15 anni fa, durante le vacanze di Pasqua
del 2003 e dopo un lungo periodo di trasformazione dei miei pensieri e delle
mie opere, ho deciso di diventare ufficialmente vegetariano. Per festeggiare
questo evento ho deciso di dare luce e visibilità oggi a 15 domande ricorrenti,
selezionate tra le tante che mi sono sentito rivolgere in 15 anni e che mi
hanno aiutato a temprare il mio spirito nonviolento. Eccole.
Vegetariano? 15 domande x 15 anni
(Ripreso da Fiabe Atroci)
1) “Non ti
dispiace per le povere piantine?”
2) “Ma è una
scelta?”
3) “E la B12?”
4) “Perché hai
detto che sei vegetariano, per provocare?”
5) “Perché non
hai detto che sei vegetariano, per provocare?”
6) “Vegetariano
estremo?”
7) “Ma perché
non vivi e lasci vivere?” (da sconosciuti a una cena di laurea dopo un’ora di
risa e sollazzi contro i vegetariani con me che incasso in silenzio e con il
sorriso finto stampato in faccia)
8) “Ma vuoi
farci sentire in colpa?” (stesso tavolo o qualche altra laurea o matrimonio)
9) “Saresti così
falso da dirmi che non hai mai voglia di un pollo allo spiedo?”
10) “Sorte mia e
mó ccé mangi?” (trad. dal salentino: “fato avverso, e ora cosa ti rimane per
nutrirti?”, pronunciata da qualche parente intorno a una tavola imbandita di
pitte di patate, mozzarelle, focacce di verdura, pasta con le cime di rapa,
cicorie, ceci alla pignata, polpette di melanzane, parmigiana di melanzane, etc
etc etc)
11) “Ma lo sai
che se tutti facessimo come te certi animali non sopravviverebbero?”
12) “Ma le
analisi le hai fatte?” (ho una malattia del sangue, non grave, ma ovviamente
faccio le analisi annuali regolarmente)
13) “Ah, lei non
mangia carne, va bene la pizza col prosciutto?”
14) “Ma alcolici
ne bevi?” (sottotesto machista: “non sei del tutto una femminetta rammollita
vero?”)
15) “Ma devi
sempre essere così ideologico nella vita?”
Grazie naturalmente a tutt’ quell’ che
amano le differenze, e grazie soprattutto alle mie amiche e amici vegani: da quando
nel mainstream si parla di voi, le stesse persone che per anni mi facevano
queste domande ora mi dicono: “Vegetariano? Tutto sommato è una scelta
equilibrata, i vegani quelli sì che sono estremisti!”
A dirla tutta poi, la verità è che sono
15 anni che la carne animale terrestre non è più un alimento per me, mentre
capita a volte che mangio pesce, solo quello che non mi da fastidio masticare
(no seppie, no totani, ad esempio) e quasi esclusivamente di fronte al mare, in
luoghi del cuore che non potrei frequentare senza consumare i loro menù (ma
prima o poi glie li allargo, quei menù). In questo caso, alle domande
riguardanti la mia coerenza e la mia fede rispondo, di solito, che la mia non è
una religione, ma principalmente una scelta di nonviolenza e di riduzione del
danno nei confronti del mio corpo. Per quanto possibile, in un mondo fatto di
violenza, etichette e nutrizionisti intossicati dall’industria alimentare.
In ogni caso, buona Pasqua a tutt’
quant’, ai negri ai froci ai terroni ai crudisti ai paracadutisti ai cattolici
e ai normali, ammesso che ce ne siano di normali (pare che siano la
maggioranza, ma io non ne conosco).
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