Ancora fatti
spregevoli da parte delle forze dell’ordine sul cantiere
di San Basilio. Ancora una volta atti di violenza contro i manifestanti
e omissione di soccorso, ancora una volta Tap e Snam ordinano al governo di
utilizzare ogni mezzo per portare a termine la loro opera. Ancora una volta,
prefetto e questore eseguono gli ordini da regime totalitario, dettati da una multinazionale che sta devastando il
nostro territorio. Ancora una volta, chi gestisce le forze dell’ordine
sul cantiere viene preso da isteria e non riesce a mantenere il controllo.
Questa
mattina, alle prime luci dell’alba, molti attivisti si sono ritrovati presso
l’ingresso Eurogarden, sulla provinciale Melendugno San Foca, per provare a rallentare nuovamente i lavori.
Sembra ormai, vista l’indifferenza e l’immobilismo della procura e dei
politici, l’unico modo per bloccare il malaffare e la corruzione. Ci siamo
frapposti tra i mezzi e la strada che porta al cantiere ed abbiamo semplicemente camminato piano, a
passo d’uomo. Nessuna violenza se non una
passeggiata a rallentare pacificamente i mezzi. Tutto sembrava andare
per il meglio, nessun tipo di tensione, la nostra rimostranza stava ottenendo i
suoi frutti, ma a quanto pare la nonviolenza non appartiene ai dirigenti delle
forze dell’ordine, una delle quali, all’improvviso ha esternato quest’ordine
“Ora basta, avete rotto il c…, toglieteli di mezzo”. Così la polizia ha
caricato chi era lì inerme con braccia
all’aria. Ci sono state manganellate in testa a un nostro attivista che
stava riprendendo con il telefonino, e una manganellata sull’orecchio ad un
altro che era con le braccia alzate. Al passare dell’ambulanza, di servizio
presso il cantiere, è stato richiesto aiuto, ma sempre i dirigenti di polizia
lo hanno negato. Solo in un secondo momento, forse per paura di una nuova
denuncia per omissione di
soccorso, l’ambulanza è stata richiamata indietro, intanto i nostri
amici e compagni avevano provveduto a informare il 118 dell’accaduto.
Siamo ancora
qui a presidiare il cantiere mentre la dittatura in questo lembo di terra
avanza inesorabile nell’immobilismo di chi sarebbe chiamato a controllare.
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