Un ago incandescente contro il tumore. La tecnica
innovativa, che si chiama “termoablazione mediante microonde”, permette di
sciogliere il tumore (e
anche le forme metastatiche) al fegato, ai reni, ai polmoni, alla tiroide e
alle ossa in un’unica seduta, anche ambulatorialmente, in cui il paziente viene
sedato e curato in pochi minuti (VIDEO) senza sentire dolore e, in molti casi, senza avere la
necessità poi di altri trattamenti come quelli chemioterapici.
La nuova metodica, rivoluzionaria nel trattamento di
alcune neoplasie, è approdata nella Chirurgia e Medicina dell’Ospedale di Chioggia: proprio
oggi, martedì 15 novembre, i professionisti della Ulss 14 hanno curato con
questo innovativo trattamento, in soli dieci minuti, un signore chioggiotto di
75 anni che era affetto da una grave lesione metastatica epatica. L’intervento
di alta specialità si è tenuto nelle nuove sale operatorie di day surgery, recentemente restaurate.
«La
termoablazione mediante microonde – hanno spiegato il primario di Chirurgia Salvatore Ramuscello insieme al responsabile del servizio
di ecografia interventistica Mario Della Loggia – è un nuovissimo trattamento
che necessita di un generatore di microonde e di un terminale chiamato antenna
che, mediante guida ecografica, viene inserita direttamente nella lesione.
L’antenna, attraverso un aumento di temperatura rapido, controllato e
localizzato, provoca la distruzione del tessuto malato con la massima
precisione. Rispetto a ieri possiamo intervenire in maniera mininvasiva, con
una piccola incisione di 2-3 millimetri, su tumori importanti e calibrare il
tipo di cura a seconda della neoplasia: si agisce localmente, delimitando e
colpendo solo l’area interessata dalla malattia. Persino l’intensità di calore
e la durata dell’intervento viene misurata in base alla grandezza del tumore da distruggere. In questo modo evitiamo l’asportazione
chirurgica, rendendo possibile il trattamento anche su pazienti
pluripatologici, quindi inoperabili e fragili, con tempi di ricovero più brevi
e una migliore ripresa funzionale dei pazienti stessi».
L’intervento
di oggi è durato 10 minuti e nel giro di alcune ore il paziente potrà
già andare a casa con una ferita di 2 millimetri senza neppure sutura.
La
notizia è diventata virale al punto che il centralino dell’Uls 14 è stato subissato di chiamate da tutta Italia da parte persone interessate a questo
tipo di intervento. La Uls precisa che non è una prestazione limitata
localmente, ma che comunque tutte le richieste saranno vagliate dal Comitato
oncologico.
Fonte: Il Gazzettino
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