Questa cosa di giudicare e imputare responsabilità
alle vittime anziché agli oppressori deve finire.
Ripetete con me: se una donna viene uccisa, non è
colpa sua. Se una donna viene stuprata, non è colpa sua. Se viviamo in una
società patriarcale non è colpa delle donne. Se un animale viene portato al
macello, non è colpa sua. Se un animale vive dentro un allevamento lurido non è
colpa sua, non è perché gli piace così.
Femminismo e maschilismo non sono la stessa cosa: il
primo è movimento teorico e pratico di liberazione da una forma di oppressione
millenaria, e questa forma di oppressione millenaria è, guarda caso, proprio il
secondo.
Antispecismo e specismo non sono la stessa cosa: il
primo è un movimento teorico e pratico di liberazione da una forma di
oppressione millenaria e questa forma di oppressione millenaria è, guarda caso,
proprio il secondo.
Pensare che un animale schiavizzato stia bene come sta
perché non metterebbe in gioco abbastanza risorse per liberarsi è stupido;
pensare che alle donne piaccia essere oppresse perché spesso sono le prime ad
essere accondiscendenti è altrettanto stupido: significa non tener conto dei
danni psicologici che provocano migliaia di anni di oppressione e dei
condizionamenti radicati a livello sociale e interiorizzati a livello
psicologico che spesso rendono difficile che una vittima sappia di esser tale.
Ma, per fortuna, il femminismo e l'antispecismo è questo che fanno, cioè
mettono a nudo e rendono comprensibili queste dinamiche di potere e oppressione
millenaria: negarli, ostracizzarli, significa essere parte del problema,
significa voler mantenere intatte queste strutture e dinamiche di potere.
Siate dalla parte delle donne, siate dalla parte degli
altri animali. Abbiate il coraggio di rompere le catene e smettere di essere
parte degli anelli che le compongono.
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