L’ontologia e l’ecologia del cibo
Il cibo non è una merce, non è una “roba” messa insieme
meccanicamente e artificialmente nei laboratori e nelle fabbriche. Il cibo è
vita. Il cibo contiene il contributo di tutti gli esseri che creano la rete
alimentare, e contiene il potenziale per mantenere e rigenerare la rete della
vita.
Il cibo ha anche il potere di causare la salute o la malattia, a seconda di
come è stato coltivato e lavorato.
Il cibo è quindi la valuta corrente della rete della vita. Come
un’antica Upanishad ci ricorda «Tutto è cibo, tutto è cibo di
qualcos’altro».
Il buon cibo e il vero cibo sono le basi della salute.
Il cibo cattivo, il cibo industriale, il cibo falso sono alla base della
malattia.
Ippocrate diceva: «Lascia che il cibo sia la tua medicina». Nell’Ayurveda,
l’antica scienza della vita indiana, il cibo è chiamato sarvausadha,
la medicina che cura tutte le malattie.
I sistemi alimentari industriali hanno ridotto il cibo a una merce; a
«cose» che poi possono essere ricostruite in laboratorio. Nel processo sono
state quasi distrutte sia la salute del pianeta sia la nostra salute.
Il 75% della distruzione planetaria del suolo, dell’acqua, della
biodiversità, e il 50% delle emissioni di gas serra proviene dall’agricoltura
industriale, che contribuisce anche al 75% delle malattie croniche legate al
cibo. Contribuisce per il 50% dei gas serra che inducono i cambiamenti
climatici. L’agricoltura chimica non restituisce materia organica e fertilità
al suolo; sta, al contrario, contribuendo alla sua desertificazione. Richiede
anche più acqua, poiché distrugge la naturale capacità del suolo di
trattenerla.
I sistemi alimentari industriali hanno distrutto la biodiversità del
pianeta sia attraverso la diffusione delle monocolture, sia attraverso l’uso di
tossine e veleni che stanno uccidendo api, farfalle, insetti, uccelli, portando
alla sesta estinzione di massa.
L’agricoltura «intensiva (quanto a biodiversità)» e libera da veleni,
d’altra parte, produce più nutrienti per ettaro, ringiovanisce il pianeta e
traccia la rotta verso l’obiettivo «Fame Zero» in tempi di cambiamenti
climatici.
L’agricoltura industriale e il modello alimentare tossico sono stati promossi
come l’unica risposta alla sicurezza economica e alimentare. Ciononostante, a
livello globale oltre 1 miliardo di persone ha fame. Oltre 3 miliardi di
persone soffrono di malattie croniche legate all’alimentazione.
L’agricoltura industriale basata su monoculture ad alta intensità di
combustibili fossili usa il 75% della terra, ma produce solo il 30% del cibo
che mangiamo; e allo stesso tempo piccole fattorie che promuovono la
biodiversità utilizzano il 25% della terra fornendo il 70% del cibo. A questo
ritmo, se la quota dell’agricoltura industriale e del cibo industriale nella
nostra dieta aumenterà fino al 45%, avremo un pianeta morto. Una Terra senza
vita e senza cibo.
La folle corsa verso il Cibo Finto e la Carne Falsa, ignorando la diversità
dei nostri cibi e delle nostre culture alimentari, e ignorando anche il ruolo
della biodiversità nel mantenere la nostra salute, è una ricetta per accelerare
la distruzione del pianeta e della nostra salute.
La soia OGM [manipolata geneticamente, NdT] non è sicura né per
l’ambiente né per chi la mangia
In un recente articolo, How our commitment to consumers and our
planet led us to use GM soy [Come il nostro impegno verso i
consumatori e il nostro pianeta ci ha portato a utilizzare la soia GM, NdT],
l’autore Pat Brown, CEO [C.E.O.: Chief Executive Officer, ovvero Amministratore
delegato, NdT] e fondatore di Impossible Foods [Cibo
Impossibile, NdT], afferma che:
«Abbiamo cercato l’opzione più sicura e rispettosa dell’ambiente che ci
consentisse di aumentare la nostra produzione e fornire l’Impossible Burger [nome
commerciale del prodotto; sta per “burger impossibile”, NdT]
ai consumatori, a un costo ragionevole».
Considerato il fatto che il 90% delle farfalle monarca sono scomparse a
causa delle colture Roundup Ready(pronte (ready) per il raccolto (roundup),
abbreviato in RR: sono colture geneticamente modificate al fine di
tollerare erbicidi a base di glifosato, NdT], e stiamo vivendo
quello che gli scienziati hanno definito un « insettageddon» [nel testo
originale “insectageddon”, adattamento di armageddon,
termine tardo-latino che – secondo il Nuovo Testamento –
indica un luogo in cui tre spiriti immondi radunerebbero, alla fine dei tempi,
tutti i re della Terra. L’interpretazione immediata, dato il contesto apocalittico,
è che si tratti della battaglia finale tra i re della Terra e Dio, tra il Bene
e il Male; una sorta di Giudizio finale, in questo caso per gli insetti, NdT],
l’uso di soia OGM non rappresenta certo una «opzione ambientalmente
responsabile».
Nello scrivere questo, Pat Brown dimostra di ignorare totalmente il fatto
che le erbe infestanti hanno sviluppato resistenza all’RR e sono diventate
delle «super-erbe» che ora richiedono erbicidi sempre più letali. Bill Gates e
la DARPA [Defense Advanced Research Projects Agency statunitense, NdT]
stanno addirittura chiedendo l’uso di unità genetiche per sterminare
l’amaranto, un cibo sacro e nutriente in India, perché l’amaranto di Palmer è
diventato una super-erba nei campi di soia RR degli Stati Uniti.
In un momento in cui in tutto il mondo il movimento per vietare gli OGM e
le colture RR sta crescendo, promuovere la soia OGM come «carne finta» è
fuorviante per chi se ne nutre, sia in termini di ontologia dell’hamburger,
sia in termini di sicurezza.
L’Impossible Burger a base di OGM, soia cresciuta in colture RR, non è
un’opzione «sicura» poiché – come hanno appena annunciato Zen Honeycutt and
Moms across America [l’autore Zen Honeycutt, fondatore e direttore esecutivo
di Moms Across America, NdT]
–: «L’Impossible Burger è risultato positivo al glifosato. I livelli di
glifosato rilevati nel burger impossibile dai laboratori dell’Health Research
Institute erano 11% più alti dei Beyond Meat Burger [nome commerciale del burger
vegetale prodotto dall’azienda Beyond Meat, NdT]. Il risultato totale (il
glifosato e il suo abbattimento AMPA) era di 11,3 ppb. Moms Across America
hanno anche provato il Beyond Meat Burger e i risultati sono stati 1 ppb.
«Siamo scioccati nello scoprire che Impossible Burger può avere livelli di
residui di glifosato fino a 11 volte più alti rispetto al Beyond Meat
Burger secondo i campioni testati. Questo nuovo prodotto viene commercializzato
come soluzione per un’alimentazione “sana”, mentre in realtà 11 ppb di consumo
di diserbante glifosato possono essere estremamente pericolosi. Si è dimostrato
che appena lo 0,1 ppb di glifosato distrugge i batteri dell’intestinl, là dove
si trova molta della forza del sistema immunitario. Sono seriamente preoccupato
che i consumatori siano indotti in errore a credere che Burger Impossible sia
sano».
Recenti cause giudiziarie hanno mostrato i collegamenti tra RR e cancro.
Con l’aumento di responsabilità legate a casi di cancro, quelli nella
coltivazione di soia OGM Roundup Ready risultano essere investimenti miopi
rispetto al mercato. O si spera che ingannare i consumatori possa salvare
Bayer/Monsanto.
C’è un’altra confusione ontologica legata al cibo falso: mentre pretende di
allontanarsi dalla carne, fare “carne finta” significa vendere prodotti a base
di carne.
Pat Brown dichiara che “usiamo il lievito geneticamente modificato per
produrre «heme», la molecola “magica” che fa sentire il gusto della carne come
carne – e rende Impossible Burger l’unico prodotto a base vegetale che offre la
deliziosa esplosione di sapore e aroma che i consumatori magiatori di carne
bramano. ”Avevo pensato che la dieta a base vegetale fosse per vegani e
vegetariani, non per amanti della carne.
I Grandi del cibo e i Grandi del denaro stanno guidando la “corsa all’oro”
del cibo falso
In effetti, la promozione di cibi finti sembra avere più a che fare con il
dare nuova vita alla fallimentare agricoltura OGM e all’industria del Junk
Food [cibo-spazzatura, NdT]; entrambe sono minacciate dall’aumento
della consapevolezza e della coscienza diffusa che il cibo biologico, locale e
fresco è cibo reale che rigenera il pianeta e la nostra salute. Di conseguenza,
l’investimento in “aziende alimentari vegetali” è salito da circa 0 nel 2009 a
$ 600 milioni nel 2018. E queste aziende cercano di più.
Pat Brown dichiara: «Se c’è una cosa che sappiamo, è che quando un’antica
tecnologia non migliorabile contrasta una nuova tecnologia che è continuamente
migliorabile, è solo questione di tempo prima che il gioco sia finito». Ha
aggiunto, «Penso che i nostri investitori vedano questo come un’opportunità da
3 trilioni di dollari». Tutto profitti e controllo: lui, e quelli che saltano
sul carro della corsa all’oro del Cibo Finto, non hanno alcuna conoscenza
o coscienza consapevole, o compassione per gli esseri viventi, per la rete
della vita, né per il ruolo del cibo vivente nel tessere quella rete.
Il loro improvviso risveglio alle “diete a base vegetale”, compresa la soia
OGM, è una violazione ontologica del cibo come sistema vivente che ci collega
all’ecosistema e ad altri esseri; e indica anche l’ignoranza di tutta la
diversità delle culture che hanno usato una varietà di piante nella loro dieta.
Le scienze ecologiche si sono basate sul riconoscimento delle interconnessioni
e interrelazioni tra gli esseri umani e la natura, tra diversi organismi, e
all’interno di tutti i sistemi viventi, compreso il corpo umano. Quest’ultimo
si è quindi evoluto come scienza ecologica e sistemica, non frammentata e
riduzionista.
Le diete si sono evolute in base a vari climi e alla biodiversità locale
che consentivano. La biodiversità del suolo, delle piante e del nostro
microbioma intestinale è un continuum.
Nella civiltà indiana, le tecnologie sono strumenti. Gli strumenti devono
essere valutati in base a criteri etici, sociali ed ecologici. Gli strumenti/le
tecnologie non sono mai stati considerati come autoreferenziali. Sono stati
valutati nel contesto del contributo al benessere di tutti.
Attraverso il cibo falso, l’evoluzione, la biodiversità e la rete della
vita vengono ridefiniti come una “antica tecnologia non migliorabile”,
ignorando tutte le sofisticate conoscenze che si sono evolute nelle diverse
culture agricole e alimentari, in diversi climi ed ecosistemi, per sostenere e
rinnovare la biodiversità, gli ecosistemi, la salute delle persone e del
pianeta.
Il forum di Eat – che ha portato alla luce il tentativo di imporre nel
mondo una dieta con alimenti-monocultura, coltivati chimicamente e lavorati in
modo iper-industriale – ha una partnership, attraverso FrESH, con
l’industria del “cibo spazzatura”, e grandi agenzie come Bayer, BASF, Cargill,
Pepsico tra gli altri.
Il cibo falso sta quindi costruendo un secolo e mezzo di imperialismo
alimentare e colonizzazione alimentare delle nostre diverse conoscenze e
culture legate al cibo e al nutrirsi.
Dietro all’industria alimentare finta ci sono i Grandi del cibo e i Grandi
del denaro: Bill Gates e Jeff Bezos stanno finanziando le startup.
Abbiamo bisogno di decolonizzare le nostre culture alimentari e le nostre
menti dall’imperialismo alimentare.
L’occidente industriale è sempre stato arrogante, e ignorante, delle
culture che ha colonizzato. Il “cibo finto” è solo l’ultimo passo in una storia
di imperialismo alimentare.
Boicotta l’Impossible Burger OGM. Prepara il tofu. Cucina il Dahl
La soia è un dono dell’Asia orientale, dove è stato un alimento per
millenni; ed è stata mangiata solo come cibo fermentato per rimuovere i suoi
fattori anti-nutritivi. Ma recentemente, la soia OGM ha creato un imperialismo
della soia, distruggendo la diversità delle piante. La soia prosegue la
distruzione della diversità dei ricchi oli commestibili e delle proteine
vegetali dei dahl indiani che abbiamo documentato.
Le donne dei quartieri poveri dell’India mi hanno chiesto di riportare la
nostra senape quando l’olio di soia OGM ha iniziato a essere scaricato in
India, e gli olii locali e le unità di spremitura a freddo nei villaggi sono
stati resi illegali. Fu allora che iniziammo il «sarson (senape) satyagraha»,
per difendere i nostri sani olii spremuti a freddo dall’invasione di olio di
soia OGM estratto con l’esano. L’esano è una neurotossina.
Mentre i contadini indiani sapevano che i legumi fissano l’azoto, l’ovest
stava industrializzando l’agricoltura basata sull’azoto sintetico che
contribuisce ai gas serra, alle zone morte nell’oceano e ai terreni morti.
Mentre noi mangiavamo una varietà di “dahl” nel nostro quotidiano “dahl roti”,
i colonizzatori britannici, che non avevano idea della ricchezza del valore
nutritivo dei legumi, li ridussero a cibo animale. […]
Siamo sul precipizio di un’emergenza planetaria, un’emergenza sanitaria,
una crisi dei mezzi di sussistenza degli agricoltori. Il cibo falso accelera la
corsa al collasso. Il vero cibo ci dà la possibilità di ringiovanire la Terra,
le nostre economie alimentari, la sovranità alimentare e le culture alimentari.
Attraverso il cibo reale possiamo decolonizzare le nostre culture alimentari e
la nostra coscienza. Possiamo ricordare che il cibo è vivo e ci dà la vita.
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