Fa
caldo, i terreni sono pieni di vegetazione secca creando le opportunità
perfette per il disastro. .
Pierre Markuse esperto di immagini da satellite ha dunque raccolto tutto ciò' che poteva su questa estate di fuoco 2019 in Artico.
Fiumi, montagne e foreste, tutte coperte dal fumo e dagli incendi.
Alaska: bruciati più' di 6500 kmq di terreno; Anchorage che arriva a 32 gradi a Giugno, roba mai vista prima, e si è' sviluppato un enorme incendio chiamato Swan Lake Fire fuori dalla città.
Le cose non vanno meglio in Siberia. Anche se non si vedono perché zone poco abitate, fotografate e fuori dall'interesse mondiale, ci sono vari incendi anche qui e le temperature sono più alte del normale. Le torbiere, tipicamente congelate, sono in fiamme e questo è tutto dire.
Queste torbiere sono caratterizzate da grande abbondanza di acqua, sono una specie di zona paludosa ricca di muschi e graminacee. A causa del freddo i batteri che dovrebbero degradare i resti di animali e piante non riescono ad essere attivi e quindi si accumulano vari strati di materiale organico melmoso, ricchi di carbone. Le fiamme causano dunque un grande rilascio di CO2. E' quello che accade in Batagay, Siberia centrale e lungo il fiume Lena.
Infine c'è la Groenlandia coperta da incendi, e non è la prima volta. Anche se incendi più limitati che in Siberia e in Alaska sono lo stesso parte dello stesso discorso: laddove dovrebbero esserci nevi e freddo e temperature miti ci sono invece calura e incendi.
I dati del programma europeo Copernicus non sono ottimistici e dicono che siamo nel mezzo di emergenze climatiche mai viste prima: il mese di giugno più caldo che mai, incendi inaspettati, record di caldo in Germania, Francia e Spagna, una spirale crescente di anidride carbonica in atmosfera.
In questi ultimi anni secondo gli esperti di clima e di datazione gli incendi nella foresta boreale sono arrivati a livelli record in 10,000 anni a questa parte.
Diecimila anni.
Sono arrivati a queste cifre studiando i residui di carbonio trovati nei sedimenti dei laghi nella zona della foresta boreale nello Yukon d'Alaska.
Nessuno si preoccupa davvero.
Pierre Markuse esperto di immagini da satellite ha dunque raccolto tutto ciò' che poteva su questa estate di fuoco 2019 in Artico.
Fiumi, montagne e foreste, tutte coperte dal fumo e dagli incendi.
Alaska: bruciati più' di 6500 kmq di terreno; Anchorage che arriva a 32 gradi a Giugno, roba mai vista prima, e si è' sviluppato un enorme incendio chiamato Swan Lake Fire fuori dalla città.
Le cose non vanno meglio in Siberia. Anche se non si vedono perché zone poco abitate, fotografate e fuori dall'interesse mondiale, ci sono vari incendi anche qui e le temperature sono più alte del normale. Le torbiere, tipicamente congelate, sono in fiamme e questo è tutto dire.
Queste torbiere sono caratterizzate da grande abbondanza di acqua, sono una specie di zona paludosa ricca di muschi e graminacee. A causa del freddo i batteri che dovrebbero degradare i resti di animali e piante non riescono ad essere attivi e quindi si accumulano vari strati di materiale organico melmoso, ricchi di carbone. Le fiamme causano dunque un grande rilascio di CO2. E' quello che accade in Batagay, Siberia centrale e lungo il fiume Lena.
Infine c'è la Groenlandia coperta da incendi, e non è la prima volta. Anche se incendi più limitati che in Siberia e in Alaska sono lo stesso parte dello stesso discorso: laddove dovrebbero esserci nevi e freddo e temperature miti ci sono invece calura e incendi.
I dati del programma europeo Copernicus non sono ottimistici e dicono che siamo nel mezzo di emergenze climatiche mai viste prima: il mese di giugno più caldo che mai, incendi inaspettati, record di caldo in Germania, Francia e Spagna, una spirale crescente di anidride carbonica in atmosfera.
In questi ultimi anni secondo gli esperti di clima e di datazione gli incendi nella foresta boreale sono arrivati a livelli record in 10,000 anni a questa parte.
Diecimila anni.
Sono arrivati a queste cifre studiando i residui di carbonio trovati nei sedimenti dei laghi nella zona della foresta boreale nello Yukon d'Alaska.
Nessuno si preoccupa davvero.
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