La selezione non è ancora terminata, ma il vincitore
lo si conosce già: si chiama conflitto di interessi. La
vicenda è alquanto articolata, in ragione dei legami a doppio e triplo filo che
uniscono saldamente i protagonisti del concorso per un posto da
dirigente a tempo indeterminato – stipendio lordo sugli 80mila
euro l’anno – bandito dall’allora Ente foreste poi
tramutato in agenzia e ribattezzato Forestas. La
procedura, indetta il 12 aprile 2016 dal
direttore generale Antonio Casula, è ancora in corso –
solo pochi giorni fa si è tenuta la prova orale e
a breve si terranno i colloqui attitudinali – ma a scorrere i nomi della
commissione di valutazione e dei candidati idonei, si resta molto perplessi.
Una piccola anticipazione per dare un’idea: la protagonista principale
del conflitto di interessi in atto dovrebbe segnalare l’incompatibilità a
se stessa, visto che è pure responsabile per la prevenzione
della corruzione e la trasparenza di Forestas.
Partiamo dal principio. La commissione viene nominata dal Dg Casula il 27
settembre 2016, con la determina 48.Presidente è Dora Soru, responsabile del servizio di Oristano,
dirigente in comando giunta a Forestas un anno prima dall’amministrazione provinciale
oristanese. Il secondo componente è Sebastiano Ligios,
direttore del servizio di Sassari “prestato” sempre in comando da Agris. Infine
c’è Andrea Cutini, ricercatore del Crea (Centro di ricerca
per la selvicoltura) di Arezzo, che frequenta assiduamente le stanze di
Forestas in qualità di responsabile del progetto Future for coppices, finanziato dall’ex Ente foreste
con 51mila euro.
La nomina lampo
Quando Dora Soru viene nominata presidente della
commissione, il 27 settembre 2016, è indicata come “dirigente di ruolo
dell’amministrazione provinciale di Oristano”, in comando a
Forestas. È quindi una “esterna” . Lo rimarrà per poche ore. Nello stesso giorno infatti
(determina 51), sempre il direttore generale Antonio Casula approva
la graduatoria finale di una selezione per un posto da dirigente a tempo
indeterminato mediante mobilità, bandito pochi mesi prima. Il
presidente della commissione di valutazione è lo stesso Casula. In graduatoria compare un solo
nome: Dora Soru.Che,
da quel momento, è ufficialmente inserita nei ruoli di Forestas, dunque non è
più “esterna”. Una piccola curiosità: la procedura termina come detto il 27
settembre 2016, ma l'”Avviso trasparenza mobilità
dirigenti” sarà pubblicato sul sito di
Forestas solo il 18 marzo 2018, due anni dopo la conclusione
della procedura.
I legami tra commissari e candidati
Alla selezione partecipano ventidue
candidati, in larga parte dipendenti di Forestas, oltre a
qualche professionista privato. Dopo gli scritti rimangono cinque
papabili – una strage – che pochi giorni fa hanno sostenuto
la prova orale. Vediamo chi sono. Con 183 punti totali, al primo posto figura
il funzionario di Forestas Salvatore Mele. Si
tratta dell’attuale direttore facente funzioni del
servizio di Lanusei, nominato ad agosto 2016 a seguito di una
selezione interna. A valutare i candidati in quell’occasione sono stati
l’amministratore unico di Forestas, Giuseppe Pulina, quindi il direttore generale Antonio Casula e infine Dora Soru. Risultato:
Mele si aggiudica il posto a Lanusei e ora, visto il punteggio, può ben sperare
di aggiudicarsi anche la selezione dirigenti in corso, presieduta dalla stessa
persona che l’ha giudicato idoneo a ricoprire il ruolo di facente funzioni a
Lanusei. In “classifica” segue Enrico Salaris con
178 punti. La presidente della commissione Dora Soru lo conosce molto bene,
visto che Salaris è il responsabile dell’ufficio
tecnico del servizio di Oristano,
guidato proprio dalla Soru. Che conosce molto bene anche il
terzo in graduatoria, con 172 punti. È Maurizio Mallocci, direttore del complesso forestale Sarcidano. Servizio
territoriale di competenza: Oristano, diretto da Dora Soru. In quarta
‘posizione’ (167 punti) c’è Giovanni Piras, attuale direttore del complesso forestale Goceano. Il
suo diretto superiore, in qualità di responsabile del servizio
territoriale di Sassari, è Sebastiano Ligios, che
siede in commissione con Dora Soru. Infine, con 155 punti chiude la graduatoria
provvisoria Cristina Pilo, inquadrata in
direzione generale come responsabile della Progettazione Ue e Ricerca.
Quella trascurabile incompatibilità
Dice il codice di comportamento della Regione che il
dipendente deve astenersi “dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti
alle sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi, anche potenziale”. E
ancora, dopo aver ribadito che le mansioni devono essere svolte sulla base
“del buon andamento e dell’imparzialità dell’azione
amministrativa”, viene specificato come “il conflitto può riguardare interessi
di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall’intento
di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori
gerarchici”. In ogni caso, l’incompatibilità sussiste anche per “gravi ragioni
di convenienza”. Specifica poi l’Autorità nazionale
anticorruzione che il conflitto è palese quando vi sono
rapporti di vicinanza e frequentazione abituale. Perché ad esempio si lavora
nel medesimo ufficio.
Se il controllato è anche il controllore
Ora, ci si domanda: Dora Soru e Sebastiano Ligios si
saranno mica posti il problema dell’incompatibilità legata
al loro doppio ruolo, quello di commissari e e quello di diretti superiori dei
candidati idonei? Poniamo di sì. Ma a chi avrebbero dovuto segnalare
l’incompatibilità? Secondo le norme, al direttore generale Antonio Casula, che
però nella vicenda è direttamente coinvolto, visto che Soru e Ligios li ha
nominati lui. Le norme però hanno pensato anche a questo, quindi è stato
previsto che in casi del genere le segnalazioni vadano fatte al responsabile per la prevenzione della corruzione e la trasparenza. E
in Forestas chi ricopre questo ruolo da gennaio 2017? Dora
Soru. Che quindi dovrebbe segnalare se stessa a sé medesima.
Dando vita – e qui la faccenda diventa davvero bizzarra – ad un ennesimo
conflitto di interessi.
da qui
sarà un caso isolato... da noi queste cose non succedono, in sicilia invece...
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