La notte fra il 7 e l’8 novembre 2025 un medico (Ciriaco Meloni) è purtroppo
deceduto in un incidente stradale lungo
la strada Sassari – Olbia a causa dell’impatto con un Cinghiale (Sus scrofa meridionalis),
anch’esso morto.
Le immediate reazioni da parte di amministratori locali ed
“esperti”, riprese ampiamente dai mezzi d’informazione, sono state pressochè
univoche nell’invocare campagne di abbattimento massivo degli Ungulati, come se
gli incidenti stradali fossero in massima parte dovuti alla fauna
selvatica: In Sardegna più di 100mila cinghiali:
«Sono pericolosi, incidenti in aumento» – Parla l’esperto. Intervista con
Andrea Sarria, il presidente dell’Ordine dei veterinari del Nord Sardegna (Paolo
Ardovino, La Nuova Sardegna, 9 novembre 2025), “Rischio incidenti troppo alto: contro
cinghiali e animali vaganti servono barriere, dissuasori e abbattimenti”:
l’appello di molti sindaci dopo la tragica morte del medico di Bitti (L’Unione
Sarda, 8 novembre 2025).
E sulla medesima linea, ovviamente, esponenti delle associazioni venatorie.
Parlare di “colpe” degli incidenti stradali da
parte della fauna selvatica significa confondere un bicchiere
d’acqua con il mare.
Secondo i dati della Polizia stradale,
“nel 2022, rispetto al 2021, sono aumentati gli incidenti stradali del 7,4
per cento, che sono stati 69.963 contro i 64.788 dell’anno prima; gli incidenti
mortali sono stati 1.345 e le vittime 1.471. Anche questi dati hanno registrato
un aumento rispettivamente del 7,5 per cento e del 10,9 per cento”.
Dati in prospettiva confermati dall’ISTAT e dalla triste constatazione che “a livello mondiale gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 5 e i 29 anni”.
Il Rapporto Statistiche
sull’incidentalità nei trasporti stradali 2023 (Ministero
Infrastrutture e Trasporti), offre un quadro estremamente chiaro su numeri e
cause degli incidenti stradali: “nel 2022 gli incidenti stradali con lesioni
a persone in Italia sono stati 165.889, le vittime 3.159 e i feriti 223.475.
Ogni giorno, durante l’anno, si sono verificati in media 454 incidenti stradali
con lesioni a persone, sono morte 9 persone e ne sono rimaste ferite 612.
Rispetto al 2021 aumentano le vittime del 9,9%, i feriti e gli incidenti del
9,2%” (dati ISTAT –
Incidenti stradali in Italia). Dati analoghi nel 2021.
I dati del 2022 (ultimi disponibili) parlano di 493 incidenti causati da “animale domestico o selvatico urtato”, pari allo 0,2% dei 217.527 incidenti stradali avvenuti in Italia.
Nulla in confronto ai 32.701 incidenti causati da “guida
distratta o andamento indeciso” (il 15,00%) o ai 29.840 incidenti causati
dal mancato rispetto della precedenza o del semaforo (il 13,7%) o ancora 20.316
incidenti causati dalla velocità troppo elevata (il 9,3%).
Ben il 92,4% degli incidenti stradali avvenuti nel 2022 (cioè 201.081 incidenti) è stato causato da comportamento scorretto del conducente o del pedone.
I dati ufficiali riportano, quindi, che nel 2022 gli
incidenti causati da “animale domestico o selvatico urtato” sono stati
solo 493, lo 0,2% del totale. In tutta Italia.
Solo nei primi dieci mesi del 2025 i dati (provvisori) ASAPS indicano
ben 328 pedoni uccisi sulle strade italiane.
Tuttavia, nessuno di questi è stato investito da un Cinghiale o da un Cervo.
Non si rinviene lo stesso vigore per
richiedere maggiori controlli su automobilisti e guidatori di mezzi pesanti,
per esempio.
A parte il fatto che l’incremento delle uccisioni
indistinte dei Cinghiali, proprie della caccia e dei piani di abbattimento, non
fanno altro che incrementare le popolazioni di Cinghiale, perché fan venire
meno l’autocontrollo delle nascite all’interno dei branchi – come ben noto da tempo e opportunamente ricordato in
questi giorni dal veterinario Paolo Briguglio (L’esperto: «Aprire la caccia tutto
l’anno farebbe aumentare il numero dei cinghiali». Paolo Briguglio, direttore
della clinica Duemari: «Incrementando gli abbattimenti non si risolve il
problema», La Nuova Sardegna, 9 novembre 2025) – vi sono
cospicui fondi pubblici regionali già disponibili da tempo per interventi di
tutela della fauna selvatica e del traffico stradale.
Con la deliberazione Giunta regionale n. 52/42 del 23 dicembre 2024 sono stati stanziati 500 mila euro per sostenere gli “interventi sperimentali” dei Comuni di Pula, Guspini, Siliqua, Arbus, Guspini, Laconi per evitare l’attraversamento della viabilità da parte degli ungulati nei rispettivi territori comunali.
Allo stato, tuttavia, pur annunciati da mesi,
tali interventi non si vedono, pur essendo le recinzioni alte e robuste, magari
anche elettrificate, lungo la viabilità principale e secondaria realtà
quotidiana in gran parte d’Europa.
Così come non si vedono – pur formalmente sollecitati più
volte dal GrIG – quelle iniziative semplici, ma efficaci per trattenere nelle
zone boscate Cervi e Cinghiali come la realizzazione di erbai e colture in
radure per la fauna selvatica, per giunta finanziati con fondi comunitari
(es. PSR 2007-013, Misura 214, Azione 3,
Intervento 2) e la realizzazione di piccole riserve idriche in zone
di bosco e macchia.
Perché
Cervi sardi e Cinghiali si spostano a valle fondamentalmente alla ricerca di
acqua e cibo nei periodi di siccità.
Ma non sarebbe finalmente ora di affrontare il problema con
serietà e buon senso?
Gruppo d’Intervento
Giuridico (GrIG)

come la caccia
contribuisce all’incremento dei Cinghiali (forse con un disegnino finalmente si
capisce…)
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