Air pollution is one of the unseen dangers
of the storm
Elena Craft, Environmental Defense
Fund
.
In questi giorni Houston ha davvero molti problemi, l’uragano Harvey ha allagato varie
parti della città, ed è emergenza un po’ ovunque, specie per le persone
più fragili. Le immagini delle persone
della casa di riposo sott’acquasono state tristi da guardare e la
domanda è sempre: possibile che non ci si poteva arrivare preparati?
Ma in
altre parti della città c’è un altro problema. È la
puzza. Puzza di roba
chimica che arriva dalle raffinerie della petrol-città d’America per eccellenza.
Puzza di petrolio. Puzza di idrogeno solforato.
E con l’odore nauseabondo arrivano mal di testa,
nausea, irritazioni al naso e alla gola, attacchi di asma e mal di cuore. Siamo
nelle comunità accanto alle raffineriead
East Houston e nessuno può scappare perché non c’è posto dove scappare. L’acqua
è dappertutto e in alcune aree arriva a un metro e mezzo. Chi vive in queste
zone è costretto a respirare rifiuti oltre
che ad avere l’acqua alla gola. Anzi, ci sono ordini da parte della città di
restare chiusi in casa!
Per capire la
portata del’evento basti pensare che il
25 per cento di tutto il petrolio Usa viene da qui, come pure il 40 per
cento dei materiali chimici usati per l’agricoltura, come i fertilizzanti, il
44 per cento dell’etilene e il 50 per cento del combustibile aereo.
La Shell, la Exxon, Phillips
66, la Marathon, la Petrobras, Flint Hills, Valero, Citgo, hanno tutte chiuso. E di solito quando si chiude,
specie in condizioni di emergenza, si emettono sostanze tossiche in atmosfera
in quantità superiore alla norma, anche rispetto a quanto previsto dalle leggi.
Qui ci sono raffinerie a non finire, tutte chiuse per emergenza.
Chi
vive li lo sa. La gente racconta di colonne nere di fumi tossici visibili dalle raffinerie.
La puzza sa di gomma bruciata e di sostanze metalliche. Il gruppo Environment
Texas calcola che circa mezzo
milioni di chilogrammi di sostanze tossiche siano state rilasciate in atmosfera.
In realtà scienziati e ambientalisti avevano già da
molto tempo predetto
il mix micidiale di uragani e petrolio.
E le persone comuni che vivono qui? Le comunità
svantaggiate? Ovunque è così: la povertà economica spesso si trasforma anche
in povertà della qualità della vita,
in questo caso ambientale.
Morale della favola? I petrolieri hanno causato i
cambiamenti climatici. L’uragano Harvey potrebbe o non potrebbe essere stato
causato dai cambiamenti climatici, anche se è noto che una delle conseguenze
dei cambiamenti climatici è l’intensificazione degli eventi “estremi”. L’uragano colpisce il cuore dell’America
petrolifera.
Chi paga il prezzo è sempre
il cittadino comune.
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