Dopo il Comune di Cagliari anche
la Regione Sardegna introduce le ferie solidali nell’amministrazione centrale,
negli enti e nelle agenzie. Uno
strumento innovativo fondato su un rapporto di aiuto e collaborazione operosa e
proficua tra persone che condividono lo stesso lavoro. Tutti i dipendenti regionali possono cedere a titolo
gratuito i riposi e le ferie da loro maturati ai colleghi che si trovino in
particolari condizioni. L’importante novità scaturisce dalla circolare con cui l’assessorato al
Personale dà piena attuazione all’accordo sottoscritto con le organizzazioni
sindacali.
Un
“regalo” per i colleghi
Le ferie possono essere cedute al collega che abbia necessità di fruirne per assistere un familiare fino al secondo grado o convivente, affetto da gravi patologie. Le disposizioni nazionali limitano invece la possibilità di beneficiare del “regalo” al caso in cui sia necessario assistere figli minori che per le particolari condizioni di salute abbiano bisogno di cure costanti.“E’ un’iniziativa di grande significato -dichiara l’assessore degli Affari Generali e Personale Filippo Spanu– voluta e promossa dalla Giunta a cui la struttura dell’assessorato ha dato corso con l’intesa sottoscritta con i sindacati e con la successiva circolare applicativa firmata dalla Direttrice del Personale Maria Giuseppina Medde. Le ferie solidali mettono in moto energie positive in tutto l’apparato amministrativo. I lavoratori che mettono in pratica i valori della solidarietà e dell’altruismo sono anche lavoratori pronti a far fronte in modo serio e responsabile ai loro compiti. Questo atto di generosità rafforza il senso di comune appartenenza a un’istituzione che assicura servizi fondamentali ai cittadini. E’ anche una risposta alle critiche, non sempre fondate, indirizzate ai dipendenti della pubblica amministrazione regionale“.
Le ferie possono essere cedute al collega che abbia necessità di fruirne per assistere un familiare fino al secondo grado o convivente, affetto da gravi patologie. Le disposizioni nazionali limitano invece la possibilità di beneficiare del “regalo” al caso in cui sia necessario assistere figli minori che per le particolari condizioni di salute abbiano bisogno di cure costanti.“E’ un’iniziativa di grande significato -dichiara l’assessore degli Affari Generali e Personale Filippo Spanu– voluta e promossa dalla Giunta a cui la struttura dell’assessorato ha dato corso con l’intesa sottoscritta con i sindacati e con la successiva circolare applicativa firmata dalla Direttrice del Personale Maria Giuseppina Medde. Le ferie solidali mettono in moto energie positive in tutto l’apparato amministrativo. I lavoratori che mettono in pratica i valori della solidarietà e dell’altruismo sono anche lavoratori pronti a far fronte in modo serio e responsabile ai loro compiti. Questo atto di generosità rafforza il senso di comune appartenenza a un’istituzione che assicura servizi fondamentali ai cittadini. E’ anche una risposta alle critiche, non sempre fondate, indirizzate ai dipendenti della pubblica amministrazione regionale“.
Gli
effetti dell’accordo
Il lavoratore, che riceve l’atto di solidarietà, deve aver esaurito tutte le ferie e gli istituti disponibili per far fronte alla delicata situazione familiare. Le ferie cedibili sono quelle non obbligatorie per legge, ossia quelle eccedenti rispetto alle quattro settimane all’anno previste dal Decreto Legislativo dell’8 aprile 2003 (n.66). La relativa istanza deve essere inoltrata alla Direzione dell’assessorato al Personale attraverso l’ufficio di appartenenza. Gli uffici, i dipendenti e le organizzazioni sindacali possono segnalare alla stessa Direzione casi meritevoli di attenzione. La sottoscrizione dell’intesa non comporta maggiori oneri finanziari per l’Amministrazione: nel caso venissero cedute ferie a favore di lavoratori di categorie o livelli retributivi superiori si procederà a rideterminare la quota ferie ceduta in modo da non incrementare la spesa.
Il lavoratore, che riceve l’atto di solidarietà, deve aver esaurito tutte le ferie e gli istituti disponibili per far fronte alla delicata situazione familiare. Le ferie cedibili sono quelle non obbligatorie per legge, ossia quelle eccedenti rispetto alle quattro settimane all’anno previste dal Decreto Legislativo dell’8 aprile 2003 (n.66). La relativa istanza deve essere inoltrata alla Direzione dell’assessorato al Personale attraverso l’ufficio di appartenenza. Gli uffici, i dipendenti e le organizzazioni sindacali possono segnalare alla stessa Direzione casi meritevoli di attenzione. La sottoscrizione dell’intesa non comporta maggiori oneri finanziari per l’Amministrazione: nel caso venissero cedute ferie a favore di lavoratori di categorie o livelli retributivi superiori si procederà a rideterminare la quota ferie ceduta in modo da non incrementare la spesa.
La
normativa ha come modello la legge “Mathys”, adottata in Francia in via
definitiva dal Senato nel 2014, per ricordare il piccolo Mathys, affetto da
tumore e morto nel 2012. I colleghi regalarono al padre tutti i giorni di ferie
arretrati per consentirgli di trascorrere più tempo possibile con il bambino.
In Italia la legge che prevede la possibilità di “regalare” le ferie è in
vigore dal 24 settembre del 2015.
…Mathys
è morto il 31 dicembre 2009. «E io gli sono stato vicino fino all’ultimo,
grazie ai miei colleghi – dice adesso Christophe -. Non mi basterà una vita per
ringraziarli, ma la migliore ricompensa è la legge». Dopo la
morte del figlio Christophe Germain si è impegnato con la sua associazione
«D’un papillon à une étoile» perché quell’espediente, fuori da ogni regola,
potesse venire istituzionalizzato fino a diventare una possibilità offerta a
tutti. Ci sono voluti quattro anni, ma la burocrazia alla fine si è piegata.
La legge,
approvata dall’Assemblea nazionale il 25 gennaio 2012 e adottata in questi
giorni dal Senato, prevede che un salariato possa «rinunciare anonimamente e
senza contropartita a tutti o a una parte dei giorni di riposo arretrati» in
favore di un collega il cui figlio, di età inferiore ai 20 anni, è colpito da
«una malattia, un handicap o è vittima di un incidente di particolare gravità».
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