Quando, come abbiamo appreso dal ministro dell’Istruzione Lorenzo
Fioramonti che, dal prossimo anno scolastico, l’Italia sarebbe diventato il
primo paese al mondo a rendere
obbligatorio, per gli studenti, lo studio dei cambiamenti climatici,
abbiamo accolto positivamente la notizia ma abbiamo anche detto chiaramente che
sarebbe stato necessario rivoluzionare totalmente il ruolo che ha la scuola
nella nostra società, nel senso che essa non poteva più permettersi di
riprodurre il modello di sviluppo dominante.
Oggi apprendiamo, con vivo sconcerto, da un comunicato presente sul sito
dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp), che il presidente Antonello
Giannelli e il chief services & stakeholder relations officer Eni, Claudio
Granata, hanno presentato presso la sede Eni di Roma, il programma congiunto di
incontri sui temi della sostenibilità ambientale dedicato alle scuole italiane.
In breve Eni e Anp organizzeranno
in tutta Italia dei seminari sulle tematiche ambientali, per affiancare
le scuole e formare i docenti supportandone la capacità progettuale.
Insomma anziché rilanciare la scuola, come modello di organizzazione che si
basa sull’applicazione di un nuovo paradigma ecologico, ci sono dirigenti
scolastici che consentono a Eni addirittura di formare i docenti sulle
tematiche ambientali.
Come Teachers For Future Italia non possiamo che
prendere le distanze da questa iniziativa che coinvolge una delle grandi
aziende mondiali che causano cambiamenti climatici e contaminazione del pianeta
attraverso l’estrazione senza limiti dei combustibili fossili, che è già stata
riconosciuta responsabile di immani disastri ambientali, corruzione,
sfruttamento dei paesi poveri e tenta di dipingere di verde la sua anima
nera attraverso costante e pressante attività di greenwashing, non possiamo che
invitare i docenti a boicottare
l’iniziativa perché Eni è e resta il simbolo assoluto del sistema
che anche come docenti vogliamo modificare per ottenere giustizia climatica e
ambientale e combattere l’ecocidio.
concordo pienamente
RispondiEliminalo stesso fa la Saras (e immagino le altre imprese petrolchimiche), invitano le scuole e ci vanno, non a spiegare che vicino all'impianto gli infelici che ci vivono si ammalano di più, ma a dire quanto sono verdi loro.
Eliminanel libro di Orwell "1984" c'è un nome per questi discorsi, la neolingua