martedì 19 giugno 2018

Cambiamo le regole sui tirocini in Sardegna: Chi controlla il promotore? - Marco Contu


Continua imperterrita l’attività della rete “Cambiamo le regole sui tirocini – Sardegna”, network di tirocinanti sardi nato sei mesi fa su iniziativa dei giovani di Caminera Noa con lo scopo di fare luce sull’abuso dei tirocini extracurriculari in Sardegna, per contrastare le nuove linee guida predisposte dalla RAS e proporre regole più eque e dignitose per i tirocinanti.
Quotidianamente attraverso la nostra pagina facebook pubblichiamo le offerte di tirocinio abusive e raccogliamo testimonianze e diamo assistenza e consigli ai tirocinanti. Grazie alle nostre pressioni e all’aver fatto emergere le contraddizioni nel sistema-tirocini regionale abbiamo ottenuto il primo obiettivo e cioè il congelamento delle nuove Linee Guida regionali – peggiorative rispetto a quelle precedenti del 2013 – che sembravano pronte ad entrare in vigore. Pertanto al momento sono ancora vigenti le Linee Guida del 2013 (le regioni, in forza dell’art.117 c.4 della Costituzione, hanno competenza esclusiva in materia di tirocini poiché questi rientrano nella materia formazione e non nella materia lavoro).
Questo però non diminuisce le nostre preoccupazioni: in questo periodo assistiamo infatti a un incremento di offerte di tirocinio per mansioni a bassa specializzazione e meramente manuali nel settore turistico, della ristorazione e dei pubblici esercizi in generale; offerte di tirocinio che chiaramente vogliono mascherare rapporti di lavoro veri e propri. Offerte che segnaliamo non solo perché le riteniamo ingiuste e indegne ma perché testimoniano una volontà di utilizzo distorta, abusiva e quindi illegaledi uno strumento formativo quale il tirocinio.
Ciò che più ci fa rabbia è che la maggior parte di queste offerte sono promosse dall’ASPAL, un organo tecnico della Regione Sardegna. Ci fa rabbia il fatto che la diffusione del senso di impunità, l’incompetenza, il disprezzo da parte di certa imprenditoria stracciona e dell’ASPAL, è tale che tutto è fatto alla luce del sole, nei siti internet e istituzionali, talvolta con anche i nomi delle attività.
Chi controlla il promotore? L’INL si è accorta della situazione di illegalità diffusa e il 18 Aprile 2018 ha emanato una circolare che annuncia un giro di vite sui tirocini dando indicazioni operative al personale ispettivo: in Sardegna l’INL vuole intervenire anche sul soggetto promotore o non vuole creare conflitti in nome del garbo istituzionale?
Il lavoro estivo rappresenta già di per sé l’unica fonte annuale di reddito per tanti giovani sardi; un lavoro intrinsecamente precario a causa della stagionalità e dalle modalità di svolgimento sempre più flessibili; non possiamo accettare che sia anche il far west dei tirocini, del ricatto occupazionale e del risparmio del costo del lavoro sulla pelle dei lavoratori sardi.
Intanto noi continueremo a monitorare e denunciare. Monitoreremo anche le linee guida al momento congelate che rappresentano comunque un pericolo e per questo abbiamo già scritto al gruppo consiliare “Art.1 – Sinistra per la democrazia e il progresso”, per chiedere loro una mano nel tracciare le suddette linee guida e intervenire nel merito del testo normativo sulla base delle nostre proposte.

Marco Contu è attivista della rete Cambiamo le regole sui tirocini in Sardegna

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