Ecco allora
un altro studio,
statunitense, sul potere degli alberi urbani. La conclusione: ogni dollaro
speso per albero porta a due dollari ed un quarto in ritorno alla comunità,
negli Usa almeno. È evidente che la popolazione mondiale cresce, e anzi già
adesso più di metà della popolazione mondiale vive in centri urbani, con
problemi di smog, inquinamento,
affollamento. Gli alberi portano a
tanti miglioramenti: aiutano a ripulire aria e suolo, riducono i rischi di
allagamenti, portano a diminuzione locale della temperatura, abbattono il
rumore, aiutano la pollinazione, portano attività ricreative, riducono lo
stress.
Lo studio è
stato eseguito da David Nowak, docente dell’USDA (US Department of Agriculture)
Forest Service e da Scott Maco del Davey Institute. I due hanno pure sviluppato
una app chiamata i-Tree Tools (www.itreetools.org) che studia la relazione fra gli
alberi e l’ambiente circostante a livello locale. Il software mette in
relazione l’altezza, le dimensioni della chioma e l’area delle foglie di un
albero o di una serie di alberi con tutti i “servizi” associati.
I due si sono
concentrati in particolare su dieci città, dieci “megacittà”
con una popolazione di più di dieci milioni di abitanti in tutto il loro
hinterland: Pechino, Buenos Aires, Il Cairo, Istanbul, Londra, Los
Angeles, Mexico City, Mosca, Bombay, Tokyo. L’hinterland de Il Cairo era
il più piccolo di 1,200 chimometri quadrati, quello di Tokyo era invece a
19,000. I due hanno studiato la distribuzione arborea da Google Maps,
selezionando cinquecento punti e classificandoli in base al grado di verde che
ospitavano. Lima (Perù) ha solo l’1 per cento coperto di alberi, New York
invece ha il 34 per cento.
Viene fuori
che mettendo tutto insieme, il risparmio sull’aria condizionata, sui pericoli
di inondazione, sulla cattura dell’acqua dopo le piogge, sul sequestro di
anidride carbonica, sui risparmi sui costi sanitari da inquinamento, gli alberi
portano a 967mila dollari di valore per ogni chilometro quadro di parco urbano.
I due hanno
pure studiato tutte le possibilità di aumentare la superficie di alberi
piantati nel mondo, e viene fuori che il
18 per cento delle aree metropolitane delle città analizzate potrebbe essere
sfruttato per piantarci più alberi, come per esempio al lato dei marciapiedi,
dentro superficie adibite a parcheggi a cielo aperto o aree abbandonate.
E se si usano alberi che crescono in altezza, li si possono piantare un po
dappertutto, con il tronco solo che occupa spazio e poi la chioma in alto.
Intanto
negli Usa dove crescono le spinte dei residenti verso aree sempre più verdi, si
calcola che il verde urbano raddoppierà nei prossimi decenni. Per ora negli Usa
ci sono 5.5 miliardi di alberi urbani che producono circa 18 miliardi di
dollari in benefici alla comunità.
E in Italia?
Io non credo che ci sia necessariamente bisogno di tutte queste cifre per
capire che gli alberi portano solo benessere e benefici, e non capisco perché
li si continui ad abbattere. Come
sempre, gli alberi si piantano, non si abbattono.
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