Sappiamo più cose sulla Luna che sugli Oceani! Nonostante l’importanza e le dimensioni (copre più del 70% della superficie terrestre), si stima che meno del 10% del Pianeta Blu sia stato esplorato, in particolar modo i fondali e gli abissi, le cui mappe sono meno dettagliate di quelle della Luna, Marte e Venere.
Conoscere l’oceano e mantenerlo in salute, dando
modo alle creature marine di prosperare, è fondamentale: questa immensa distesa
blu, non è solo meravigliosa, ma è anche una delle soluzioni naturali ai
cambiamenti climatici. Se ci prendiamo cura degli oceani, gli oceani si
prenderanno cura di noi.
Gli oceani infatti assorbono sia il calore in
eccesso generato dalle nostre emissioni di gas serra, sia l’anidride
carbonica stessa, mitigando gli impatti del caos climatico in corso.
Se vuoi saperne di più, ecco per te 5
curiosità sugli Oceani che ti faranno capire quanto sia importante proteggere mari e oceani e
come sono minacciati dall’emergenza climatica.
1. La cacca delle balene ci aiuta contro i
cambiamenti climatici
Ebbene sì, gli escrementi di questi pacifici
giganti del mare possono mitigare le conseguenze dei cambiamenti
climatici, facilitando la crescita del fitoplancton. Questo insieme di
organismi vegetali marini, come le alghe ad esempio, assorbe la CO2 in
atmosfera, trasformandola in carbonio organico, parte della catena alimentare:
a poco a poco parte di questo affonda sul fondali marini, dove rimane sepolto
nei sedimenti. Secondo il nostro ultimo rapporto, senza questa naturale “pompa
di carbonio” che viene dal mare, le emissioni sarebbero ad oggi il 50%
più elevate!
2. L’aumento delle temperature dovuta ai cambiamenti climatici influenza il sesso (e il futuro) delle tartarughe marine
Da quando vengono al mondo, per
le tartarughe marine inizia una lotta per la sopravvivenza: tra
predatori naturali, pesca distruttiva, inquinamento da plastica, solo
1 uovo su 1.000 diventa un esemplare adulto.
In questo mare magnum di
minacce, ecco aggiungersi il cambiamento climatico: oltre all’innalzamento
del livello del mare e agli eventi meteorologici estremi che mettono a rischio
le spiagge dove nidificano, e all’acidificazione delle acque che causa la
perdita delle barriere coralline -fonte di nutrimento per alcune specie di
tartarughe-, l’aumento delle temperature dovuto al cambiamento
climatico impatta la temperatura della sabbia dove le tartarughe
nidificano. In quanto rettili, il calore più o meno forte della sabbia in cui
le uova si incubano determina il genere della covata in un nido: gli scienziati
prevedono che con una sabbia sempre più calda nasceranno più femmine che
maschi, creando una significativa minaccia alla diversità genetica con impatti
sulla riproduzione e il futuro delle tartarughe marine.
3. I pesci pagliaccio e gli anemoni hanno un rapporto di reciproco aiuto che i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio
3. I pesci pagliaccio e gli anemoni hanno un rapporto di reciproco aiuto che i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio
Quella tra i pesci pagliaccio e
gli anemoni delle barriere coralline è davvero una relazione perfetta,
fatta di supporto e condivisione! Purtroppo, la crisi climatica è un
pericolosissimo terzo incomodo che sta portando al declino le barriere
coralline, dove questa colorata coppia vive in armonia. L’acidificazione del
mare e l’aumento delle temperature provoca il cosiddetto “effetto
sbiancante”, che porta alla morte del corallo. Quando un corallo muore, gli
anemoni (da cui si stima che il pesce pagliaccio dipenda al 50% per
sopravvivere) scompaiono e i pesci pagliaccio, che non hanno capacità di adattarsi
velocemente, perdono rifugio e fonte di nutrimento.
4. I beluga dell’Artico sono anche
conosciute come canarini di mare
Socievoli e molto intelligenti, le balene
bianche beluga sono delle vere cantanti! Emettono infatti delle
vocalizzazioni molto simili a un’allegra canzone. La nota stonata?
I cambiamenti climatici, che impattano seriamente sul loro habitat:
l’Artico. Il Polo Nord infatti si sta riscaldando al doppio della
velocità del resto del Pianeta, con conseguenze gravi su tutto l’ecosistema:
se il ghiaccio artico si scioglie, come possono sopravvivere tutti quegli
animali che da quello stesso ghiaccio dipendono? Meno ghiaccio significa nuove
attività industriali (trivellazioni petrolifere, pesca industriale) e
grandi navi/pescherecci che intralciano le rotte migratorie delle balene e
depredano il loro habitat. Ma anche una strada aperta a nuovi predatori e ad
altri “concorrenti” nella catena alimentare, con i quali iniziare a contendersi
gli stock di cibo… Insomma, a causa della crisi climatica, i beluga
sono proprio in un mare di guai!
5. Gli oceani producono il 50% dell’ossigeno che respiriamo
Inspira, espira… Inspira, espira… Ecco, uno di
questi due respiri lo hai fatto proprio grazie all’ossigeno prodotto dagli
oceani. Si dice che le foreste siano il polmone del mondo, e di fatto è
vero, ma forse non sapevi che l’altro polmone è proprio il Pianeta Blu, grazie
alla fotosintesi clorofilliana operata dal fitoplancton. Anche
questo importantissimo insieme di organismi marini vegetali presenti nel
plancton è in pericolo a causa dell’aumento della temperatura e
dell’acidificazione delle acque, effetti collaterale dei cambiamenti
climatici in corso.
Come avrai capito, la vita non è facile per gli abitanti del mare. L’oceano si sta riscaldando e acidificando a causa del cambiamento climatico: la chimica degli oceani sta cambiando troppo rapidamente rispetto alla loro capacità di adattamento.
Per proteggere gli oceani, il clima e il
nostro futuro, dobbiamo affrontare il problema alla radice. Per questo
chiediamo ai governi misure urgenti contro i cambiamenti climatici, che
stanno mettendo in ginocchio comunità ed ecosistemi, e ai leader mondiali di
sottoscrivere un Accordo Globale per proteggere almeno il 30% degli oceani
con una rete di Santuari Marini Protetti, in modo da permettere alla vita
marina di prosperare e continuare il suo importante lavoro per la vita di tutto
il Pianeta.
Per aiutarci a proteggere gli oceani dagli
effetti devastanti dei cambiamenti climatici, fai una donazione sul nostro
sito oceani.greenpeace.it.
Basta un piccolo contributo di 5€ al mese per
sostenere azioni dirette e mobilitazioni globali, ricerche scientifiche e
indagini sul campo.
L’emergenza climatica è già in corso e la
nostra è l’ultima generazione che può riuscire a fermarla.
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