“Il crimine è sotto gli occhi di tutti. Passa il tempo
ma sul disastro ambientale di Portovesme si
assiste ad una attività ignava di silenzio organizzato,
soprattutto da parte della pubblica amministrazione e della politica. Che, al
contrario, vuole autorizzare la ripresa delle attività inquinanti e
l’ampliamento di un disastro permanente come il bacino dei fanghi rossi”.
Così Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico,
commenta la pubblicazione dei dati
sul livello di inquinamento della falda che corre sotto l’area
industriale di Portovesme. Tra le concentrazioni
di sostanze nocive, spiccano il cadmio (30mila volte sopra soglia), ma anche
l’arsenico, l’alluminio, il fluoro, il piombo.
“La situazione è sotto gli occhi di tutti – insiste
Deliperi – nessuno può far finta di niente. Qui si sta decidendo di lasciare ai
figli un’eredità pesantissima, la piombemia, giusto
per fare un esempio, non provoca solo tumori ma anche deficit intellettivi. Noi
come associazione possiamo dare un impulso per un’inversione di rotta, per
l’individuazione di un’alternativa. Ma miracoli, quelli no: non li possiamo
fare. È la pubblica amministrazione, da
una parte, a doversene occupare. Dall’altra, c’è la magistratura. Va poi considerato che in Sardegna,
a Portovesme c’è la situazione peggiore, anche rispetto a Porto Torres o di Ottana (con la presenza di amianto)”.
Ma come è possibile che la politica, conoscendo i dati
choc del report Arpas, con i rilevamenti effettuati nel 2014, niente abbia
detto? “Il silenzio e la posizione della politica rispetto al disastro di Portovesme?
Sinceramente è la cosa che mi meraviglia di meno. Onestamente l’audacia
dell’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano non
l’ho mai vista, nemmeno nel recentissimo caso della
Fluorsid, una cosa incredibile. E dire che nel 2012 il
presidente Francesco Pigliaru disse cose
condivisibili e anche alle elezioni si è presentato con questa immagine. Oggi
invece si è allontanato dalle posizioni precedenti. Nel frattempo, registriamo
la presentazione, in consiglio regionale, di una mozione firmata da 33 onorevoli di maggioranza e opposizione per chiedere
all’esecutivo di accelerare l’iter di approvazione dell’ampliamento della discarica della Portovesme srl. C’è
un approccio lassista, si continua ad insistere su un modello che si è
ampiamente dimostrato negativo. Al contrario, io un appello della politica
contro l’inquinamento non l’ho mai sentito”.
(a cura di Pablo Sole)
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