Breast ironing o breast flattening: è questo
il nome con cui è comunemente conosciuta la pratica, diffusa soprattutto
in Camerun e
in diversi paesi dell’Africa Occidentale (Togo, Benin, Guinea, Costa
d’Avorio tra gli altri), attraverso la quale viene impedita o
arrestata la crescita del seno delle giovani ragazze. Le madri e le
nonne, in gran segreto, tra le mura domestiche sottopongono le bambine a
un dolorosissimo rituale: attraverso l’impiego di pietre
incandescenti, bastoni roventi e cinture, stirano letteralmente il seno di
figlie e nipoti.
La pratica dello stiramento del seno
Le ragazze per mesi sono sottoposte al trattamento. Sul loro corpo
vengono premuti con forza gli oggetti incandescenti sino a
quando, dopo numerose settimane il seno scompare. Rimangono però cicatrici, danni
permanenti e una mutilazione perpetua sul corpo e
nell’anima delle giovani.
Il motivo per cui il breast ironing viene praticato, è
quello di “tutelare le giovani daattenzioni maschili, molestie, stupri e
gravidanze indesiderate” che impedirebbero alle ragazze di proseguire gli
studi.
Breast ironing: in Camerun vittima una donna su quattro
Secondo l’Onu, invece, questo è un crimine contro le donne.
Per capire i danni che provoca, e la sua diffusione, occorre leggere i
dati divulgati dall’organizzazione tedesca Giz, una delle prime a occuparsi
del fenomeno.
Secondo
l’agenzia tedesca i danni più diffusi sono infezioni, formazione di
ascessi, malformazioni e completo arresto dello sviluppo del seno.
Dati ufficiali, essendo il breast ironing praticato in
clandestinità, è difficile reperirli, ma stando sempre al report
dell’organizzazione sono oltre 4 milioni le vittime nel mondo di
questa pratica e nel solo Camerun una donna su quattro è
costretta a subire questa violenza.
Stiramento del seno: la testimonianza di
una vittima
Kinaya, nome di fantasia, è una donna adulta originaria dell’Africa
occidentale che ha deciso di dare la sua testimonianza all’emittente
britannica BBC. Quando compì 10 anni fu sottoposta alla stiratura
del seno e oggi ricorda così quella drammatica esperienza:
«Mia madre mi disse:
”Se non stiri i seni gli uomini verranno da te e incominceranno a fare sesso”.
La pratica dura anche mesi e il dolore che provi non sparirà mai, te lo ricordi
per sempre. Inoltre, mentre viene eseguito il breast ironing non
è permesso piangere e gridare perché ciò significherebbe non essere una ragazza
forte e le urla e le lacrime getterebbero dell’onta sulla famiglia».
Oggi Kinaya è madre e quando sua figlia, la primogenita, compì 10
anni, la madre le propose di effettuare la stiratura del seno
anche alla nipotina. «Mi sono opposta in tutti i modi e ho
giurato che nessuna delle mie figlie avrebbe patito quello che
sofferto io e mi sono allontanata dalla mia famiglia perché avevo paura che
potessero compiere questa violenza sulle mie figlie di nascosto».
Un rituale usato (anche) contro l’omosessualità
Un’altra drammatica storia è quella di Simone, anche questo nome di
fantasia. «Io venni sottoposta al breast ironing quando avevo
13 anni e mia madre scoprì che ero omosessuale. Lei
pensava che fossi attraente per via del mio seno, allora decise di stirarlo
perché in quel caso sarei stata brutta e nessuno mi avrebbe voluta».
Per mesi Simone fu costretta, oltre che a subire la stiratura, anche
a indossare una strettissima fascia che le provocava dolore
persino a respirare. A distanza di anni, dopo che fu costretta da sua madre a
sposare un uomo dal quale ebbe poi un figlio, il danno si mostrò in tutta la
sua evidenza:
Breast ironing anche tra le bambine nel
Regno Unito
Il problema della violenza sulle ragazze adolescenti non interessa soltanto
l’Africa: oggi all’interno della comunità africana del Regno Unito questo
fenomeno si sta diffondendo sempre di più. Un’inchiesta del quotidiano
londinese The
Guardian ha rivelato che a Londra, Leeds, Essex e Wolverhampton si
sono registrati diversi casi di ragazze, se non addirittura bambine, sottoposte
a questa pratica. E dati non ufficiali parlano di oltre 1.000 vittime di
quest’arcaica e crudele tradizione.
Attualmente non esiste un reato specifico per il breast
ironing, ma il ministero degli Interni inglese lo ha definito come
un abuso su minori specificando che come tale dovrebbe essere
perseguito. A riguardo si è espressa anche Angie Mariott,
infermiera ginecologa collaboratrice della polizia del Cheshire, che ai
microfoni della BBC ha dichiarato: «È un crimine nascosto perché
non viene denunciato dal momento che le donne temono poi di essere estromesse
dalle loro comunità».
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