La pattumiera è la nostra cattiva coscienza e
una possibilità di riscatto. Racconta di noi, popolo di spreconi che compra
troppo, consuma male e non sa riutilizzare il cibo cucinato. In quel bidone in
cui ogni famiglia brucia 348 euro all'anno, gettando anche un chilo di pane o
verdure a settimana, è nascosto un tesoro che vale 13 miliardi di euro. Cui ne
vanno aggiunti altri cinque: è il valore degli alimenti persi lungo la filiera,
nel viaggio dai campi alla nostra tavola.
Diciotto miliardi di euro: tanto valgono i 15 milioni di tonnellate di cibo perduto ogni anno. E sotto accusa sono soprattutto i privati cittadini: il 43% del cibo viene buttato via nelle nostre cucine. Secondo un'indagine del Politecnico di Milano, in Italia lo spreco di alimenti avviene infatti per il 21% nella ristorazione; seguono la distribuzione commerciale (15%), l'agricoltura (8%), la trasformazione (2%).
Quasi la metà dunque si "perde" e va a male nelle nostre case. E i distratti sono soprattutto i giovani, dicono i dati di Waste Watcher, l'osservatorio sugli sprechi dell'università di Bologna che da 15 anni monitora il problema tra iniziative e progetti che hanno portato anche alla legge per facilitare le donazioni di aziende e industrie, appena approvata alla Camera…
Diciotto miliardi di euro: tanto valgono i 15 milioni di tonnellate di cibo perduto ogni anno. E sotto accusa sono soprattutto i privati cittadini: il 43% del cibo viene buttato via nelle nostre cucine. Secondo un'indagine del Politecnico di Milano, in Italia lo spreco di alimenti avviene infatti per il 21% nella ristorazione; seguono la distribuzione commerciale (15%), l'agricoltura (8%), la trasformazione (2%).
Quasi la metà dunque si "perde" e va a male nelle nostre case. E i distratti sono soprattutto i giovani, dicono i dati di Waste Watcher, l'osservatorio sugli sprechi dell'università di Bologna che da 15 anni monitora il problema tra iniziative e progetti che hanno portato anche alla legge per facilitare le donazioni di aziende e industrie, appena approvata alla Camera…
Sprechi alimentari, storie dall'Italia che
salva gli avanzi
Torino - La app del Politecnico che segnala gli sconti
sul fresco invenduto
È un'app nata contro lo spreco alimentare, ma anche per consentire a chi ha
meno mezzi di fare la spesa a prezzi accettabili: "Last Minute Sotto
Casa", nata all'interno dell'incubatore del Politecnico di Torino,
permette ai negozianti, tramite un "food alert" lanciato a tutti gli
iscritti all'app, di mettere in vendita il cibo fresco invenduto a prezzi
scontati. "Lmsc social market" si è già aggiudicato un premio: i
100mila euro del premio Edison Pulse per i progetti più innovativi e
sostenibili.
(Arturo Buzzolan)
Genova - Piatti caldi a costo zero grazie alle
rimanenze delle cucine Ansaldo
Pasti per i poveri a costo zero: è l'esperimento della onlus SoleLuna nella
piccola stazione di Cornigliano. Il risultato? 60 cene a settimana interamente
"riciclate", con le rimanenze della grande distribuzione e il cibo
avanzato della mensa aziendale Ansaldo. Il progetto si chiama "Smart
Food", e l'associazione propone di estenderlo altrove: "Su 20mila
pasti all'anno per i bisognosi - spiega la presidente Paola Dameri - nel nostro
bilancio i generi alimentari incidono solo per l'1%".
(Erica Manna)
Milano - La scuola offre ai bimbi frutta e merendine
abbandonate sui vassoi
In città si "salva la merenda". Con una campagna nelle mense di
65 scuole elementari e 750 classi, che permette ai bambini di portare a casa i
prodotti rimasti sui vassoi. È così che, in un mese, vengono
"salvati" 10mila panini, 9mila frutti e mille dessert e che, da
maggio 2014, sono stati distribuiti oltre 20mila sacchetti. Ma la Food policy
del Comune prevede altri progetti antispreco: dai "microdistretti del
recupero" alla raccolta del cibo invenduto nei mercati.
(Alessia Gallione)
Bologna - Così un ipermercato sfama 900 persone
regalando gli scarti
Ogni anno, l'ipermercato Conad di via Larga recupera quasi 70mila chili di
cibo per un valore di oltre 260mila euro, con cui aiuta oltre 900 persone
attraverso nove onlus sparse tra città e provincia. Ogni mattina, un addetto
seleziona i prodotti non più vendibili perché rotti, in scadenza o parzialmente
rovinati, e i volontari delle onlus passano a ritirarli. Si tratta per 2/3 di
cibo "fresco" (ortofrutta, carni e latticini), il più gradito perché
ha un maggior valore nutrizionale.
(Valerio Varesi)
Firenze - Una piattaforma online con idee e progetti
per il riuso alimentare
Il sito si chiama info.senza-spreco.it e lo ha inventato una società
fiorentina che si occupa di diffondere buone pratiche contro lo spreco
alimentare. "Senza spreco" collabora con la fondazione "Il cuore
si scioglie" di Unicoop (che invia ogni sera confezioni
"ammaccate" di cibo alla Caritas) e raccoglie online esperienze e
suggerimenti per i commercianti che hanno cibo da offrire, ma anche per i
semplici cittadini che volessero fare donazioni.
(Simona Poli)
Roma - "Il pane a chi serve" l'iniziativa
delle Acli mette in rete i fornai
Recuperare il pane invenduto a Roma, 20 tonnellate al giorno, fino a un
anno e mezzo fa era solo un'idea. Poi le Acli capitoline hanno fatto il salto,
riuscendo a creare una rete che in 12 mesi è riuscita a far crescere del 190%
le donazioni dei fornai. Così il progetto "Il pane a chi serve" è
riuscito a bloccare quel flusso che finiva nei rifiuti recuperando, in un anno,
ben 40mila chili tra filoni e panini, che hanno accompagnato 380mila pasti
donati dalle associazioni ai più poveri.
(Anna Rita Cillis)
Napoli - Il pasticciere che dona rustici e
sfogliatelle ai clochard della città
Sfogliatelle per i clochard. È l'iniziativa di Antonio Ferrieri, patron del
laboratorio artigianale "Cuori di Sfogliatella" di corso Novara, a
due passi dalla stazione.Ogni sera, Ferrieri regala l'invenduto ai bisognosi:
circa mille pezzi al mese di rosticceria e 1.200 di pasticceria. Il lunedì e
giovedì, dona all'associazione "Angeli della strada" i dolci secchi
imbustati."Una volta, a tavola - spiega - si diceva ai bambini: mangia
tutto, c'è chi muore di fame. Noi abbiamo conservato intatti quei valori".
(Antonio Di Costanzo)
Bari - La catena di generosità che alimenta ogni sera
la mensa alla stazione
Dai 22 colli di lasagne in scadenza donati dalla catena di supermercati
Megamark ai cinque quintali di frutta e verdura invenduta al mercato di via
Napoli, fino al cibo avanzato nei grandi alberghi della città. Ma anche il
pane, le focacce e i dolcetti di Eataly e dei panifici del centro, per non
parlare del cibo cucinato dalle famiglie baresi. Così l'associazione
"Incontra" distribuisce ogni sera 100-150 pasti caldi davanti alla
stazione, senza raccolte fondi né finanziamenti pubblici.
(Antonello Cassano)
Palermo - La staffetta quotidiana che aiuta a mangiare
chi ha un reddito basso
Una staffetta quotidiana per portare l'invenduto di bar e ristoranti a chi
non arriva a fine del mese. È "Addio spreco", il progetto palermitano
che ogni giorno assicura il cibo a oltre 50 famiglie."L'idea - dice Nino
Rocca, fra i promotori - è quella di creare un circolo virtuoso". Chi
vuole beneficiare del servizio deve presentare l'Isee. Ogni giorno,
i volontari di "Addio spreco" fanno il giro di bar e ristoranti e
poi, in base a una tabella di marcia ben precisa, distribuiscono casa per casa
quello che hanno raccolto.
(Claudia Brunetto)
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