Il greenwashing dell’Eni è dappertutto. Biocarburante, biodiesel,
green diesel, green investments, guardate cosa si legge ad esempio sul Fatto
Quotidiano.
L’ENI ha
portato a Venezia le Associazioni dei Consumatori per far vedere come funziona
il nuovo ciclo produttivo. L’ENI brevetta Ecofining che è flessibile, quindi
potrà trasformare in green diesel l’olio ricavato dalle microalghe (How
ENI green diesel was born). Da ENI quattro miliardi nell’energia
green. E cosi a non finire.
Se infatti
si fa la
lista dei cento maggiori emettitori di anidride carbonica, dal 1988 al 2015, l’ENI è nella top cento,
è la
numero 30. Queste cento
ditte, hanno finora emesso il 70 per cento dei maggiori gas serra nell’intervallo
citato, secondo il Carbon
Majors Report, rilasciato nel 2017.
I dati arrivano da database pubblici, e incolpano
produttori di carbone e petrolieri in primis coma maggior responsabili dello
sfacelo ambientale: ExxonMobil, Shell, BP e Chevron sono fra le ditte private
più note nella lista; e poi ci sono il governo cinese, russo e indiano per
l’uso di carbone, la saudita ARAMCO, la russa Gazprom, la messicana PEMEX, e la
ditta di stato naizonale National Iranian Company. Dall’altro lato dello spettro industriale altre
ditte, che per amore o per immagine decidono di invece far rotta verso il 100
per cento rinnovabile: Apple, Facebook, Google e Ikea che fanno parte
della RE100
initiative per appunto andare verso le zero emissioni.
E
certo, l’ENI può fare tutta la pubblicità che
vuole, ma la sua essenza non cambia. Parimenti ai titoloni sul green di
qua e sul green di là ci sono titoli comeEni
signs offshore exploration and production sharing agreement with RAK Petroleum
Authority High hopes for Eni’s Kekra find, ENI
enters in Lebanon signing two exploration and production contracts.Cioè
trivelle nuove negli Emirati Arabi Uniti, in Pakistan, in Libano. Hai voglia a
coprirti dietro una foglia green, cara ENI! Distruttrice nasci, e distruttrice
muori.
Ecco qui la
lista delle ditte più impattanti in termini di emissioni di gas serra nella sua
interezza; le percentuali sono sul totale. L’ENI emette lo 0.59 per cento del
totale. E no, non è poco.
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