Teletron è un azienda sarda che ha inventato e
testato un sistema per prevenire, scoprire e poter così spegnere velocemente
gli incendi boschivi. La tecnologia è già attiva in alcune zone e Parchi
nazionali d’Italia, mentre in Sardegna è stata messa da parte per interessi non
proprio trasparenti. L’amministratore di Teletron Giorgio Pelosio ci spiega la
tecnologia e i suoi effetti sugli incendi.
Ogni estate nei mesi di luglio ed agosto la
Sardegna brucia. Ettari ed ettari di terreno ardono ogni anno, accelerando il
processo di desertificazione del territorio sardo. Gli incendi boschivi, per il
70 per cento di origine dolosa, sono una delle problematiche maggiori
dell’isola ed è preoccupante il dato che li vede in aumento costante anno dopo
anno.
Eppure la situazione non è sempre stata
questa. C’è stato un tempo in cui gli incendi erano calati ai minimi storici e
venivano subito scovati e debellati grazie all’introduzione di una tecnologia.
Eppure ancora oggi c’è in Sardegna un uomo che è convinto (e i dati sembrano
dargli ragione) di sapere come fare a ridurre drasticamente il rischio incendi
in Sardegna. Quest’uomo si chiama Giorgio Pelosio ed è amministratore e
direttore tecnico di Teletron Euroricerche.
Abbiamo intervistato Giorgio per capire cos’è
il sistema di telerilevamento degli incendi boschivi, come funziona questa
tecnologia e perché in Sardegna sembra non si voglia davvero applicare e
abbiamo scoperto cose molto interessanti.
Il concetto di base è piuttosto semplice: il
sistema si basa su una rete di telecamere che monitorano 24 ore su 24 la zona
boschiva e rilevano automaticamente gli incendi fin dal primo focolare. Prima
dunque che il fuoco raggiunga la cima degli alberi e si propaghi velocemente.
Ogni telecamera può tenere sotto controllo 35-40 mila ettari di territorio e la
rete riesce a scovare un incendio anche a 15-20 chilometri di distanza. Appena
si genera o viene innescato un incendio il sistema lo rileva e lo segnala alla
sala operativa con le coordinate geografiche cosicché si possa intervenire in
pochi minuti con l’elicottero. “In questo modo” spiega Giorgio Pelosio
“moltissimi incendi possono essere spenti in 5-10 minuti”.
Se pensate che si tratti di un sistema appena
nato che ancora deve essere collaudato e perfezionato vi sbagliate. Il sistema
di telerilevamento degli incendi boschivi è stato inventato addirittura nel
1984 proprio in Sardegna dall’azienda Teletron, con l’impiego di raffinate
tecnologie di origine militare che sono riconosciute affidabili e sicure a
livello internazionale.
Venne sperimentato per la prima volta proprio
in Sardegna a partire dal 1985 e oggi è attivo in alcune zone della Spagna, del
Portogallo e della Grecia e in Italia nelle regioni di Piemonte, Toscana,
Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria.
Ma in Sardegna non più. Già, proprio nella
terra che gli ha dato i natali e che più di ogni altra ne avrebbe bisogno (la
Sardegna è di gran lunga la prima regione italiana per estensione del
territorio distrutta da incendi ogni anno) il servizio è stato interrotto nel
2005. E da allora, inevitabilmente, gli incendi sono tornati ad aumentare. Nel
2013 sono divampati 1.539 incendi boschivi, ben oltre la metà dei 2.653
nazionali, con un distacco abissale sulla Sicilia (239) e Puglia (156), seconda
e terza.
Ma come era la situazione quando il sistema
era attivo? “Nelle zone dove questi sistemi sorvegliamo il territorio 24h su 24
c’è stata una diminuzione dell’85 per cento delle superfici bruciate! Inoltre
sono diminuiti considerevolmente anche i tentativi d’incendio: se si considera
che il 70 per cento degli incendi in Sardegna sono di origine dolosa, anche il
solo fatto che esista un sistema di sorveglianza boschivo in grado – fra
l’altro – di favorire l’identificazione dei colpevoli è un deterrente
notevole”.
Peraltro i costi del sistema di
telerilevamento sono, nel medio periodo, inferiori a quelli degli interventi
per sedare gli incendi se si considera che ogni anno la Regione Sardegna spende
nella campagna antincendio una cifra che ormai si aggira attorno agli 80
milioni di euro, perlopiù investiti in aerei ed elicotteri, senza che si
prevedano grossi investimenti in prevenzione.
Dunque dove sta il blocco? Perché questa
tecnologia non viene più applicata? Secondo Pelosio il motivo è da ricercare
proprio negli aspetti economici. “Dietro ci sono grossi interessi ed è evidente
che sono in tanti a mangiare nella torta degli incendi boschivi.”
Tuttavia Giorgio Pelosio non demorde. È
convinto dell’efficacia del suo sistema ed è determinato ad andare fino in
fondo. Lui il fuoco ce l’ha dentro e quello neppure la sua tecnologia sarebbe
in grado di spegnerlo.
Intervista: Daniel Tarozzi
Riprese e montaggio: Paolo Cignini
Riprese e montaggio: Paolo Cignini
(*) Articolo riproducibile citando la fonte
con link al testo originale –http://www.italiachecambia.org/2017/02/io-faccio-cosi-155-come-fermare-sardegna/ – pubblicato su “Italia che Cambia”
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