giovedì 6 agosto 2015

un chilo di carne vale due quintali di verdura

Il consumo di proteine animali, nel mondo, cresce costantemente. Tanto che, secondo alcuni, questo fenomeno sta aiutando la specie umana ad andare più rapidamente verso la sua autodistruzione. A questo fenomeno, in effetti, sono legati i più gravi problemi ambientali, economici e politici del pianeta: le emissioni di gas climalteranti e l’effetto serra, le guerre per il controllo delle fonti energetiche fossili, la progressiva penuria di un bene indispensabile per la vita come l’acqua, molte forme di inquinamento chimico, la diminuzione di fertilità dei suoli, la perdita della biodiversità, le sempre maggiori sperequazioni tra il 20 per cento dell’umanità che si suicida per eccessivo consumo di cibi sempre meno sani e il 20% privo del necessario per sopravvivere.
Tutti questi problemi potrebbero essere ridotti drasticamente dalla diffusione di un regime alimentare vegetariano, o quanto meno da una significativa riduzione dei consumi di proteine animali. Possono sembrare affermazioni eccessive dettate da fanatismo ideologico, ma basta mettere insieme alcuni dati di pubblico dominio per comporre un quadro unitario che i singoli tasselli isolati non lasciano vedere in tutta la sua ricchezza. La prima cosa da prendere in considerazione è la crescita dei consumi di proteine animali, in valori assoluti pro capite. Negli ultimi 50 anni in Italia il consumo di carne procapite si è triplicato. È stato calcolato che nel 1994 fosse di circa 85 chili all’anno, pari a 235 grammi al giorno.
La Fao prevede che entro il 2050 la produzione di carne e latte raddoppieranno, passando rispettivamente da 229 a 465 milioni di tonnellate e da 580 a 1053 milioni di tonnellate. Un problema, visto che la conversione delle proteine vegetali in proteine animali avviene con una scarsissima efficienza. Per produrre 1 kg di proteine di carne di manzo occorrono mediamente 16 kg di proteine vegetali. Di conseguenza per ottenere 1 kg di proteine di carne vaccina occorre coltivare una superficie agricola 16 volte maggiore di quella necessaria a ottenere i kg di proteine vegetali. Il rapporto tra la soia e la carne di manzo è invece di 20 a 1. Usando lo stesso tempo e la stessa superficie necessari a produrre 1 kg di carne, si possono produrre 200 kg di pomodori o 160 kg di patate.
(Andrea Bertaglio, estratto da “L’insostenibile pesantezza della carne”, pubblicato da “Il Fatto Quotidiano” l’8 ottobre 2012).


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