venerdì 27 luglio 2018

Sono d’accordo con i centri di espulsione - Massimo Angelini



Bene: prendendo spunto da una lettera di padre Mauro Armaninomi sono convinto che i centri di identificazione e le piattaforme di sbarco ci vogliono, ci vogliono per tutti, perché è giusto identificare i veri motivi per i quali si va in un altro paese: per lavorare o per delinquere? Cos’è questa storia della libera circolazione delle persone, neanche fossero merci?
Bisogna bloccare alla frontiera gli italiani, i tedeschi, gli statunitensi che vanno in Thailandia, a Cuba, in Brasile, trattenerli in un centro temporaneo di identificazione, e prima di farli entrare (o rispedirli a casa) bisogna sapere se vanno a lavorare oppure a portare un turismo rispettoso o se invece ci vanno per fottere bambine e bambini. Ci vogliono centri di identificazione alle frontiere della Svizzera, di Lussemburgo, delle Isole Cayman e di tutti i covi fiscali per trattenere qualche giorno chi porta denaro e, prima di farlo entrare, sapere se è frutto di riciclaggio o evasione. Ci vogliono alle frontiere dei paesi centrafricani per essere certi di non fare entrare avventurieri, bracconieri, trafficanti.
Ci vogliono alle frontiere di tutti i paesi in via di occidentalizzazione(sissignori: non sono paesi in “via di sviluppo” ma di occidentalizzazione) per bloccare – giorni o settimane, solo quanto sia necessario e non di più – chi arriva dall’Europa, dalla Russia, dagli Stati Unti, dalla Cina, dal Giappone e, senza farsi sviare dagli abiti e dai modi così belli e puliti, controllare che non sia un mediatore o un trafficante di denaro, di droga, di persone, di armi, di terreni, di risorse, di scorie e rifiuti tossici, di minerali e materiali preziosi(senza i quali i cellulari e i computer con i quali scriviamo veleno sul mondo rapinato dai quali sono estratti non funzionerebbero) uno speculatore finanziario, un giocatore di risiko sulla pelle del mondo più povero, un monopolista, uno spacciatore di semi sterili o di iniziative pseudoumanitarie, un corruttore di governi, un accaparratore di giacimenti di pesce o di petrolio (che chi ci abita non potrà più pescare o estrarre perché non gli appartengono più, come la terra su cui poggia i piedi, e ringrazi la nostra democrazia umanitaria che permettiamo che ci cammini sopra)…
Il ragionamento è chiaro e ora la faccio breve: sono d’accordo con i centri di identificazione, mi piacciono, li desidero in ogni aeroporto, comprese le Maldive e le Seychelles: è ora di finirla di fare circolare liberamente i delinquenti, i nullafacenti palestrati e gli stupratori.

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