Oggi è in corso una vera “strage degli innocenti”
che continua a non fare notizia eppure è un dramma per milioni di bambini. Si
tratta della diarrea infantile, che rappresenta la seconda causa di morte nel
mondo per i bambini: ogni anno
uccide oltre 525 mila bimbi sotto i cinque anni, in gran parte in Africa e in
Asia. In tutto il mondo sono oltre 1,7 miliardi i casi di diarrea infantile
ogni anno e questa è anche una delle principali cause di malnutrizione.
Il problema è che non esistono giornate di studio o
seminari, né progetti internazionali per creare un’attenzione su questa
malattia dei più poveri.
Anche di
questo abbiamo discusso in Africa, durante la sesta conferenza
internazionale Skin on the Move- Dermatological Diseases and
Global Health che l’Istituto San Gallicano (IRCCS) ha
organizzato ad Addis Abeba, Mekellè, Aksum e Sheraro. Quattro città diverse con
malattie e problemi diversi. Durante i lavori del congresso, e nelle visite ai
centri sanitari delle aree remote rurali, abbiamo scoperto che tutte le cifre ufficiali che vengono
riportate dai documenti anche dell’OMS, in realtà rappresentano solo la punta
dell’iceberg. Si muore di diarrea infantile molto di più di quanto sia
riportato dalle statistiche.
Dunque, la
speranza è che proprio da qui, dal confine tra Etiopia ed Eritrea, dal cuore
dell’Africa, possa partire un’iniziativa internazionale per contrastare questa
vera “strage degli innocenti” e salvare milioni di bambini.
La diarrea infantile sembra una causa di morte di
serie B. Non esiste neppure la giornata internazionale per ricordarla, a differenza dell’Aids, della
malaria e della tubercolosi. Per questo vorremmo proporre di istituire questa
giornata proprio oggi, 28 dicembre, in cui si commemora la “strage degli
innocenti”.
Eppure per prevenirla, si richiedono semplici mezzi
a costi irrisori. È forse per questo che nessuno ne parla. Sono sufficienti
banali rimedi come lavarsi le mani prima di mangiare oppure, in assenza di
acqua potabile, bere acqua bollita. Nel caso in cui un bambino, invece,
contragga l’infezione intestinale, la prima cosa da fare è evitare che giunga a
disidratazione, principale causa di morte. E per questo può bastare un litro d’acqua, 8
cucchiaini di zucchero, uno di sale e il succo di un limone.
Girano pochi
soldi per curare la diarrea infantile e per creare sensibilità attorno
all’argomento, ecco perché si fa poco o niente. Se un
intervento sanitario costa troppo poco e, soprattutto, se non si muovono
interessi finanziari notevoli e non vengono coinvolte grandi multinazionali, è
difficile che qualcuno se ne accorga. Ecco la proposta provocatoria:
istituire una giornata mondiale contro la diarrea. E farlo oggi, 28 dicembre,
perché il mondo venga a conoscenza della sua pericolosità ma, al tempo stesso,
di quanto sia semplice prevenirla e curarla.
Nessun commento:
Posta un commento