C'è un fantasma che si aggira per l'Europa
e sta spegnendo le centrali elettriche alimentate con le fonti tradizionali,
che siano il carbone o il gas naturale. A tutto vantaggio delle fonti
rinnovabili, il cui uso è cresciuto al punto negli ultimi anni da riuscire ad
alimentare, in alcuni paesi, tutta l'energia necessaria in certi momenti della
giornata. È accaduto in Germania, la nazione guida dal punto di vista economico
d'Europa. Proprio questo motivo, grande consumatrice di energia. Eppure, nelle
ultime due domeniche, le fonti rinnovabili hanno coperto rispettivamente il 90
e il 99 per cento del fabbisogno.
Questo è avvenuto nella giornata in cui
fabbriche e uffici sono per lo più chiusi e la minore domanda ha portato i
prezzi dell'energia in negativo: cosicché solo le rinnovabili (visto che sole e
vento non costano) hanno prodotto elettricità. Un risultato ancora più
clamoroso, se si pensa che le rinnovabili in Germania al momento coprono nel
corso dell'anno non più del 30 per cento del fabbisogno complessivo. Ma è anche
vero che in Europa la Germania è il paese che ha installato più megawatt di
fotovoltaico di tutti.
Il record tedesco, però, è insidiato dal "piccolo" Portogallo. Dove, l'altra settimana, il 100 per cento del fabbisogno è stato coperto dalle rinnovabili per quattro giorni consecutivi. Per la precisione, il Portogallo ha usato solo energie verdi (per lo più da fonte eolica) dalle 6.45 di sabato 7 maggio alle 17.45 di mercoledì 11. In tutto, 107 ore in cui non si è dovuto far ricorso all'elettricità prodotta da centrali termolettriche. Del resto, il Portogallo è un paese che già dal 1994 ha iniziato la sua uscita dai combustibili fossili, mettendo al bando gli impianti a carbone.
Anche se il dato più clamoroso rimane il record raggiunto più di un anno fa dalla Danimarca, quando l'energia prodotta dai suoi impianti eolici ha coperto il 140 per cento del suo fabbisogno. Mentre, sempre grazie alle rinnovabili, la Gran Bretagna ha potuto per la prima volta in oltre 100 anni (il 10 maggio scorso) fare a meno del carbone.
E L'Italia? È uno dei paesi che sul fronte delle rinnovabili ha fatto più strada negli ultimi anni. Tanto è vero che - secondo i dati forniti da Terna, la società che assicura il "dispacciamento" dell'energia lungo tutta la penisola - la percentuale di fabbisogno coperta dalle rinnovabili si aggira sul 40 per cento del totale. Ma anche per il nostro paese ci sono state giornate in cui il risultato è stato più elevato: in particolare, il 25 aprile scorso, in alcune ore le energie verdi hanno raggiunto una quota del 70 per cento.
Un record che potrebbe essere presto battuto. "Con l'arrivo del bel tempo stabile - spiega Antonio Sileo, ricercatore dello Iefe-Bocconi e direttore dell’osservatorio sull’innovazione energetica dell’I-Com - è facile pronosticare che anche nel nostro paese si arriverà al sorpasso stabile delle fonti rinnovabili su quelle tradizionali: questo sognifica che le rinnovabili andranno a coprire stabilmente il 50 per cento del fabbisogno. L'unico ostacolo potrebbe venire solo da una estate eccesivamente calda, perché in questo caso l'uso massiccio dei condizionatori,
soprattutto nel Nord Italia, richiederà
una tale quantità di energia concentrata in alcune ore della giornata che solo
le centrali termoelettriche possono soddisfare. Ma è solo questione di tempo,
la strada favorevole alle rinnovabili è ormai segnata".
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