “altre attività”, vale a dire la miriade di incarichi politici ricoperti da Ledda nel corso degli anni. Una lista che il neo consulente avrebbe voluto aggiornare, nel febbraio scorso, con la riconferma in Consiglio regionale. Le urne sono state inclementi, ma l’aggiornamento del curriculum è stato solo rimandato al 25 giugno scorso, quando l’esponente sardoleghista è diventato il terzo consulente di Christian Solinas.



Sardegna, Solinas sceglie due fedelissimi del partito come consulenti. Costo? Un milione. Uno è a processo per turbativa d’asta - Pablo Sole 
Un geometra e un perito tecnico. Il primo si chiama Franco Magi e dovrà dividersi tra lo studio e un’aula del Tribunale di Cagliari, dove il 19 maggio scorso si è tenuta la prima udienza del processo che lo vede imputato per turbativa d’asta. Il perito tecnico è Christian Stevelli, noto soprattutto per i ruoli nell’azienda di famiglia, da sempre nel ramo del nolo autobus. Ad accomunarli, la militanza attiva nel Partito Sardo d’Azione e la fedeltà assoluta al presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che poche settimane fa li ha voluti nel suo ufficio come consulenti. Il compenso che percepiranno dalle casse della Regione: 100mila euro lordi l’anno. Circa 6mila euro netti al mese per i prossimi cinque anni. Costo totale per le casse pubbliche: più di 986mila euro. La stipula dei contratti è avvenuta sulla scorta di una legge regionale del 1988 che per la cooptazione dei consulenti fissa un’unica e semplice condizione: devono essere dotati di alta e specifica professionalità. E a scorrere i curricula, non sembra questo il caso per i due uomini scelti da Solinas, peraltro anche lui laureato in Giurisprudenza appena due mesi prima delle elezioni all’Università di Sassari, al termine di un cursus studiorum per così dire bizzarro.
Partendo da Franco Magi, racconta il cv pubblicato sul sito istituzionale della Regione che il geometra sardista, amico d’infanzia di Solinas, ha collezionato negli anni un’invidiabile sequela di incarichi. Squisitamente politici. Il battesimo arriva alla fine degli anni Novanta col centrosinistra, quindi un lesto passaggio nel centrodestra e infine l’adesione al Partito Sardo d’Azione, nel frattempo approdato alla corte della Lega di Salvini. Oggi, tra processi e consulenze, deve ritagliare uno spazio anche per l’attività politica sul campo, visto che è consigliere comunale a Capoterra, cittadina alle porte di Cagliari. Curiosamente, probabilmente memore degli esordi col centrosinistra, fa parte della maggioranza che sostiene il sindaco Francesco Dessì, del Partito democratico. Candidato alle Regionali del 24 febbraio scorso, non è stato eletto. Ma negli uffici del Palazzo è arrivato comunque grazie alla chiamata dell’amico Solinas.
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Archiviato il versante politico, tra le poche occupazioni di Magi riportate dal curriculum figurano la direzione di una società del cugino e un ruolo di primissimo piano nell’organico di una società pallavolistica locale. La sorpresa arriva però quando si va a cercare il titolo di studio: non pervenuto. Qualche informazione in più arriva dal sito istituzionale di SardegnaIt, società in house della Regione specializzata in ICT (Information and communication technology). La missione aziendale, come si può intuire, è ultra specifica. Eppure alla presidenza della società, nel 2011, su nomina diretta dell’allora presidente della Regione Ugo Cappellacci – giunta a trazione Forza Italia, assessore ai Trasporti Christian Solinas -arriva proprio Franco Magi. Il geometra. Che nel curriculum di SardegnaIT riporta il titolo di studio: un generico diploma di scuola media superiore. Ricerche successive hanno confermato il titolo di geometra.
Ed è proprio nel ruolo di presidente di SardegnaIT che meno di due mesi fa  Magi è andato a processo con l’accusa di turbata libertà degli incanti. Secondo il pm Gaetano Porcu, da presidente della società di ICT, Magi ha giocato un ruolo nel pilotare la gara d’appalto da quasi 800mila euro bandita per l’affitto di nuovi uffici a favore di SardegnaIT. La scelta cadde su un complesso di proprietà dell’imprenditore ed editore Sergio Zuncheddu, patron dell’Unione Sarda, il primo quotidiano dell’isola. Questo non ha impedito a Solinas di nominare Magi come consulente. Per trattare quali temi, non si sa. Inoltre, nel curriculum fornito alla Regione subito dopo la firma del contratto da consulente, oltre ad omettere il titolo di studio, Magi ha cancellato le voci sui suoi ruoli nel partito. Si evince da un semplice confronto con un curriculum identico pubblicato sul sito del Psa, che il neo-consulente ha dimenticato però di “sbianchettare”. Tra i vari incarichi, la vicepresidenza della Commissione di garanzia, che ha il compito di valutare il comportamento degli iscritti.
Sparisce qualsiasi riferimento al Partito Sardo d’Azione anche nel curriculum consegnato dal secondo consulente, Christian Stevelli. Che nel Psa non è certo l’ultimo arrivato: è commissario provinciale a Cagliari e fa parte del Consiglio nazionale. E invece, la militanza viene relegata alle ultime righe del documento, dove alla voce “Interessi extraprofessionali”, Stevelli indica il nuoto, la pallanuoto e infine la politica. Compare però, a differenza di Magi, il titolo di studio, conseguito nel 1990 in un non meglio specificato istituto tecnico di Catania con 42/60.  Tra le esperienze professionali: i ruoli organizzativi nell’azienda fondata dal padre Mario e divenuta, nel tempo, una delle principali società isolane di trasporto passeggeri su gomma, la guida di alcune società, sempre nel campo dei trasporti. Poi la nomina nel consiglio di amministrazione della Sogaer, la società a maggioranza pubblica che gestisce l’aeroporto di Cagliari-Elmas. Ancora il varo della società unipersonale “S.Im Stevelli Christian sede Cagliari”, il cui oggetto sociale non è specificato. Infine, l’abilitazione al servizio antincendi. Nessuna esperienza, insomma, riconducibile all’alta professionalità richiesta dalle norme sui consulenti. Spicca invece il ruolo di primissimo piano che, negli ultimi anni, a suon di voti e strenuo impegno Stevelli è riuscito a ritagliarsi nel Psa dell’era Solinas. Un altro aspetto che lo accomuna al neocollega Franco Magi. Tanto basta, evidentemente, per un contratto che mette i due consulenti sullo stesso piano dei dirigenti. Che in Regione, però, sono entrati per concorso pubblico.

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