“Mi chiamo Bianca, ho 15 anni e faccio la
seconda liceo scientifico. Ti mando questa lettera che ho scritto al mio
professore di matematica. Credo che possa essere interessante vedere come
qualche volta, nonostante i continui fraintendimenti tra adolescente e adulto
(in questa particolare situazione tra adolescente e professore) si possa trovare
nella vita qualcuno di buono, che crede veramente in quello che fa e nelle
persone con cui lo fa anche se non sono al suo stesso ‘livello’, che prova a
capirti anche quando fai cose strane, che lo fanno arrabbiare".
"Chissà: potrebbe forse essere un buono spunto
per tanti adulti, professori, adolescenti. Magari è davvero importante questa
piccola parte di me che è stato difficile scrivere perché, come cantano i
Nomadi: ‘Sai, scrivere una lettera non è mai stato facile...’ . Ecco la lettera
per il mio/nostro prof di matematica”.
“Non so bene come scriverle quello che penso
né perché le sto scrivendo. Forse le scrivo perché dirle queste cose a voce è
troppo difficile, non arriverei mai al punto, non ci sarebbe mai l’occasione
giusta e mille altri problemi. Non so se questa lettera gliela consegnerò mai
perché, come al solito, ho paura. Di cosa? Beh che lei la prenda male perché in
questi tipi di rapporti (insegnante/studente) non ci si scrive lettere
personali, si ha un rapporto di tipo professionale, ma io non ci riesco, se una
persona è importante per me lo deve sapere perché se lo merita e se saperlo la
rende felice questa lettera avrà già raggiunto uno dei miei obiettivi".
"Le scrivo forse anche perché mi fido e
con le persone di cui mi fido racconto della mia vita, racconto me stessa,
spiego come ‘funziono’, faccio ascoltare la mia musica e tante altre cose. Ora,
con lei, non posso certamente fare tutte queste cose perché non è un mio amico
e non lo può essere: è appunto un mio professore però io voglio che lei sappia
cosa penso di lei. Quindi ecco io la stimo e sono felicissima di averla
conosciuta, la stimo perché non mi ha mai delusa, non ha mai detto la cosa
‘sbagliata’. Ma perché lei non ha mai detto la cosa sbagliata? Perché è molto
intelligente di intelligenza emotiva, quindi capisce me e i miei compagni
perché è sensibile e quindi non mi ferisce, non ci ferisce. Per esempio non ha
mai detto che sono stupida o lo ha insinuato o ha mai detto che sono
ignorante".
"Mi è capitato di sentirmi dire entrambe
le cose sia in modo molto esplicito sia in modo implicito. Un’altra cosa che mi
piace è quando ci fa i discorsi, per esempio, sul non giudicare perché sono
molto importanti e si vede che lei non lo dice perché è il suo lavoro ma perché
capisce quanto è importante, dicono che le persone non soffrono quando le
prendi in giro, che non siamo più alle elementari, come se un adolescente fosse
meno fragile di un bambino delle elementari. Ma a qualsiasi età vieni ferito e
puoi soffrire, anche per qualcosa che sembra poco importante. Quindi grazie
perché non mi/ci insegna solo la matematica, la fisica e la geometria ma mi/ci
fa sorridere, crede in noi e sa che siamo tutti intelligenti, anche se lo siamo
in modi diversi ma è molto meglio così, grazie per tutto".
Bellissima
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