venerdì 11 maggio 2018

“Pasticci”, come minimo, sul demanio civico di Villasimius



L’Agenzia regionale Argea, titolare di numerose competenze in materia di uso civici su delega regionale, ha risposto (nota Servizio territoriale Basso Campidano e Sarrabus prot. n. 44242 del 9 maggio 2018) all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione provvedimenti inoltrata (5 aprile 2018) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus riguardo circa 46 ettari di bosco e macchia mediterraneasulla montagna di Minni Minni – Serra is Abios appartenenti al demanio civico di Villasimius (legge n. 1766/1927 e s.m.i., regio decreto n. 332/1928 e s.m.i., legge regionale Sardegna n. 12/1994 e s.m.i., determinazione assessoriale n. 264/2005 del 24 febbraio 2005) eppure recentemente cointestati a Privati e posti in vendita.
Come si ricorda, dall’Inventario generale delle Terre civiche della Sardegna emerge l’appartenenza dei terreni al demanio civico di Villasimius, da visure catastali storicheemerge anche una voltura del 2015 in favore di Privati.
L’Agenzia Argea ha premesso che “non risultano provvedimenti regionali di autorizzazione sui beni ad uso civico”, mentre è stato solo rilasciato il parere sul regolamento comunale di gestione delle terre civiche (nota prot. n. 55417 del 3 ottobre 2017) ed è in istruttoria la richiesta di finanziamento regionale per la predisposizione del piano comunale di valorizzazione e recupero delle terre civiche.

L’Agenzia Argea ha chiesto (nota prot. n. 38655 del 17 aprile 2018) chiarimenti al Comune di Villasimius, che ha risposto (nota prot. n. 6067 del 2 maggio 2018), fornendo un verbale di conciliazione giudiziale fra il medesimo Comune e Privati sottoscritto presso la Corte d’Appello di Cagliari il 7 dicembre 1959 a transazione di una causa civile pendente in secondo grado per il riconoscimento della titolarità di vari terreni[1], la deliberazione Consiglio comunale Villasimius n. 5 del 9 gennaio 1960 di recepimento del verbale di conciliazione, nonché il successivo atto pubblico di donazione(20 febbraio 2015) in favore degli attuali cointestatari Privati.
In realtà, continua a non comprendersi per quale motivo tali documenti non siano stati opposti al momento dell’emanazione dell’atto di accertamento regionale del demanio civico di Villasimius (determinazione assessoriale n. 264/2005 del 24 febbraio 2005), ritualmente pubblicato all’albo pretorio comunale per eventuali opposizioni e successivamente pubblicato sul B.U.R.A.S. (suppl. straord. n. 1 al B.U.R.A.S. n. 2 del 17 gennaio 2006).       Risulta anche singolare la mancata trascrizione nei registri immobiliari fino al 2015.

In realtà, trattandosi di terreni riconosciuti appartenenti al demanio civico, il giudice unico ed esclusivosulla qualitas soli è il Commissario per gli usi civici (art. 29, comma 2°, della legge n. 1766/1927 e s.m.i.), non il giudice civile, per cui la presenza di un verbale di conciliazione giudiziale appare tutt’altro che risolutrice.
Come noto, i diritti di uso civico sono inalienabili (art. 12 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.), inusucapibili ed imprescrittibili (artt. 2 e 9 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.): “intesi come i diritti delle collettività sarde ad utilizzare beni immobili comunali e privati, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali, appartengono ai cittadini residenti nel Comune nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili soggetti all’uso” (art. 2 legge regionale n. 12/1994).
E, naturalmente, sono diritti esistenti da tempo immemorabile, ben prima del provvedimento di accertamento.
L’Agenzia Argea ha, quindi, comunicato che “avvierà tutti gli opportuni adempimenti di cui all’art. 21 e 22 della LR n. 12/1994”, cioè gli accertamenti e approfondimenti di legge, la proposta alla Giunta regionale dell’esperimento delle necessarie azioni giurisdizionali, la predisposizione degli interventi di recupero in via sostitutiva dei terreni al demanio civico nel caso di inerzia del competente Comune.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus aveva interessato in proposito il Comune di Villasimius, l’Agenzia Argea (delegata dalla Regione autonoma della Sardegna in materia di usi civici), la Regione autonoma della Sardegna (Presidenza e Assessorato all’agricoltura) ed informato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e il Commissario per gli usi civici per la Sardegna.
Si ricorda che, su reiterati esposti del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari ha aperto un procedimento penale sui mancati recuperi dei terreni a uso civico occupati illegittimamente da privati in numerosi Comuni della Sardegna.
La campagna per la tutela delle terre collettive della Sardegna che il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus sta conducendo da anni sta comunque iniziando a dare i primi frutti concreti, finalmente.
E sta ponendo all’attenzione di tutti la scandalosa assenza di decenni delle Istituzioni pubbliche preposte alla difesa di questi straordinari patrimoni collettivi.
Azioni legalipetizioni popolariiniziative di sensibilizzazione, un incontro con il Presidente della Regione Francesco Pigliaru hanno contribuito non poco all’emanazione della recente legge regionale Sardegna n. 11/2017 (artt. 36-41) che consente una razionalizzazione e un ritorno alla legalità in tema di usi civici e, soprattutto, un lento inizio delle operazioni di conclusione degli accertamenti dei demani civici e una ancor più lenta presa d’atto delle competenze in tema di recupero dei terreni a uso civico illecitamente occupati da privati.
Ma c’è ancora molto da fare. Proprio molto.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

P.S.   stupisce – anzi, forse non stupisce proprio – l’assordante silenzio nel quale sono ripiombati i tanti, a partire dal Ministro per i beni e attività culturali Dario Franceschini e la sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni, che nell’estate 2017 sembrava si fossero finalmente e accaloratamente accorti dopo decenni di ignavia dell’esistenza di centinaia di migliaia di ettari di terreni a uso civico in Sardegna.
Fatto estremamente positivo, poi, sarebbe una segnalazione al Commissario per gli usi civici per la Sardegna da parte di almeno un residente a Villasimius: sarebbe un segno, importante, da parte della collettività titolare dei diritti di uso civico.
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[1] In primo grado la sentenza Trib. civ. Cagliari, Sez. I, 28 maggio – 30 giugno 1957, basata esclusivamente su prove testimoniali.


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