mercoledì 20 giugno 2018

lettera al professore


“Mi chiamo Bianca, ho 15 anni e faccio la seconda liceo scientifico. Ti mando questa lettera che ho scritto al mio professore di matematica. Credo che possa essere interessante vedere come qualche volta, nonostante i continui fraintendimenti tra adolescente e adulto (in questa particolare situazione tra adolescente e professore) si possa trovare nella vita qualcuno di buono, che crede veramente in quello che fa e nelle persone con cui lo fa anche se non sono al suo stesso ‘livello’, che prova a capirti anche quando fai cose strane, che lo fanno arrabbiare".
"Chissà: potrebbe forse essere un buono spunto per tanti adulti, professori, adolescenti. Magari è davvero importante questa piccola parte di me che è stato difficile scrivere perché, come cantano i Nomadi: ‘Sai, scrivere una lettera non è mai stato facile...’ . Ecco la lettera per il mio/nostro prof di matematica”.
“Non so bene come scriverle quello che penso né perché le sto scrivendo. Forse le scrivo perché dirle queste cose a voce è troppo difficile, non arriverei mai al punto, non ci sarebbe mai l’occasione giusta e mille altri problemi. Non so se questa lettera gliela consegnerò mai perché, come al solito, ho paura. Di cosa? Beh che lei la prenda male perché in questi tipi di rapporti (insegnante/studente) non ci si scrive lettere personali, si ha un rapporto di tipo professionale, ma io non ci riesco, se una persona è importante per me lo deve sapere perché se lo merita e se saperlo la rende felice questa lettera avrà già raggiunto uno dei miei obiettivi".
"Le scrivo forse anche perché mi fido e con le persone di cui mi fido racconto della mia vita, racconto me stessa, spiego come ‘funziono’, faccio ascoltare la mia musica e tante altre cose. Ora, con lei, non posso certamente fare tutte queste cose perché non è un mio amico e non lo può essere: è appunto un mio professore però io voglio che lei sappia cosa penso di lei. Quindi ecco io la stimo e sono felicissima di averla conosciuta, la stimo perché non mi ha mai delusa, non ha mai detto la cosa ‘sbagliata’. Ma perché lei non ha mai detto la cosa sbagliata? Perché è molto intelligente di intelligenza emotiva, quindi capisce me e i miei compagni perché è sensibile e quindi non mi ferisce, non ci ferisce. Per esempio non ha mai detto che sono stupida o lo ha insinuato o ha mai detto che sono ignorante".
"Mi è capitato di sentirmi dire entrambe le cose sia in modo molto esplicito sia in modo implicito. Un’altra cosa che mi piace è quando ci fa i discorsi, per esempio, sul non giudicare perché sono molto importanti e si vede che lei non lo dice perché è il suo lavoro ma perché capisce quanto è importante, dicono che le persone non soffrono quando le prendi in giro, che non siamo più alle elementari, come se un adolescente fosse meno fragile di un bambino delle elementari. Ma a qualsiasi età vieni ferito e puoi soffrire, anche per qualcosa che sembra poco importante. Quindi grazie perché non mi/ci insegna solo la matematica, la fisica e la geometria ma mi/ci fa sorridere, crede in noi e sa che siamo tutti intelligenti, anche se lo siamo in modi diversi ma è molto meglio così, grazie per tutto".

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