Bene:
prendendo spunto da una lettera di padre Mauro
Armanino, mi sono convinto che
i centri di identificazione e le piattaforme di sbarco ci vogliono, ci vogliono
per tutti, perché è giusto identificare i veri motivi per i quali si va in un
altro paese: per lavorare o per delinquere? Cos’è questa storia della libera
circolazione delle persone, neanche fossero merci?
Bisogna
bloccare alla frontiera gli italiani, i tedeschi, gli statunitensi che vanno in
Thailandia, a Cuba, in Brasile, trattenerli in un centro temporaneo di
identificazione, e prima di farli entrare (o rispedirli a casa) bisogna sapere
se vanno a lavorare oppure a portare un turismo rispettoso o se invece ci vanno
per fottere bambine e bambini. Ci
vogliono centri di identificazione alle frontiere della Svizzera, di
Lussemburgo, delle Isole Cayman e di tutti i covi fiscali per trattenere
qualche giorno chi porta denaro e, prima di farlo entrare, sapere se è frutto
di riciclaggio o evasione. Ci vogliono alle frontiere dei paesi centrafricani
per essere certi di non fare entrare avventurieri, bracconieri, trafficanti.
Ci vogliono alle frontiere di tutti i paesi in via
di occidentalizzazione(sissignori:
non sono paesi in “via di sviluppo” ma di occidentalizzazione) per bloccare – giorni
o settimane, solo quanto sia necessario e non di più – chi arriva dall’Europa, dalla Russia,
dagli Stati Unti, dalla Cina, dal Giappone e, senza farsi sviare dagli abiti e
dai modi così belli e puliti, controllare che non sia un mediatore o un
trafficante di denaro, di droga, di persone, di armi, di terreni, di risorse,
di scorie e rifiuti tossici, di minerali e materiali preziosi(senza i
quali i cellulari e i computer con i quali scriviamo veleno sul mondo rapinato
dai quali sono estratti non funzionerebbero) uno
speculatore finanziario, un giocatore di risiko sulla pelle del mondo più
povero, un monopolista, uno spacciatore di semi sterili o di iniziative
pseudoumanitarie, un corruttore di governi, un accaparratore di giacimenti di
pesce o di petrolio (che chi ci abita non potrà più pescare o
estrarre perché non gli appartengono più, come la terra su cui poggia i piedi,
e ringrazi la nostra democrazia umanitaria che permettiamo che ci cammini
sopra)…
Il
ragionamento è chiaro e ora la faccio breve: sono d’accordo con i centri di
identificazione, mi piacciono, li desidero in ogni aeroporto, comprese le
Maldive e le Seychelles: è ora di finirla di fare circolare liberamente i
delinquenti, i nullafacenti palestrati e gli stupratori.
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