"Have we started to reduce the use of
pesticides?
The answer is no.
Have we started to stop the erosion of
biodiversity?
No.
Have we started to stop the artificialization of the
land?
The answer is no.
Europe is not doing enough.
The world is not doing enough."
Nicolas Hulot, ex ministro dell'ambiente di Francia
Non e' un mistero per nessuno che io adoro le persone che vivono di ideali, costi quel che costi.
E cosi, mi rattrista ma mi fa ammirare molto di piu' il Ministro dell'Ambiente di Francia (o dovrei dire ex-Ministro dell'Ambiente di Francia) Nicholas Hulot che si e' oggi dimesso dal suo incarico.
Io lo ricordo per il suo coraggio di dire no alle trivelle future venture in Francia, annunciato qualche mese dopo il suo insediamento.
Dice che nonostante tutte le belle parole di Emmanuel Macron e degli altri non stiamo facendo abbastanza per il pianeta, contro i cambiamenti climatici.
Un passo indietro: dopo l'annuncio che gli USA si ritiravano dagli accordi sul clima di Parigi nel 2017, Emmanuel Macron si prese il manto semiufficiale del paladino dell'ambiente mondiale.
Per prendere in giro Trumo diceva "Make our planet great again," in risposta al motto di Trump "Make America great again", noto anche come MAGA.
Ma secondo Nicolas Hulot a parte le tante belle parole Macron e il suo governo non hanno fatto abbastanza. Parlare e promettere non e' sufficente. E cosi, senza dire niente a nessuno prima, va a fare una intervista telefonica in radio e si dimette, lasciando tutti di stucco.
Dice che e' una protesta delle politiche ambientali di Francia.
Dice che non vuole piu' mentire a se stesso e che non vuole dare l'illusione che la sua presenza in parlamento significhi che la Francia stia facendo tutto il possibile per salvare il pianeta. E cosi, decide di abbandonare il suo ministero.
Non lo sapeva neanche la moglie che si sarebbe dimesso.
Nicolas Hulot e' molto amato in Francia, era un annunciatore televisivo, parte del partito dei verdi. Dice che e' stata una delle decisioni piu' difficili della sua vita politica, ma che non ha avuto scelta perche' si e' trovato con le mani legate.
Esempi?
In primis la riluttanza del governo francese a dimezzare la quota di energia da nucleare entro il 2025. Altre decisioni che non sono piaciute Hulot e' il fatto che il governo di Francia abbia reso piu' facile la caccia.
Le sue parole sono semplici e chiare:
Abbiamo iniziato a ridurre l'uso dei pesticidi? No.
Abbiamo iniziato a fermare l'erosione della biodiversita'? No.
Abbiamo iniziato a fermare l'artificializzazione della terra? No.
Certo e' che molte cose buone sono state fatte in Francia, come per esempio il fermo alla ricerca di petrolio, e di chiudere le centrali a carbone. Ma Hulot vorrebbe di piu'.
Macron dice che la Francia e' all'avanguardia per salvare al pianeta e anzi, il portavoce del governo dice di essere molto sorpreso da questa decisione, visto che molti successi ambientali sono venuti proprio grazie ad Hulot.
E anzi, dice che anche se non ha vinto tutte le sue battaglie, e' cosi che funziona in politica.
Credo che sia qui la questione: uno che ci crede davvero non puo' accontentarsi di passetti. Uno che ci crede vuole che tutto sia fatto con urgenza perche' il pianeta e' arrivato alla frutta.
Non so se per il bene del pianeta sia un bene o un male che Hulot si sia dimesso, ma capisco, un po almeno, cosa si turbasse nel suo animo.
Dice che non stiamo facendo abbastanza.
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.
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