In Francia si
continua a fare sul serio contro
l'obsolescenza programmata.
Dal 1 gennaio 2020 elettrodomestici e prodotti elettronici dovranno avere un'etichetta obbligatoria con
l'indice di riparabilità calcolato in base a 10 parametri. Il governo vuole
così ridurre il consumo di materie prime e ridurre l'impatto ambientale
favorendo le buone pratiche di riutilizzo dei materiali. E il gruppo Fnac-Darty, terza piattaforma francese
di commercio elettronico, con centinaia di negozi fisici, ha deciso di giocare in anticipo introducendo
il "bollino" già quest'anno.
Il piano di
azione del governo francese - Feuille de route économie
circulaire (FREC) - è stato pubblicato a maggio e il suo obiettivo è l'allungamento della
durata degli oggetti di uso quotidiano. Secondo la ministra per la
transizione ecologica e solidale, Brune Poirson, il modello economico attuale
induce i consumatori a "sostituire rapidamente numerosi servizi e
dispositivi di uso quotidiano a favore dei nuovi prodotti, anche se molti di
essi sono ancora funzionanti".
Così,
secondo la ricerca di ADEME (Agenzia per l'ambiente e la gestione
dell'energia), l'88% dei francesi
sostituisce il telefono cellulare solo perché un po' datato mentre
se lo tenesse con sé per quattro anni anziché due, per ogni utente ci sarebbe
un risparmio di 37 chili di gas serra immessi nell'atmosfera. E lo stesso vale
per molti prodotti elettronici ed elettrodomestici.
E dunque il
gruppo Fnac-Darty ha cominciato
con i computer portatiliin vendita online e nei negozi. Sui notebook è
stata affissa un'etichetta di riparabilità basata su 100 punti per aiutare il
consumatore nella sua scelta di acquisto. D'altronde - ha dichiarato il
direttore generale, Enrique Martinez, "noi siamo già i primi riparatori di
Francia, con 2,5 milioni di prodotti aggiustati ogni anno nei nostri laboratori
di assistenza".
"Ed è
solo l'inizio", ha aggiunto Martinez, "perché puntiamo ad
un'ulteriore trasparenza e vogliamo collaborare in tal senso con produttori e
partner industriali per allungare la durata dei prodotti".
Plaude
all'iniziativa di Fnac-Darty l'associazione HOP//Halte à l'obsolescence
programmée, che con i suoi esposti in questi anni ha indotto la
magistratura francese ad avviare inchieste nei confronti di
alcuni big del mondo digitale. "È un buon inizio", dicono gli
attivisti di HOP "va bene, ma non ci viene ancora detto nulla
sull'affidabilità dei prodotti. Dobbiamo andare oltre per combattere veramente
l'obsolescenza programmata".
Ricordiamo
che in Francia la legge - in vigore dal 1 luglio 2016 -
punisce il reato di obsolescenza
programmata. In caso di condanna sono previste pene fino
a due anni di reclusione e
un'ammenda di 300mila euro, che può aumentare fino al 5 percento del volume
d'affari dell'azienda.
È il momento
giusto per leggere e rileggere il gustosissimo e grande classico: "Lo Zen e l'arte della
manutenzione della motocicletta", di Robert M. Pirsig.
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