Palazzi, ville, alberghi. Persino una
clinica in Sicilia. Se si mettessero insieme gli oltre 27mila beni confiscati
in Italia formerebbero un piccolo Stato o comunque quasi la metà del patrimonio
immobiliare di Roma Capitale. Un intero paese costruito con i proventi del
traffico di droga, con le mazzette di una tangente o l’evasione fiscale. Se
oggi questi beni sono passati nella gestione dello Stato o sono stati
trasferiti a centinaia di enti locali il merito va a un’attività investigativa
cresciuta notevolmente negli ultimi anni, che ha inseguito boss e colletti
bianchi dal Sud al Nord dell’Italia, finanche all’estero.
La
mappa dei beni confiscati
La mappa è navigabile per
regioni, province e comuni: i colori sono più scuri dove le confische sono un
numero maggiore, più chiari dove sono meno. Passando con il cursore o cliccando
è possibile vedere il totale…
…Le case popolari, i bar e i
centri per immigrati: come cambiano i beni confiscati
A Trento i beni confiscati alla criminalità
organizzata sono diventati alloggi
popolari . Ci sono
appartamenti, garage, locali. A Brescello vive da sempre con la sua famiglia
Francesco Grande Aracri ,
fratello del boss Nicolino. E ai beni della famiglia Grande Aracri aveva tentato
un assalto nel 2003 l’allora procuratore capo di Reggio, Italo Materia. Ma il
tribunale rigettò la richiesta di sequestro e confisca avanzata dalla procura
reggiana. I numeri cambiano con il passare del tempo. In Sardegna l'81 per cento dei beni ha un uso sociale,
a Olbia le case sono state donate
per gli alluvionati .
Anche in provincia di Pavia, per 27
beni, ora c'è una destinazione
sociale…
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