Il Ttip, trattato di liberalizzazione degli scambi e delle regole di
produzione e distribuzione tra Europa e Usa, è morto con l’elezione di Donald Trump. E non
sfiorerà la nostra agricoltura. Così all’elezione del presidente statunitense
si assicurava da Bruxelles agli Stati membri, dopo la massiccia opposizione
manifestatasi in tutti i Paesi dell’Unione. Ma la realtà oggi è un’altra: la Commissione Ue continua a
trattare con gli Stati Uniti di Trump, stando solo più
attenta a far filtrare meno dettagli possibile. Novità allarmanti, però, ci
arrivano da Oltreoceano: il Congresso Usa ha votato non solo autorizzando il
suo esecutivo a rilanciare il Ttip, ma facendoci
anche sapere che se sul tavolo non ci sarà l’agricoltura, non ci potrà essere
alcun accordo. A Trump è stata accordata una “corsia
preferenziale” (fast track) per raggiungere l’obiettivo, considerato che ha superato metà
del suo mandato, ed è stato autorizzato a ottenere dall’Ue non solo
l’abbattimento delle barriere doganali sui prodotti agricoli e le bevande, ma anche un accordo
quadro sul livellamento delle barriere non tariffarie,
quindi gli standard di qualità e sicurezza che caratterizzano la produzione
europea, compreso l’abbattimento dei limiti attuali al commercio in Europa dei
prodotti a base biotech, vecchi e nuovi (Ogm e NTBs), stando al comunicato
ufficiale del Ministero del commercio (Ustr).
La Commissaria europea al Commercio Cecilia Malmstrom ha assicurato, dopo il recente incontro con
ministro americano Robert Lighthizer, che l’Ue stante
l’equilibrio raggiunto oggi in Consiglio non è intenzionata a mettere sul
tavolo l’agricoltura. In realtà già il dialogo informale avvenuto nel luglio
tra il presidente della Commissione Claude Junker e il presidente Trump ha portato a un forte aumento
delle importazioni di soia Ogm dagli Usa negli ultimi mesi. E in
una recente audizione in Congresso delle principali associazioni dei produttori
di alimenti e bevande americane i potenti interlocutori hanno chiarito,
echeggiati dal presidente della Commissione Finanze del Congresso e
protagonista dell’agribusiness in Iowa Chuck Grassley, che
non appoggerebbero alcun accordo che non includa i temi di loro interesse.
Trump, d’altronde, considera
sin dalla riapertura del tavolo con l’Unione questo scambio agricoltura contro
prodotti industriali non negoziabile se l’Europa vuole risparmiare quel 25 per
cento di dazio sulle auto e sui ricambi Made in Ue che il
presidente americano minaccia di far calare sull’export straniero. Ha puntato
il dito sulla tariffa di importazione europea del 10 per cento per le
automobili estere che vorrebbe azzerata. Obiettivo strategico degli Usa è anche
quello di ottenere da parte dell’Europal’esenzione da tasse e restrizioni legate alla protezione della
privacy e alla localizzazione per i download digitali di software, film, musica e altri prodotti statunitensi.
A questo punto sono i governi europei a dover far sentire a Bruxelles le
proprie priorità: saranno loro, infatti, a dover precisare il mandato negoziale
alla Commissaria Malmstrom, e a dover quindi escludere esplicitamente tutte le materie che non vorranno mettere
a disposizione del negoziato o, più coerentemente, a negare il mandato alla
Commissione. Per il governo italiano, a un passo dalle
elezioni europee, è il momento giusto per dimostrare le proprie vere
intenzioni: l’attuale maggioranza, infatti, si è sempre schierata
esplicitamente contro il Ttip, considerato il modello di trattato da
contrastare anche con la bocciatura nel Parlamento nazionale, che la campagna
StopTtip/Ceta Italia chiede avvenga il prima possibile, del trattato-fotocopia
di liberalizzazione degli scambi con il Canada Ceta. Dalle parole ai fatti, il prima
possibile.
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