Quest’anno l’Earth Overshoot
Day (Giorno del sovrasfruttamento) è il 13 agosto: le
emissioni di carbonio continuano a spingere l’Impronta Ecologica ben oltre le
possibilità del pianeta
(OAKLAND, CA, USA) — 12 agosto 2015 — Secondo i
dati del Global Footprint Network, un centro studi internazionale sulla sostenibilità (con uffici in
Europa, Asia e Nord America) in meno di otto mesi, l’umanità ha consumato
completamente il budget a disposizione del pianeta per l’intero anno; budget in
cui il riassorbimento delle emissioni di carbonio costituisce più della metà
della nostra «domanda alla natura».
Il Global Footprint Network rileva
l’andamento delle esigenze dell’umanità nei confronti delle risorse del pianeta
(Impronta Ecologica) rispetto alla
capacità della natura di far fronte a quelle esigenze (biocapacità). L’ Earth
Overshoot Day (Giorno del sovrasfruttamento) indica quindi la data in cui la
domanda annuale di risorse dell’umanità supera ciò che la Terra può rigenerare
nello stesso anno.Nel tempo l’Earth Overshoot Day si è spostato
dai primi di ottobre (nel 2000) al 13 agosto di quest’anno.
I costi di questo sforamento ecologico stanno
diventando sempre più evidenti e si concretizzano nella deforestazione, nella
siccità e nella scarsità di acqua dolce, nell’erosione del suolo, nella perdita
di biodiversità e infine nell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera. In
particolare, se gli attuali modelli climatici sono corretti, gli apporti di CO2
più recenti amplificheranno significativamente gli effetti di quella già
presente.
Conseguentemente, i responsabili delle
decisioni dei governi che terranno conto nelle loro politiche di questi vincoli
crescenti avranno sicuramente più probabilità di avere buoni andamenti nei
risultati economici di lungo termine delle loro nazioni.
«La sola
impronta ecologica da carbonio dell’umanità è più che raddoppiata fra il 1970,
anno in cui il mondo ha cominciato ad andare in sovraconsumo ecologico, e oggi.
Questa rimane la componente che aumenta più velocemente nel crescente divario
tra l’Impronta Ecologica e la biocapacità del pianeta» dice Mathis Wackernagel,
presidente del Global Footprint Network e co-ideatore del sistema di
misurazione delle risorse denominato Impronta Ecologica. «L’accordo globale per
abbandonare gradualmente i combustibili fossili che è in discussione a livello
mondiale in vista del summit sul clima di Parigi (dicembre 2015) potrebbe
significativamente aiutare a frenare la consistente crescita dell’Impronta
Ecologica ed eventualmente a ridurre l’impronta».
L’impronta da carbonio è inscindibilmente
connessa alle altre componenti dell’Impronta Ecologica ovvero le aree
coltivate, i pascoli, le foreste e le aree biologicamente produttive coperte da
edifici e strade. Tutte queste componenti competono per lo spazio. Maggiore è
richiesta di cibo e di legname da costruzione, minori sono le aree disponibili
per l’assorbimento del carbonio prodotto dai combustibili fossili. Ciò
significa che le emissioni di carbonio si accumulano nell’atmosfera anziché
essere riassorbite completamente.
Una
seconda possibilità
L’accordo sul clima atteso a dicembre in
occasione della Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite (Cop) 21 si
focalizzerà sul mantenimento del riscaldamento globale entro i due gradi
Celsius al di sopra del livello antecedente la rivoluzione industriale.
Questo
obiettivo condiviso richiederà alle nazioni di attuare politiche per
abbandonare completamente i combustibili fossili entro il 2070: questa è la
raccomandazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) delle
Nazioni Unite che ha effetti diretti sull’Impronta Ecologica delle nazioni.
Ipotizzando che le emissioni di carbonio siano
ridotte come minimo del 30% entro il 2030 rispetto al livello attuale, mantenendosi
nello scenario suggerito dall’Ipcc, l’Overshoot Day – secondo i calcoli del
Global Footprint Network – potrebbe nel 2030 tornare indietro al 16 settembre
(ipotizzando che le altre componenti dell’Impronta Ecologica continuino ad
aumentare alla velocità attuale).
Questo non è impossibile. Infatti la Danimarca
ha tagliato le sue emissioni negli ultimi venti anni a questa velocità: dagli
anni ’90 a oggi ha ridotto le sue emissioni di carbonio del 33%. Se il mondo
avesse fatto lo stesso (senza cambiare le altre componenti dell’impronta)
l’Overshoot Day cadrebbe quest’anno il 3 ottobre.
Tutto ciò non per dire che la Danimarca abbia
già raggiunto una impronta ecologica sostenibile. Se tutti vivessero come i
danesi, l’umanità richiederebbe le risorse di 2,85 pianeti, cosa che farebbe
anticipare l’Overshoot Day all’8 maggio.
Se
tutto dovesse continuare allo stesso modo
All’opposto, se tutto continuasse come sempre
(business as usual) nel 2030 utilizzeremmo l’equivalente di due pianeti con
l’Overshoot Day che cadrebbe alla fine di giugno.
Alla base di questa proiezione c’è l’ipotesi
che gli andamenti della biocapacità, della crescita della popolazione e dei
consumi rimangano quelli attualmente previsti. Tuttavia, non è chiaro se un
livello sostenuto di sovraconsumo sia possibile senza danneggiare la
biocapacità di lungo termine, con conseguente effetti sul consumo e sulla
crescita della popolazione.
Punto
di non ritorno
«Siamo incoraggiati dai recenti sviluppi dei
settori avanzati delle energie rinnovabili, che stanno accelerando in tutto il
mondo, e dalla crescente consapevolezza del settore finanziario che l’economia
a basso utilizzo di carbonio è la via del futuro» dice Wackernagel. «Andando
avanti, non possiamo sottolineare mai abbastanza la vitale importanza della
riduzione dell’impronta legata al carbonio, impegno che ci si aspetta venga
preso dalle nazioni riunite a Parigi. Non è solo un bene per il mondo
perché sta diventando una necessità economica di ciascuna nazione. Tutti
sappiamo che lo stato del clima dipende da quella riduzione, ma questo non è
tutto: la sostenibilità richiede che ognuno viva bene, all’interno delle
possibilità del nostro unico pianeta. Questo può essere raggiunto solo
mantenendo la nostra impronta ecologica entro le capacità della Terra».
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APPROFONDIMENTI:
Ulteriori informazioni
sull’Overshoot Day: www.overshootday.org
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Per
calcolare la tua impronta ecologica personale e capire come la puoi ridurre:www.footprintnetwork.org/calculator (c’è anche la versione in italiano)
Dati
gratuiti pubblici sull’impronta ecologica di 182 nazioni:www.footprintnetwork.org/public2015
Sul Global Footprint Network:
Il Global Footprint Network è un centro
di ricerca internazionale che si impegna a orientare decisioni politiche in un
mondo dalle risorse limitate in modo informato e sostenibile. Assieme ai suoi
partner, il Global Footprint Network coordina ricerche, sviluppa standard
metodologici e fornisce ai decisori politici un insieme di strumenti per aiutare
l’economia umana a operare entro i limiti ecologici della Terra.
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Informazioni
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ECCO COSA POSSIAMO FARE CONCRETAMENTE PER
RIDURRE IL NOSTRO IMPATTO SULL’AMBIENTE
di Roberto Brambilla
Risparmia
energia
– Assumendo
comportamenti responsabili per far funzionare al meglio gli impianti esistenti: usa lavatrici e lavastoviglie solo a carico pieno;
spegni le luci quando non servono e non lasciare in stand by gli apparecchi
elettronici; sbrina sovente il frigorifero; puliscine spesso la serpentina e
mantienilo a una discreta distanza dalla parete, perché la polvere ed il calore
ne riducono l’efficienza. Metti il coperchio sulle pentole quando si porta
l’acqua a ebollizione; evita che la fiamma sia più ampia del fondo della
pentola perché di lato non scalda; riduci gli spifferi degli infissi riempiendoli
di materiale che non lascia passare aria; non lasciare tende chiuse davanti ai
termosifoni; inserisci apposite pellicole isolanti e riflettenti fra i muri
esterni e i termosifoni
– Sostituendo gli
impianti poco efficienti con impianti più efficienti: lampade ad alta efficienza: a parità di potenza consumano
meno delle lampade normali ovvero ce ne vogliono 6 per consumare come 1 lampada
normale; elettrodomestici di classe A o superiore; apparecchi elettronici ad
alta efficienza; scaldabagni a gas; valvole termostatiche da applicare ai
termosifoni per regolarne automaticamente la temperatura (perché continuare a
tenerli accesi quando si sono raggiunti i gradi desiderati?); caldaie a
condensazione con impianti a pannelli radianti che rendono di più funzionando a
temperature inferiori.
· Dona
ciò che non usi più a chi ne ha bisogno.
· Privilegia i prodotti dell’agricoltura biologica possibilmente
locale e di stagione per ridurre l’inquinamento e il consumo di risorse necessari per
il trasporto.
·Non superare i 20 gradi di
temperatura in casa, il gasolio inquina, il troppo caldo non fa bene alla
salute ed è vietato dalla legge.
· Usa per gli spostamenti i mezzi pubblici e la bicicletta
· Diminuisci
il consumo di carne: ogni hamburger equivale a 6
metri quadrati di alberi abbattuti e a 75 chili di gas responsabili
dell’effetto serra. Mangiare meno carne o, perché no, non mangiarne affatto, è
una scelta sociale. Una scelta solidale con chi ha fame e con il futuro del
pianeta
· Bevi acqua di rubinetto che è analizzata giornalmente, non
sprecarla. Eviterai l’inquinamento degli autocarri che portano le bottiglie
di acqua minerale su e giù per l’Italia, l’inquinamento per lo smaltimento
delle bottiglie di plastica e il tuo affaticamento per il trasporto.
· Rifuggi l’«usa e getta». Chiedi che gli oggetti che compri siano riparabili: è meglio spendere qualche cosa in più, piuttosto che
riempire le discariche di oggetti dalla breve durata e che hanno comunque
inquinato per essere prodotti e trasportati.
· Protesta quando ti incartano i prodotti con troppi imballaggi: li paghi almeno tre volte (come
costi che il fornitore ti ricarica, come tassa smaltimenti rifiuti e come
ambiente depauperato).
· Privilegia i prodotti in vetro, meglio se in vuoto a rendere. Portati
sempre da casa i sacchetti per fare la spesa: meglio ancora se usi delle borse in stoffa.
· Ricicla con cura tutto il possibile: carta (i fogli già stampati
utilizzali anche sull’altro lato), vetro, plastica, lattine, ferraglie,
polistirolo , indumenti, rifiuti vegetali e animali
· Per
acquistare consapevolmente leggi la «Guida al consumo critico» (Emi Edizioni) del Centro Nuovo Modello di Sviluppo (050 / 826 354) e abbonati ad «AltrEconomia» (02/48953031 – www.altreconomia.it).
· Denuncia
le discariche abusive e chi deposita i rifiuti lungo strade e nei parchi.
COMPRA SOLO CIO’ DI CUI HAI EFFETTIVAMENTE BISOGNO
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